Roma ospita la nona edizione de La Città della Pizza con centinaia di pizzaioli da tutta Italia in gara

Roma ospita la nona edizione de La Città della Pizza con centinaia di pizzaioli da tutta Italia in gara

La nona edizione de La Città della Pizza a Roma ha visto 70 pizzaioli da 13 regioni sfidarsi con pizze tradizionali e creative, valorizzando materie prime italiane e promuovendo la cultura gastronomica nazionale.
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La nona edizione de "La Città della Pizza" a Roma ha visto 70 pizzaioli da 13 regioni sfidarsi in una competizione che unisce tradizione e creatività, valorizzando ingredienti di qualità e promuovendo la cultura della pizza artigianale italiana. - Gaeta.it

La capitale italiana ha accolto i talenti dell’arte della pizza durante le selezioni della nona edizione de La Città della Pizza, evento che raduna da anni pizzaioli di ogni regione. La manifestazione, svoltasi dal 14 al 16 aprile 2025, ha visto confrontarsi 70 concorrenti provenienti da 13 regioni, offrendo un quadro dettagliato della varietà territoriale italiana nella preparazione della pizza tradizionale e creativa. Si tratta di un appuntamento di rilievo nel calendario gastronomico italiano, organizzato al GARUM – Biblioteca e Museo della Cucina di Roma. I partecipanti hanno avuto modo di dimostrare capacità tecniche e passione davanti a una giuria composta da esperti del settore.

selezioni de la città della pizza, un appuntamento atteso da tutto il paese

La nona edizione della Città della Pizza si è confermata un momento di grande importanza per chi lavora o ama la pizza artigianale. La competizione ha riunito 70 pizzaioli provenienti da regioni diverse, con il Lazio e la Campania in testa per numero di iscritti, ma con presenze significative anche dal Veneto, dalla Puglia e dalla Sardegna. Tre giornate intense dedicate alle audizioni, svoltesi all’interno del GARUM, che ha ospitato la manifestazione in spazi rigorosamente dedicati alla cultura culinaria.

Durante queste giornate i concorrenti hanno presentato le loro proposte seguendo il tema tradizionale della pizza, in particolare Margherita e Marinara, utilizzando attrezzature professionali come i forni Valoriani. Le materie prime impiegate sono state selezionate con attenzione: Fior di latte Gioiella, pomodori Cirio Alta Cucina e farine Molino Casillo. Le gare hanno permesso ad ogni pizzaiolo di mettere in mostra maestria nell’impasto, nel bilanciamento dei sapori e nelle tecniche di cottura.

il commento dell’ideatore

Emiliano De Venuti, ideatore della manifestazione, ha commentato il successo delle selezioni definendo questa fase “ricca di entusiasmo e speranza per una finale all’altezza delle aspettative”. La prossima tappa dell’evento sarà il 14 settembre a Piazza di Siena, per una finale aperta al pubblico e agli operatori del settore, inserita all’interno delle giornate di Vinòforum, un momento di grande richiamo per appassionati e addetti ai lavori.

i piatti vincitori: le creazioni che hanno affascinato la giuria

Ogni giorno di selezioni ha visto emergere tre talenti che si sono distinti per originalità e tecnica, conquistando un posto nella fase finale. I giudici hanno apprezzato sia le pizze dalla tradizione consolidata, sia quelle capaci di portare innovazione nella presentazione e negli ingredienti.

Il 14 aprile, Michele Friello di Vetralla si è distinto con la sua Pizza e Patate, un impasto saporito arricchito con crema di formaggi, patate al forno e provola affumicata. Luca Fusacchia di Roma ha portato in gara la Less is more, una pizza che unisce San Marzano e pomodori del Vesuvio con un battuto di aglio e prezzemolo, mentre Carlo Fiamma di Amalfi ha proposto Vietri sul Mare, caratterizzata da crema di pomodorino giallo e tonno rosso, arricchita da polvere di olive caiazzane.

protagonisti del secondo giorno

Il 15 aprile la giuria ha scelto Roberto Cupo, che con la Strada Cilento ha unito mozzarella di bufala e bottarga di tonno a un’insalata di carciofi freschi e limone. Mirko Massaccesi di Nepi si è distinto con la sua pizza Luna, semplice ma originale, a base di aglio, olio, peperoncino e patata dolce. Antonio Martino di Roma ha catturato l’attenzione con Il Cappello di Totò, dal bordo ripieno di ricotta di bufala dop e un mix di formaggi e spezie.

Il terzo giorno ha visto emergere Emanuele Rossi di Spigno Saturnia con Provola e Pepe, pizza ricca di fondute e sapori tradizionali; Pasquale Galluscio di Mirto Crosia con Buffalo Pig, che combina crema di patate silane e porchetta di Ariccia; e Massimo Rocco di Capua con Aglio, olio e peperoncino secondo me, una variante più piccante e decisa, arricchita da nduja e tarallo napoletano.

La giuria ha premiato la qualità complessiva delle pizze, sottolineando la preparazione degli impasti e la gestione della cottura. Creatività e rispetto della tradizione si sono bilanciati bene nelle scelte dei concorrenti.

i giurati e i partner della manifestazione: un mix di competenze e prodotti di qualità

La giuria ha coinvolto esperti di fama nazionale e internazionale, rendendo il giudizio estremamente qualificato. A guidare la valutazione è stato Luciano Pignataro, presidente della giuria, affiancato da nomi noti come Marco Quintili, Ciccio Vitiello e Alessio Muscas. Insieme a loro, chef dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani come Alen Becic, Stefano Bartolucci e Fabrizia Ventura, hanno garantito competenze culinarie di alto livello.

esperti e rappresentanti importanti

La valutazione tecnica ha visto anche la presenza di esperti dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, Fortuna Pace e Luca Tudda, mentre Elia Del Pizzo e Nunzio Scaramozzino, rappresentanti di Unaprol e Evooschool, hanno offerto un contributo per la valorizzazione dell’olio extravergine d’oliva durante le degustazioni.

Le pizze in gara sono state accompagnate da birre Leffe nelle varianti Rouge, Blonde, Ritual, Triple e Ambree, servite nel tipico calice, per esaltare le combinazioni di sapore. Un ruolo di rilievo è stato ricoperto anche dall’Acqua Orsini Black&Platinum, scelta per la sua qualità.

Per la presentazione delle pizze, la mise en place è stata curata da Pratesi Hotel Division e dai suoi partner, con prodotti rigorosamente made in Italy, a sottolineare l’importanza della cura nei dettagli e della valorizzazione del territorio anche a livello estetico.

social table e visibilità per i partecipanti grazie ai protagonisti del food social

La manifestazione ha dedicato uno spazio importante alla comunicazione digitale e alla promozione dei pizzaioli in gara. Il progetto Social Table, realizzato con la collaborazione di Cirio Alta Cucina e Molino Casillo, ha coinvolto alcuni dei principali influencer e social creator del settore food italiano.

Durante le giornate di selezione, questi professionisti hanno condotto interviste ai pizzaioli, intervallate da focus sui prodotti impiegati dalle varie cucine. Gli incontri hanno offerto una vetrina ampia per i partecipanti, dando loro modo di presentarsi a un vasto pubblico di appassionati e operatori.

Il progetto ha contribuito a divulgare le storie e le tecniche dietro le creazioni proposte, rendendo La Città della Pizza non solo una competizione, ma anche un momento di scambio culturale e di promozione della tradizione enogastronomica italiana. Lo sviluppo di questi contenuti ha aumentato la visibilità dei singoli pizzaioli, consolidando la manifestazione come un punto di riferimento nella scena nazionale della pizza.

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