Sagra del Carciofo Bianco di Pertosa 2025: tra tradizione, gusto e cultura nel Cilento

Sagra del Carciofo Bianco di Pertosa 2025: tra tradizione, gusto e cultura nel Cilento

A Pertosa torna la Sagra del Carciofo Bianco, evento che celebra un prodotto locale raro con degustazioni, tradizioni contadine, musica e iniziative culturali nel cuore del Cilento.
Sagra Del Carciofo Bianco Di P Sagra Del Carciofo Bianco Di P
La Sagra del Carciofo Bianco di Pertosa celebra un raro prodotto locale con degustazioni, tradizioni contadine e eventi culturali, unendo comunità, storia e turismo nel cuore del Cilento. - Gaeta.it

Nel piccolo borgo di Pertosa, in provincia di Salerno, si rinnova l’appuntamento con la Sagra del Carciofo Bianco, giunta alla ventottesima edizione. L’evento si svolge nei primi due fine settimana di maggio: 2-4 e 9-11 del mese, e richiama appassionati e curiosi da tutta Italia. Il protagonista è un prodotto raro, tipico del territorio, con una storia di quasi estinzione alle spalle. Durante la festa, si alternano degustazioni, cucina tradizionale, musica e momenti dedicati alla scoperta del patrimonio locale, offrendo un’esperienza completa legata alla cultura contadina e alla promozione del territorio.

il carciofo bianco di pertosa: storia e caratteristiche di un prodotto unico

Il Carciofo Bianco di Pertosa è considerato uno dei Presìdi Slow Food più piccoli al mondo. Questo carciofo si distingue per il colore chiaro quasi bianco, l’assenza di spine e un sapore delicato, molto apprezzato nella cucina regionale. La peculiarità principale è la possibilità di consumarlo crudo, spesso accompagnato con olio extravergine d’oliva locale in pinzimonio. Questa varietà cresce esclusivamente tra i 300 e i 700 metri di altitudine in un’area molto circoscritta del Cilento, caratterizzata da un microclima che ne favorisce la coltivazione.

Negli anni Novanta la diffusione del carciofo bianco ha rischiato un declino quasi totale, dovuto a cambiamenti agricoli e alla perdita di interesse da parte degli agricoltori. Tuttavia, l’attivismo della comunità locale ha invertito la tendenza. Il Comune, la Parrocchia e le famiglie hanno lavorato insieme per proteggere la coltivazione tradizionale e valorizzare il carciofo come simbolo identitario di Pertosa. La rinascita di questo prodotto ha avuto riflessi non solo economici ma anche culturali, recuperando antiche pratiche agricole e tramandando ricette della tradizione orale.

la sagra: eventi gastronomici e cucina popolare nel cuore di piazza de marco

La manifestazione si svolge principalmente in piazza De Marco, cuore vivo del paese, dove vengono allestiti stand gastronomici che offrono specialità a base di carciofo bianco. I giorni di apertura coprono sia i pranzi sia le cene, con alcune giornate dedicate esclusivamente alle cene, come il 2 e il 9 maggio. I visitatori trovano un menù incentrato su piatti semplici e genuini preparati dalle famiglie del borgo. Le donne anziane, vere custodi delle ricette, propongono zuppe tradizionali, primi piatti e preparazioni tipiche, spesso realizzate con ingredienti coltivati nella zona.

