Un recente intervento della Guardia Costiera ha portato alla luce una situazione di abuso edilizio e violazione delle normative ambientali a Sabaudia, sul lungomare pontino. Durante un’operazione di pattugliamento, gli agenti hanno scoperto un bagno costruito in modo illecito, completo di scarico, e un box in compensato adibito a contenitore per gli stessi servizi. Questi ritrovamenti hanno suscitato allerta tra le autorità locali, essendo stati ritenuti del tutto abusivi e pericolosi per l’ambiente circostante.
una scoperta inquietante: bagno abusivo su una duna
la denuncia contro il titolare
Durante la consueta attività di monitoraggio delle aree costiere, la Guardia Costiera ha effettuato un’importante scoperta: un servizio igienico, completo di scarico, realizzato in una zona sensibile e protetta da normative specifiche. Questa costruzione era destinata a un’attività commerciale che noleggia attrezzature da spiaggia, ma non possedeva alcuna autorizzazione necessaria per operare, né registrazione nella rete fognaria comunale. Le indagini hanno portato a una denuncia per il titolare, accusato di aver realizzato un’opera abusiva in una duna considerata Zona Protetta Speciale. L’area, infatti, è tutelata per le sue peculiarità naturalistiche e per il suo valore ecologico.
gestione delle acque reflue: un problema serio
Il sequestro del bagno abusivo ha messo in evidenza un problema di maggiore portata, legato alla gestione delle acque reflue domestiche. La Guardia Costiera ha constatato che il servizio igienico scaricava direttamente le acque reflue, senza alcuna autorizzazione. Questo atto non solo viola le normative locali, ma rappresenta anche un grave rischio per l’ecosistema marino e costiero. Le acque reflue non trattate possono contaminare il suolo e le acque, compromettendo la qualità dell’ambiente e la salute pubblica.
operazione di polizia ambientale: un intervento necessario
vigilanza e controllo sul territorio
L’operazione condotta dalla Guardia Costiera non è stata un caso isolato, ma parte di una più ampia attività di vigilanza e controllo sul territorio in materia ambientale. Il personale della Guardia Costiera ha avviato un’indagine approfondita focalizzata sul contrasto delle attività illecite, comprese quelle legate alla gestione di rifiuti e sfruttamento abusivo delle risorse naturali. Queste iniziative mirano a tutelare le aree di particolare pregio ambientale, come suggerito dalla Direttiva “Habitat”, che sottolinea l’importanza di preservare gli habitat europei.
le sanzioni per il trasgressore
Il risultato di questa operazione ha comportato il sequestro penale della struttura abusiva e l’inoltro della denuncia all’Autorità Giudiziaria. Il titolare dell’attività costituente reato non solo dovrà affrontare un processo, ma dovrà anche far fronte a una sanzione amministrativa che può variare da €6.000,00 a €60.000,00. Queste misure non solo mirano a punire il trasgressore, ma anche a fungere da deterrente per altre potenziali violazioni simili, incoraggiando un comportamento più responsabile verso l’ambiente.
la protezione dell’ambiente: una responsabilità collettiva
Il caso di Sabaudia rappresenta un monito sull’importanza di rispettare le normative ambientali e la necessità di un’adeguata gestione delle risorse. Le aree protette sono fondamentali per la biodiversità e il benessere del nostro ecosistema, e violazioni come quelle constatate da parte della Guardia Costiera possono avere ripercussioni devastanti. È essenziale che le comunità, le attività commerciali e gli enti locali collaborino per garantire la tutela dell’ambiente e il rispetto delle leggi, per preservare il nostro patrimonio naturale per le future generazioni.
Ultimo aggiornamento il 9 Agosto 2024 da Sara Gatti