Un’importante iniziativa è stata presentata oggi in Senato, sotto la guida della senatrice Elena Murelli. Si tratta di un Documento di indirizzo, redatto da un Tavolo di lavoro sostenuto dall’Alleanza per un’infanzia libera da Rsv, il virus respiratorio sinciziale. Questo documento delinea cinque azioni fondamentali, destinate a instaurare un programma di immunizzazione organizzato, omogeneo e tempestivo per tutti i neonati italiani, con l’obiettivo di eliminare le disparità territoriali esistenti e garantire il diritto alla protezione dall’Rsv a ciascun bambino nel suo primo anno di vita, in ogni parte del Paese.
La campagna di immunizzazione universale: risultati e obiettivi
A fine marzo, l’Italia ha concluso con buoni esiti la sua prima campagna di immunizzazione universale per prevenire l’Rsv e le complicanze ad esso associate nel primo anno di vita. Questo balzo in avanti è stato possibile grazie all’introduzione di un anticorpo monoclonale innovativo, capace di cambiare le regole del gioco nella prevenzione. Grazie a questa nuova forma di immunoprofilassi, tutti i neonati e i bambini hanno avuto accesso a una protezione nell’importante periodo della prima stagione di esposizione all’Rsv. I neonati, infatti, sono particolarmente vulnerabili e a rischio di sviluppare infezioni gravi come bronchioliti e polmoniti, condizioni che possono richiedere interventi medici intensivi. La bronchiolite è già considerata la principale causa di infezioni severe delle basse vie respiratorie e di ospedalizzazione per i bambini di meno di un anno.
L’Alleanza per un’infanzia libera da Rsv: missione e strategie
Fondata nel 2021 grazie alla collaborazione tra diverse istituzioni, associazioni di pazienti e economisti, l’Alleanza per un’infanzia libera da Rsv, sostenuta da Sanofi, ha l’obiettivo di definire con chiarezza il panorama della prevenzione in Italia. Questa iniziativa integra dati clinico-epidemiologici, analisi economiche e valutazioni sul sociale. Giunta al suo terzo anno di attività , l’Alleanza ha coinvolto anche varie Regioni per monitorare l’andamento della prima campagna e stabilire le misure necessarie per il programma 2025-2026. Le raccomandazioni delineate nel Documento di indirizzo includono l’aggiornamento del calendario di immunizzazione, l’assicurazione della vaccinazione per tutti i neonati, e la sensibilizzazione delle famiglie attraverso comunicazione efficace e coinvolgente.
Le raccomandazioni del Documento di indirizzo
Il documento proposto identifica cinque raccomandazioni chiave. La prima è l’aggiornamento del calendario di immunizzazione, mirato a garantire un accesso equo agli anticorpi monoclonali come parte dei Livelli essenziali di assistenza e la formulazione di un atto di indirizzo nazionale entro aprile 2025. La seconda raccomandazione prevede di assicurare che tutti i neonati, sia quelli nati nella stagione Rsv , sia quelli nati fuori stagione , possano beneficiare della vaccinazione. La terza misura implica un potenziamento della campagna di prevenzione, con indicazioni chiare per i neonatologi, i pediatri e i dipartimenti di prevenzione. La quarta raccomandazione si concentra sulla sensibilizzazione delle famiglie tramite una campagna informativa, mentre la quinta promuove il dialogo tra i vari attori coinvolti nei processi di prevenzione a livello regionale.
Le dichiarazioni degli esperti e il contesto attuale
La senatrice Elena Murelli ha commentato: “Ogni bambino ha il diritto di crescere in salute e libero dal rischio di infezioni potenzialmente gravi come l’Rsv.” Sottolineando i progressi scientifici, ha evidenziato l’importanza di proteggere i neonati e prevenire l’insorgenza di bronchioliti, che richiedono lunghi ricoveri e possono causare danni a lungo termine. Anche Fulvia Filippini, responsabile degli affari pubblici di Sanofi, ha enfatizzato il cambiamento significativo nella gestione dell’immunizzazione pediatrica, definendo l’Rsv come una priorità di sanità pubblica e auspicando una collaborazione efficace tra tutti gli stakeholder del sistema salute.
I dati sul carico di malattia e le potenziali soluzioni
Uno studio recente ha stimato che, seguendo gli attuali standard, il carico di malattie dovuto a un’epidemia di Rsv in Italia produce circa 216.100 infezioni delle basse vie respiratorie nel primo anno di vita, con conseguenze che possono includere 15.121 complicanze e 16 decessi. Il modello ha calcolato anche un totale di 171.941 visite da parte dei pediatri, 29.068 accessi al pronto soccorso, e 13.018 ricoveri in ospedale. I costi complessivi per il Servizio sanitario nazionale superano i 61 milioni di euro. Notevolmente, si stima che un’adozione dell’immunizzazione con anticorpi monoclonali possa ridurre drasticamente questi numeri; una copertura del 60% potrebbe prevenire oltre 107mila eventi sanitari, risparmiando 28,3 milioni di euro.
Collaborazioni e coinvolgimento delle istituzioni
Molteplici istituzioni sono state coinvolte nell’elaborazione del Documento di indirizzo, tra cui la Società italiana di neonatologia, la Società italiana di pediatria e varie associazioni di pazienti. Queste collaborazioni sono fondamentali per garantire un approccio multilaterale alla prevenzione e cura dell’Rsv, evidenziando l’importanza di un lavoro di squadra per migliorare la salute dei più piccoli in Italia.