La nuova stagione di Belve, il programma condotto da Francesca Fagnani, si apre con l’intervista a Sabrina Impacciatore. L’attrice romana ha parlato senza filtri di esperienze personali che spaziano dal mondo delle droghe agli aspetti più intimi della sua identità, passando per episodi legati all’amore e alla sua carriera. Il racconto si svolge tra aneddoti inediti e riflessioni sul suo percorso di vita, fino al successo con la serie The White Lotus.
La dipendenza da sostanze e gli effetti degli allucinogeni
Sabrina Impacciatore ha affrontato con sincerità il tema delle droghe iniziando dal suo passato, in cui ha sperimentato diverse sostanze. Ha raccontato di avere provato numerosi tipi di droghe, con una predilezione per quelle allucinogene. L’attrice ha vissuto esperienze particolarmente intense proprio durante un viaggio in Thailandia, dove ha assunto sostanze che le hanno provocato allucinazioni prolungate per molte ore.
Un’esperienza surreale e duratura
Nel racconto, è emersa anche una scena surreale: durante uno di quei “trip” ha visto la figura di Jim Morrison su un galeone di pirati che camminava sulle acque. Sabrina, convinta per un lungo periodo di essere “Pam”, la moglie del celebre cantante, ha descritto l’esperienza come un immersione totale in un mondo immaginario durato più dei soliti effetti delle droghe. La giornalista Francesca Fagnani ha chiesto se l’effetto fosse durato a lungo, e l’attrice ha risposto con un sorriso, mettendo in luce il carattere straordinariamente vivido di quell’allucinazione.
Inoltre, Sabrina ha ammesso di aver fatto un uso saltuario di cocaina in passato ma solo in ambito festivo e ormai molto tempo fa. Ha spiegato anche che la marijuana non fa per lei, perché ha reazioni negative: sviene. Diversamente, ha ironizzato Fagnani, sembra cavarsela meglio con i narcotici più pesanti, un’osservazione che ha suscitato qualche risata e confermato la schiettezza dell’intervista.
L’identità di genere e la sensazione di essere “transessuale”
Il discorso sulla propria identità ha preso una piega profonda quando Impacciatore ha confidato di sentirsi da sempre “transessuale”. Ha spiegato di aver trascorso anni a pensare di essere un uomo, una sensazione di non appartenere esclusivamente a un genere ma di vivere un’identità fluida, “essere tutto e non una cosa definita”.
Un approccio alla vita e all’amore
Questa complessità interiore si è manifestata anche nelle relazioni affettive. L’attrice ha raccontato un episodio con un cantautore famoso che le ha fatto la corte a lungo. Lei, pur non sentendo di voler rispondere a quell’interesse, ha spiegato in modo diretto il suo disagio. La reazione di lui è stata sorprendente: ha detto che “non avrebbe avuto problemi a una relazione con lei anche in caso di una identità maschile”, aggiungendo un commento colorito che ha evidenziato i preconcetti e le paure da superare in amore.
Questo passaggio mette in luce come la percezione di sé e il rapporto con il proprio corpo e la propria identità possano influenzare gli incontri e le scelte personali, soprattutto in un contesto come quello dello spettacolo che spesso appare ancora legato a etichette rigide.
Esperienze d’amore al femminile e momenti di incertezza
Sabrina Impacciatore ha condiviso anche un episodio legato al suo innamoramento per una donna. È stata una situazione breve, concentrata in una sola notte, ma intensa a tal punto che, il giorno dopo, la donna in questione l’ha chiamata ripetutamente. Impacciatore ha spiegato di essersi sentita a quel punto come un uomo che cerca di allontanarsi, un’immagine che richiama ancora una volta la sua complessa percezione di genere.
La chiamata ripetuta da 11 volte e la sua reazione negativa raccontano di un momento di incertezza e distacco, ma comunque significano un capitolo importante nella sua vita privata, una conferma della complessità dei suoi sentimenti e delle sue esperienze amorose.
Il racconto non si limita a una semplice confessione ma apre uno sguardo sui contrasti interiori e sulle dinamiche personali che accompagnano le relazioni, specialmente quando si intrecciano temi legati all’identità di genere e all’orientamento.
Belve e il ritorno di un programma attento alle storie autentiche
Con l’intervista a Sabrina Impacciatore si apre la quinta stagione di Belve, un format che ha sempre puntato a raccogliere testimonianze dirette e non edulcorate da grandi personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura. La trasmissione, in onda su Rai 2 il martedì sera, continua a distinguersi per la capacità di affrontare temi complessi con un approccio aperto e senza filtri.
Il dialogo tra Francesca Fagnani e l’attrice romana ha restituito momenti di verità e franchezza rari sulle reti generaliste, insistendo su aspetti poco raccontati come il rapporto con le sostanze, l’identità sessuale e le relazioni amorose fuori dagli schemi convenzionali.
La trasmissione mantiene quel taglio intenso che mescola cronaca personale e riflessione culturale, con l’obiettivo di andare oltre i fatti e restituire una visione umana e concreta delle esperienze di vita dei protagonisti.