Il Comune di Rovereto lancia una nuova offensiva legale contro la sentenza del Tar di Trento, che ha dichiarato inammissibile il ricorso dell’ente locale riguardo alla variante del Piano Urbanistico Provinciale che riguarda la Valdastico. Questa nuova fase legale sottolinea l’intenzione del Comune di non lasciare nulla di intentato per sostenere il proprio punto di vista in una questione che potrebbe avere impatti significativi sul territorio.
Il contesto giuridico e le motivazioni del Comune
L’amministrazione comunale di Rovereto, in una nota ufficiale, ha espresso la sua ferma intenzione di fare appello alla Corte di Cassazione, citando l’importanza della questione bieminente per la comunità . Secondo il Comune, la decisione del Tar di Trento sembra aprire la strada alla concretizzazione del progetto della Valdastico, con potenziale sbocco in Vallagarina. A questo proposito, la municipalità sottolinea che la sentenza potrebbe segnare l’inizio di un percorso verso la realizzazione di opere infrastrutturali ritenute strategiche per lo sviluppo locale.
In particolare, il Comune contesta fermamente il giudizio dei giudici amministrativi che, a loro avviso, ha ignorato la fondamentale indeterminatezza alla quale è soggetta la variante. La municipalità fa riferimento a disposizioni di legge provinciali che stabiliscono obiettivi precisi per il Pup, tra cui la necessità di delineare chiaramente il sistema insediativo e le grandi reti infrastrutturali di rilevanza provinciale. Per il Comune, non chiarire questi aspetti rappresenta una violazione diretta delle normative vigenti sul governo del territorio.
La posizione del Tar e le considerazioni sull’appeal
Secondo il Tar di Trento, la decisione di rigettare il ricorso del Comune si fonda sull’affermazione di una “mancanza di un interesse concreto ed attuale” da parte dell’ente. La sentenza sottolinea come le proposte provenienti dal Comune non presentino ipotesi progettuali definite, lasciando invece la questione a scelte future che non sono state ancora delineate. Tale aspetto, per i giudici, rende difficile considerare valide le argomentazioni presentate dal Comune.
Il Tar, nel suo ragionamento, mette in evidenza l’importanza di una pianificazione chiara e definita in un contesto di incertezze e scelte potenzialmente complesse. In questo contesto, i giudici amministrativi evidenziano come sia ragionevole e opportuno assumere un approccio prudente nelle decisioni che riguardano il bene pubblico, soprattutto in assenza di certezze condivise. La difficoltà di avere una visione chiara per lo sviluppo futuro delle infrastrutture rende, secondo il Tar, il ricorso inadeguato e privo di fondamento.
Le implicazioni per il futuro del territorio
La controversia legale attorno al progetto della Valdastico ha il potenziale di influenzare profondamente lo sviluppo territoriale di Rovereto e dintorni. Se il Comune dovesse riuscire a ribaltare la sentenza del Tar tramite il Consiglio di Stato, si aprirebbero nuove possibilità per l’attuazione del progetto, che è stato al centro di dibattiti anche pubblici e sostanziali scontri di opinioni.
Il progetto della Valdastico è stato visto da alcuni come un’opportunità per modernizzare le infrastrutture locali e migliorare la viabilità , mentre altri esprimono preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale e alle modifiche nella pianificazione urbana. Questa complessità sottolinea la necessità di un dialogo continuato e di una pianificazione attenta che prenda in considerazione le esigenze della collettività , l’ambiente e la sostenibilità .
Le prossime mosse del Comune di Rovereto e la risposta del Consiglio di Stato potrebbero quindi risultare decisive non solo per il caso specifico della Valdastico, ma anche per le dinamiche di sviluppo future all’interno dell’intero territorio trentino.
Ultimo aggiornamento il 9 Gennaio 2025 da Sara Gatti