Il 20 ottobre, Roma è stata teatro di una Conferenza su Legalità e Giustizia, un evento fondamentale promosso dalla SSML Scuola Superiore di Mediazione Linguistica/Istituto di Grado Universitario San Domenico, in collaborazione con ImolaOggi.it. Questa iniziativa ha messo in luce questioni cruciali per la società moderna, stimolando una riflessione profonda su temi di rilevanza sociale e giuridica. La conferenza segna l’inizio di un ciclo di interventi intitolati “Stati Generali“, con l’intento di analizzare sistematicamente temi complessi e importanti.
L’evento e i relatori
La Conferenza ha avuto inizio con i saluti di benvenuto della prof.ssa Adriana Bisirri, Rettrice dell’Università San Domenico, che ha aperto il dibattito con un discorso di grande spessore. Il Prof. Avv. Augusto Sinagra ha poi preso la parola, introducendo i relatori che avrebbero contribuito con le loro osservazioni. Tra i partecipanti, nomi noti del panorama giuridico e sociale come Michele Capano, Carmela Capolupo, Danilo Castellano e molti altri hanno portato diverse ottiche su questioni delicate.
Ogni relatore ha messo in evidenza come il concetto di giustizia e quello di legalità possano a volte entrare in conflitto, specialmente quando le normative esistenti non riflettono i principi di rispetto e umanità. Violetta Chiarini, in qualità di attrice e drammaturga, ha arricchito ulteriormente il discourse, offrendo una visione culturale che ha stimolato confronti proficui e riflessioni approfondite.
La moderazione, affidata a Davide G. Porro e Armando Manocchia, ha assicurato un flusso di dialogo che ha coinvolto attivamente i partecipanti, creando uno spazio per il dibattito sincero e aperto.
Il concetto di legalità
Il concetto di legalità è intrinsecamente complesso e viene percepito in modi diversi da ciascuno. Per i cittadini, la piena comprensione delle norme giuridiche è spesso irraggiungibile, costringendo gli individui a navigare tra leggi e regole attraverso il proprio discernimento e sensibilità personale. Questo fenomeno porta a interpretazioni variabili della legalità, che sembra universale dall’esterno, ma che si rivela complessa e soggettiva.
Le motivazioni alla base delle trasgressioni possono spaziare da necessità impellenti a emozioni forti, come la rabbia. Ogni violazione, però, non colpisce solo l’individuo, rendendo gli amici e la famiglia parte integrante delle conseguenze. Spesso, chi infrange le norme non comprende immediatamente l’impatto delle proprie azioni sui propri cari. Nonostante questo, infrangere le leggi implica una violazione dei diritti altrui, minando la pace sociale.
Il rispetto della legalità è cruciale: promuove un reciproco senso di responsabilità, un elemento fondamentale in ogni società coesa. La legalità, quindi, si presenta come un insieme di norme, ma riveste anche un ruolo etico che distingue una società ordinata da una senza regole comuni. In questo contesto, molti relatori hanno sollevato interrogativi su come la globalizzazione influisca sulla percezione di legalità, creando un interessante dibattito che invita a riflettere su un mondo in continua interconnessione.
La giustizia: idealità di equità
A complemento della legalità emerge il concetto di giustizia, concepita come ideale di equilibrio e rispetto dei diritti. La giustizia si pone come una chiara valutazione della legittimità delle leggi, ponendo interrogativi sulla loro validità morale. Non ogni norma è giusta; una società giusta applica la legalità come riflesso di equità.
Numerosi relatori hanno richiamato l’attenzione sulla “giustizia riparativa”, vista come un modo per ristabilire la fiducia nel sistema, specialmente per reati minori. In questa visione, la giustizia non diventa solo un concetto astratto, ma funge da guida per il legislatore e il comportamento dei cittadini, nonché un obiettivo per ogni comunità che aspira a vivere in armonia.
Emerge chiaro che far rispettare i diritti è non solo un atto di giustizia, ma una necessità impellente per una vita dignitosa, conferendo ordine e senso alla nostra vita sociale. Questo approccio alla giustizia rappresenta un’importante riflessione sulla nostra esistenza quotidiana e sull’interesse collettivo, evidenziando restando un sistema ricco di implicazioni e responsabilità.
Distinzione tra legalità e legittimità
Il dibattito ha affrontato anche l’importante distinzione tra legalità e legittimità. Mentre la legalità riguarda il rispetto delle normative, la legittimità si riferisce alla coerenza delle leggi con i valori etici e morali riconosciuti. Spesso, si riscontrano leggi legali che non sono percepite come legittime, in particolare quando scontrano diritti riconosciuti a livello universale e le aspettative morali della società.
Questo tema si è rivelato particolarmente attuale in relazione alle misure emergenziali adottate durante la crisi sanitaria, interpretate come legali ma contestate in termini di legittimità da parte di vari gruppi. Pertanto, l’analisi sull’applicazione delle leggi richiede una considerazione attenta della loro legittimità, al fine di garantire che esse non solo vengano osservate, ma anche accolte con un senso di giustizia e dignità.
La riflessione su legalità e legittimità acquista particolare rilevanza quando si discute di censura e diritti umani, dove la tutela dei principi etici diventa una priorità per il mantenimento della società.
Riflessioni su censura e diritti umani
Discutendo di legalità e legittimità, il tema della censura è emerso con forza, rappresentando una minaccia alla libertà di espressione e all’equità sociale. La crisi globale ha accentuato tali problemi, complicando la lotta per i diritti fondamentali e aumentando l’attenzione su come le leggi possano influenzare la libertà personale.
Si sono sollevate preoccupazioni riguardo l’influenza del sistema giuridico nel rispondere a sfide di tipo globale, dove le restrizioni e la censura possono compromettere le libertà individuali. Questi sviluppi sollecitano un bilanciamento tra sicurezza e libertà, affinché il controllo non si trasformi in manipolazione.
Le recenti legislazioni, come il Digital Service Act introdotto dalla Commissione Europea, illustrano come la censura possa assumere forme pervasiva nel discorso pubblico. In Italia, il reato di diffamazione ha creato vincoli sulla libera espressione, riscontrando differenze sostanziali rispetto ad altri paesi come gli Stati Uniti.
La riflessione su questi temi ha colto l’essenza di una lotta continua per la libertà e la giustizia, invitando a una vigilanza costante sui diritti fondamentali, specialmente in un’epoca in cui il potere tende a manipolare il consenso e l’opinione pubblica.
Riflessioni finali sulla conferenza
La conferenza ha lasciato un’impronta significativa sui partecipanti, stimolando una profonda riflessione su legalità, giustizia, censura e diritti umani. I temi affrontati hanno sollevato interrogativi su come ciascuno di noi possa contribuire alla costruzione di un sistema giusto e rispettoso della dignità umana.
La responsabilità collettiva nella difesa di diritti e democrazia è emersa chiaramente, evidenziando che ogni cittadino deve sentirsi parte di questa lotta. L’educazione civica e la consapevolezza critica sono state sottolineate come essenziali nell’impegnarsi attivamente per preservare e promuovere la libertà e la giustizia.
In questo dialogo intergenerazionale tra esperti e giovani, si sono riflettuti principi universali, offrendosi come guide per le scelte future e creando un ponte tra teoria e pratica. La conferenza ha rappresentato non solo un’opportunità di apprendimento ma anche un’appassionata chiamata alla partecipazione attiva nella vita pubblica.
Ultimo aggiornamento il 18 Novembre 2024 da Sara Gatti