Roma onora i martiri della Seconda guerra mondiale con nuove Pietre d'inciampo

Roma onora i martiri della Seconda guerra mondiale con nuove Pietre d’inciampo

L’associazione “Arte in memoria” installa 25 Pietre d’inciampo a Roma fino al 12 febbraio, commemorando le vittime dell’occupazione nazista e sensibilizzando la comunità sulla memoria storica.
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Roma onora i martiri della Seconda guerra mondiale con nuove Pietre d'inciampo - Gaeta.it

Fino al 12 febbraio, l’associazione “Arte in memoria”, presieduta da Adachiara Zevi, porta avanti un’importante iniziativa per ricordare i martiri dell’occupazione nazista a Roma. Attraverso la collocazione di nuove Pietre d’inciampo, l’obiettivo è mantenere viva la memoria delle vittime, spesso ignorate dalla storia, e sensibilizzare la comunità su eventi drammatici del passato.

L’iniziativa di Arte in memoria

Dal 13 gennaio fino al 12 febbraio, l’associazione “Arte in memoria” ha avviato un progetto significativo per installare 25 Pietre d’inciampo nella capitale. Queste piccole sculture commemorative nascono dall’idea dell’artista tedesco Gunter Demnig e si trovano sui marciapiedi, simili ai tradizionali sampietrini. Ogni Pietra è un tributo a coloro che furono deportati e uccisi nei campi di concentramento durante la Seconda guerra mondiale, e porta inciso il nome della vittima, insieme alle date di arresto e di morte. Questa iniziativa non solo ricorda gli ebrei romani deportati, ma rende omaggio anche ai partigiani che si opposero ai nazifascisti e che furono arrestati e assassinati. La presenza del Capo dello Stato come patrono sottolinea l’importanza di queste commemorazioni.

I nomi e le storie delle nuove Pietre

Il 13 gennaio segna l’installazione di alcune Pietre d’inciampo a Roma. Tra le più significative, quelle dedicate a Fortunata Sciunnach, collocata in via della Reginella 10, e a Rubino Della Rocca in via della Reginella 29. Quest’ultima Pietra ricorda una figura importante della Comunità ebraica romana, il rabbino Chaijm Vittorio della Rocca, il quale raccontò nel suo libro del 2015 la storia famigliare legata al rastrellamento del 16 ottobre 1943. Un’altra Pietra d’inciampo ricorda la famiglia Della Rocca, con membri deportati e uccisi, a conferma del drammatico impatto che gli eventi storici hanno avuto su singole famiglie.

Le commemorazioni proseguono con la dedizione a Cesare Anticoli in via Roma Libera 10, arrestato nel 1944 e ucciso ad Auschwitz. Anche Giuseppe Del Monte e Emidio Micozzi hanno la loro Pietra in via Federico Zuccari 2/A e via Dei Pastini 114 rispettivamente. Del Monte fu vittima di delazione da parte di un collega, mentre Micozzi si distinse come partigiano, trovando la morte alle Fosse Ardeatine.

Memorie di coraggio e resistenza

Altre Pietre d’inciampo saranno posizionate a Roma, rendendo omaggio a figure di coraggio straordinario. Antonio Pappagallo, scoperto mentre invia messaggi a base partigiana, e Renzo Giorgini, che stampò clandestinamente per il movimento partigiano, sono solo alcuni dei nomi che verranno onorati. Persino la storia di Franco Riccitelli, un militare italiano che si rifiutò di combattere al fianco dei nazisti dopo l’armistizio, sarà ricordata con una Pietra. Il suo coraggio, purtroppo, si contrappone alla drammaticità della sua esperienza di internamento.

Il 14 gennaio rappresenterà un’altra data significativa con la collocazione di Pietre per Salvatore Petronari, Pacifico Funaro e altre vittime di quel terribile periodo. Ogni Pietra racconta una storia di sofferenza ma anche di resistenza e coraggio, contribuendo a costruire una memoria collettiva per le future generazioni.

Queste commemorazioni pongono l’accento sull’importanza di non dimenticare gli eventi storici che hanno segnato in modo indelebile Roma e l’Italia, invitando a una riflessione profonda sulla pace e la tolleranza.

Ultimo aggiornamento il 13 Gennaio 2025 da Sara Gatti

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