Rottura tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo: il M5S sull'orlo della crisi interna

Rottura tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo: il M5S sull’orlo della crisi interna

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Rottura tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo: il M5S sull'orlo della crisi interna - Gaeta.it

Il Movimento 5 Stelle sta affrontando una fase di intensa conflittualità interna, con tensioni crescenti tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Ultime dichiarazioni e post social hanno messo in evidenza una frattura potenzialmente irreversibile nel partito, accentuata dalla gestione di aspetti fondamentali come il simbolo e il doppio mandato. L’intervento di Michele Gubitosa, vicepresidente del M5S e sostenitore di Conte, ha chiarito la posizione dell’attuale leadership riguardo alle affermazioni di Grillo sul suo ruolo di garante.

Il ruolo di Beppe Grillo: garanzia o limitazione?

La funzione di garante secondo Grillo

Beppe Grillo, co-fondatore del Movimento 5 Stelle, ha recentemente pubblicato un post in cui riafferma il suo ruolo di garante dei valori del M5S, richiamando l’articolo 12 del loro statuto. Nella sua ottica, ci sono elementi del Movimento che devono rimanere invariati, e pertanto si è sentito in diritto di bloccare le votazioni su questioni cruciali come il nome e il simbolo. Questa posizione solleva interrogativi sulla sua effettiva capacità di condizionare le decisioni interne del partito.

La risposta di Michele Gubitosa

Tuttavia, Michele Gubitosa ha risposto con fermezza, affermando che Grillo non ha il potere di interdire le votazioni. Ha spiegato che il ruolo di garante non comporta un’autorità decisionale, ma piuttosto un potere di raccomandazione, privo di valore giuridico. L’assemblea del Movimento, composta dai membri, rimane sovrana e le decisioni prese da quest’assemblea non possono essere contestate da Grillo.

Gubitosa ha continuato specificando che l’applicazione rigorosa di tali regole non è sempre stata rispettata. Riferendosi a come il secondo mandato sia stato modificato senza un’adeguata discussione, ha sottolineato che la mancanza di coerenza in questa applicazione delle regole palesa l’impossibilità di Grillo di imporre restrizioni unilaterali.

Il doppio mandato e le sue implicazioni

Un’analisi delle regole esistenti

La questione del secondo mandato rappresenta una delle questioni più controverse all’interno del Movimento. Gubitosa ha messo in discussione le affermazioni di Grillo, indicando come sia già avvenuta una modifica della regola del doppio mandato prima ancora dell’arrivo di Conte alla presidenza. Ha citato l’esempio di “mandato zero”, un cambiamento interpretato come necessario per adattarsi alle circostanze politiche. Tale modifica ha permesso l’emergere di figure come Virginia Raggi a Roma, contribuendo al potenziamento del Movimento a livello locale.

La posizione di Conte e le critiche a Grillo

Contemporaneamente, Gubitosa ha evidenziato l’ipocrisia di Grillo nel criticare la riforma delle regole, sostenendo che chi si richiama all’ortodossia dovrebbe riconoscere le dinamiche mutate nel corso degli anni. Ha definito le affermazioni di Grillo come una “deriva padronale”, suggerendo che le sue pretese di controllo minano i principi di partecipazione che hanno contraddistinto le origini del Movimento.

Il vicepresidente del M5S ha anche ribadito l’importanza di dare voce agli iscritti, opponendosi alla visione di Grillo che sembra voler rimanere l’unico decisore su cambiamenti cruciali. Si tratta di una battaglia non solo personale, ma anche simbolica sulle fondamenta stesse del Movimento.

Le conseguenze del conflitto: consulenza e futuro del M5S

Il contratto con Grillo: un dilemma da risolvere

Uno degli aspetti più rilevanti emersi dallo scontro tra Conte e Grillo riguarda il contratto di consulenza da 300mila euro all’anno stipulato con Grillo. Gubitosa ha messo in risalto l’importanza di rispettare gli impegni previsti nel contratto, sottolineando che l’accordo si basa su un supporto comunicativo. Se Grillo dovesse continuare il suo atteggiamento distruttivo nei confronti della leadership attuale, vi potrebbero essere le basi per una revisione o persino un’interruzione del contratto.

Il futuro del simbolo e della titolarità nel M5S

Un’altra fonte di tensione riguarda la titolarità del simbolo del Movimento 5 Stelle. Gubitosa ha chiarito che il nome e il simbolo sono intestati all’Associazione presieduta da Conte, il quale rappresenta una nuova era per il Movimento. Grillo ha già rinunciato a contestazioni su questo punto, il che complica ulteriormente la sua posizione. Nel caso si verificasse una separazione definitiva, il simbolo resterebbe sotto il controllo della nuova struttura e dei suoi membri, un fatto che potrebbe cambiare drasticamente il panorama politico del M5S.

L’attuale conflitto tra Conte e Grillo non sta solo mettendo a repentaglio la stabilità interna del Movimento, ma potrebbe anche influenzare le future strategie politiche, l’allocazione delle risorse e la coesione stessa del partito.

Ultimo aggiornamento il 5 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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