Rosa De Giosa: la miracolosa salvezza dopo 27 ore sotto le macerie di un palazzo a Bari

Rosa De Giosa: la miracolosa salvezza dopo 27 ore sotto le macerie di un palazzo a Bari

Rosa De Giosa, 74 anni, estratta viva dopo 27 ore sotto le macerie di un palazzo crollato a Bari, racconta la sua esperienza di paura e speranza grazie all’eroismo dei soccorritori.
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Rosa De Giosa: la miracolosa salvezza dopo 27 ore sotto le macerie di un palazzo a Bari - Gaeta.it

La storia di Rosa De Giosa ha catturato l’attenzione e il cuore di molti. Questa anziana donna, di 74 anni, è stata estratta viva dopo ben 27 ore dall’incidente che ha coinvolto un palazzo crollato a Bari. Nonostante le ferite e le condizioni difficili, la sua forza interiore e il supporto dei soccorritori hanno contribuito al suo salvataggio, portando a un racconto di speranza utile in un contesto spesso segnato dalla disperazione. Rosa, attualmente in osservazione al Policlinico di Bari, riporta la sua esperienza con toccanti parole.

Il racconto di paura e speranza

Rosa De Giosa ha trascorso un tempo angosciante sotto le macerie, affrontando il freddo e la paura. “Pensavo che sarei morta,” ha dichiarato a gran fatica, descrivendo il momento del crollo e il susseguirsi degli eventi. La donna ha specificato di sentirsi già con le gambe fredde e le mani tremanti, giorni di grande ansia e preoccupazione. Durante quelle ore di attesa, ha cercato di contattare il marito, scomparso cinque anni fa, trovando conforto nella sua memoria e nella sua fede. “Lui e il Signore mi hanno aiutato,” ha aggiunto con commozione.

Il suo stato di salute al momento del ricovero è risultato critico, ma i medici hanno rassicurato su condizioni di stabilità, nonostante le fratture costali e le ecchimosi evidenti. Rosa sarà monitorata attestando la presenza di eventuali ulteriori lesioni, che talvolta potrebbero manifestarsi solo nel tempo. Ogni novità riguardo alla sua guarigione viene seguita con attenzione dai medici e dai familiari.

L’eroismo dei soccorritori

Il momento del salvataggio è divenuto un simbolo di coraggio e determinazione. Rosa ha raccontato come, mentre si trovava intrappolata, abbia iniziato a chiedere aiuto. Tuttavia, la sua voce non sembrava raggiungere nessuno. “Il mio telefono squillava in un’altra stanza,” ha ricordato. Solo quando una luce è apparsa tra le macerie e i rumori di scavatori sono diventati più distinti, ha potuto sperare nel soccorso. Con un filo di voce, ha provato a richiamare l’attenzione, fino a quando un pompiere, Giuseppe, ha risposto al suo grido.

Questo momento ha segnato l’inizio della sua liberazione. Sebbene ci volesse tempo, l’azione dei vigili del fuoco è stata risolutiva. “Hanno cominciato a rimuovere le pietre e i ferri che mi schiacciavano,” ha detto Rosa, esprimendo gratitudine per il lavoro incessante dei soccorritori che hanno messo in gioco la loro vita per salvare la sua.

Ricordi e ricerca di conforto

Rosa De Giosa ha anche ricordato il motivo per cui si trovava nel palazzo. Si era recata a prendere alcune cose per un funerale, tornando a una casa che era già stata dichiarata pericolante e sgomberata. “Stavo uscendo quando un forte rumore ha colpito il palazzo e la porta blindata è caduta su di me,” ha riferito. La fallacia della situazione è stata amplificata dal dettaglio che, fortunatamente, la porta ha creato una sorta di bolla protettiva, lasciandola viva in mezzo al crollo.

Pensando alla sua famiglia, in particolare a suo figlio e ai nipoti, Rosa ha affrontato non solo il terrore di morire, ma anche la preoccupazione e l’amore per coloro che la circondano. Durante la lunga attesa, la sua cagnolina Samira, un maltese, era accanto a lei. L’anziana ha espresso preoccupazione per la sorte della sua amica a quattro zampe, cercando conferma del suo benessere.

La gratitudine di una comunità

Una volta estratta e portata in salvo, Rosa non ha esitato a ringraziare il vigile del fuoco Giuseppe per il suo coraggio. “L’ho abbracciato e gli ho detto grazie ancora,” ha dichiarato con riconoscenza. La sua storia ha commosso la comunità di Bari, dove alcuni cittadini hanno voluto esprimere la loro ammirazione per i pompieri con uno striscione che recitava “Il pompiere paura non ne ha.” Questo gesto dimostra quanto sia forte il legame tra i cittadini e coloro che si dedicano alla protezione e alla sicurezza della comunità. La tempesta emotiva intorno a questa storia di salvezza ha risvegliato sentimenti di solidarietà e supporto tra tutti coloro che hanno seguito l’evoluzione della situazione.

La vicenda di Rosa De Giosa rimane impressa nella memoria della città, un promemoria della resilienza umana di fronte alle avversità.

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