Sacre: la danza esplora il rito e il sacrificio al Piccolo Teatro Bellini di Napoli

Sacre: la danza esplora il rito e il sacrificio al Piccolo Teatro Bellini di Napoli

Il Piccolo Teatro Bellini di Napoli ospita “Sacre”, una performance della Compagnia Borderline Danza, il 25 e 26 gennaio, esplorando il rito del sacrificio attraverso danza e musica di Stravinsky.
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Sacre: la danza esplora il rito e il sacrificio al Piccolo Teatro Bellini di Napoli - Gaeta.it

Il Piccolo Teatro Bellini di Napoli, incantevole struttura capace di ospitare circa cento spettatori, sarà il palcoscenico per una performance unica della Compagnia Borderline Danza. In programma il 25 e 26 gennaio, “Sacre” è un’opera coreografica di Claudio Malangone, rinomato coreografo e regista. Questa produzione si propone di indagare attraverso la danza il significato del rito nella società contemporanea, affrontando temi complessi e profondi legati al sacrificio e al senso di comunità.

L’arte di Claudio Malangone: un viaggio nel rito sacrale

Claudio Malangone ha una reputazione consolidata a livello internazionale per la sua innovativa fusione tra danza e teatro. Nella creazione di “Sacre”, Malangone invita il pubblico a riflettere su domande esistenziali riguardanti il sacrificio. Chi o cosa deve essere immolato per trovare un rinnovato senso nella nostra epoca? La dialettica tra scelte collettive e il benessere del singolo diventa il fulcro di riflessione. Attraverso il gesto coreutico, Malangone esplora le tracce di un rito già avvenuto, evocando l’immagine di una presenza passata che fatica a sfuggire alla memoria. La danza, in questo contesto, diventa un mezzo espressivo potente, capace di trasformare il palco in un luogo di condivisione e introspezione.

Il coreografo chiarisce che il rito del sacrificio non è solo un ricordo, ma un perpetuo ciclo che coinvolge sia il pubblico che i danzatori. “La mia rilettura è linguaggio di aggregazione, ma anche pratica di dissenso. Creare attorno alla partitura di Stravinsky richiede dedizione ed è un processo di continua evoluzione,” sottolinea Malangone, rendendo conto delle sfide artistiche e comunicative di un’opera che ha segnato la storia della danza contemporanea.

L’interazione tra danza e musica: un concerto in movimento

La coreografia di “Sacre” non si limita al solo movimento; è accompagnata dalla celebre partitura di Igor Stravinsky, eseguita dal vivo dai pianisti Lucio Grimaldi e Simonetta Tancredi. La musica si integra con il linguaggio corporeo, dando vita a un dialogo dinamico tra suono e movimento. Il gruppo di danzatori, composto da Luigi Aruta, Pietro Autiero, Adriana Cristiano, Sabrina De Luca, Alessandro Esposito, Alessia Muscariello, Maite Rodgers Gastaka e Loris Vestuto, non solo interpreta il gesto ma contribuisce con la propria identità corporea, evidenziando le differenze e la relazionalità che ognuno di loro stabilisce con gli altri.

Ogni danzatore porta nel proprio movimento una specificità, creando un microcosmo di interazioni che riflettono le complessità delle relazioni umane. La connessione tra i partecipanti è centrale nella performance, con l’intento di trovare momenti di aggregazione e risoluzione attraverso la danza. In questo contesto, il rito sacrale si ripete, diventando un atto di resistenza e di sopravvivenza, come sottolineato dalla coreografia che evoca cicli di vita e morte, connessione e isolamento.

Un evento ricco di proposte: oltre “Sacre”

Il weekend del 25 e 26 gennaio non offre solo l’opportunità di assistere a “Sacre”, ma si arricchisce di altre performance significative. Il 25 gennaio, il programma si apre con “Killer Edition” della Benedict Dance Company, sotto la direzione di Carmine Bernardo. Il giorno successivo, il pubblico potrà assistere alla performance “Vōca” di Fluera Mvmt, curata da Simona Sangermano e Angela Rasulo. Queste produzioni parallelle arricchiscono ulteriormente l’offerta artistica del Piccolo Teatro Bellini, rendendolo un punto di riferimento per la danza contemporanea e per le esplorazioni artistiche.

La danza, quindi, non è solo un divertimento, ma un’esperienza di riflessione profonda su temi attualissimi, portando lo spettatore a confrontarsi con domande esistenziali che appartengono a tutti noi. Con un team artistico che comprende nomi come Annalisa Piccirillo per la dramaturgia e M. V. Coda per i costumi, “Sacre” promette di essere un incontro affascinante tra arte e introspezione, rappresentando un’importante manifestazione culturale nel panorama teatrale partenopeo.

Ultimo aggiornamento il 22 Gennaio 2025 da Armando Proietti

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