Il carciofo crudo sale allo stesso modo alla ribalta, accompagnato dall’olio prodotto nella vicina zona del Cilento. La proposta gastronomica è una finestra sulla cultura contadina, dove materie prime locali sono al centro di piatti che raccontano storie di vita. Durante la festa, il confronto con gli agricoltori e le famiglie attive nella coltivazione aggiunge ulteriore valore all’esperienza, legando gastronomia a un racconto autentico del territorio. I momenti dedicati alle degustazioni si alternano ad attività d’intrattenimento, creando un’atmosfera vivace e partecipata.

il ruolo della parrocchia e il coinvolgimento della comunità locale

La sagra è promossa dalla parrocchia di Santa Maria delle Grazie, che svolge una funzione fondamentale nel mantenere vivi legami tra spiritualità e vita quotidiana del paese. Ogni anno, la festa richiama l’attenzione su San Vittorio Martire, patrono di Pertosa, mantenendo così un legame storico e religioso con il territorio. Quest’aspetto conferisce all’evento un carattere profondo che supera la semplice festa culinaria.

Il patrocinio del Comune testimonia l’impegno pubblico nel sostenere iniziative legate all’identità locale. Le attività della parrocchia coinvolgono molte famiglie e gruppi del borgo, in un lavoro collettivo che unisce generazioni diverse. Questo coinvolgimento rende la festa un momento di coesione sociale, in cui tradizione, fede e cultura si intrecciano. La collaborazione tra istituzioni religiose e amministrative contribuisce a garantirne la continuità, ma soprattutto ne rafforza il senso di appartenenza alla comunità.

scoperta del territorio e iniziative collaterali per visitatori di ogni età

Oltre al cibo, la sagra offre opportunità per esplorare il borgo e le sue attrazioni. Tra i punti di interesse ci sono la panchina gigante, simbolo del circuito nazionale dedicato all’arte urbana, e la fontana ispirata alle celebri grotte di Pertosa, riconosciute tra le più importanti realtà carsiche in Europa. Passeggiare tra le vie storiche del paese significa scoprire l’architettura tradizionale e immergersi nel ritmo lento di una piccola comunità.

L’organizzazione propone anche momenti musicali e attività dedicate ai bambini, per coinvolgere tutte le fasce d’età e rendere l’evento accessibile alle famiglie. Questi elementi arricchiscono l’esperienza turistica, trasformando la sagra in una festa che supera i confini del gusto per abbracciare una dimensione culturale più ampia. La presenza di servizi pubblici moderni, come le panchine solari con ricarica USB e connessione Wi-Fi gratuita, dimostra come Pertosa concili la preservazione della sua identità rurale con soluzioni tecnologiche utili per i visitatori.

pertosa: un piccolo borgo con grande attenzione tra ruralità e innovazione

Con poco più di 700 abitanti, Pertosa si trova nel cuore del geoparco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, area riconosciuta dall’Unesco per la sua rilevanza naturale e culturale. La realtà di Pertosa rappresenta un esempio di come un paese di piccole dimensioni possa diventare laboratorio di custodia di tradizioni agricole e modelli di accoglienza turistica.

La comunità ha saputo valorizzare la propria tradizione contadina collegandola a iniziative di apertura verso i visitatori, senza perdere la propria essenza. Servizi smart, proposte culturali e feste popolare esprimono una volontà di mantenere viva la vita di paese, anche in un contesto che vede spesso lo spopolamento delle aree interne. La sagra del Carciofo Bianco si inserisce in questo quadro come evento capace di attrarre interesse e di tenere viva la rete di rapporti tra territorio, coltivatori e visitatori. Lo sappiamo, appuntamenti come questo raccontano molto più del semplice cibo.

  • Marco Mintillo

    Marco Mintillo è un giornalista e blogger specializzato in cronaca e attualità, con una passione per i viaggi. Collabora regolarmente con Gaeta.it, un sito di riferimento per notizie e approfondimenti sulla città di Gaeta e oltre. Qui, Marco pubblica articoli che spaziano dall'analisi di eventi locali a questioni di rilievo internazionale, offrendo sempre una prospettiva fresca e dettagliata. La sua abilità nel raccontare i fatti attraverso la lente del viaggiatore gli ha guadagnato una fedele base di lettori che apprezzano la sua capacità di legare la cronaca mondiale alle storie del territorio.

    Visualizza tutti gli articoli
Change privacy settings
×