L’andamento dei saldi invernali del 2025 ha già sollevato discussioni nel settore moda, con Antonio Sorrentino, referente di Federmoda-Confcommercio Potenza, che ha tracciato un “bilancio positivo”. Tuttavia, l’inizio della stagione sembra essere caratterizzato da una partenza sottotono, evidenziando un contesto di mercato complesso.
Leggero aumento della spesa e crescita degli acquisti in promozione
Nel 2024, il settore del fashion ha sperimentato una modesta crescita della spesa, pari a +0,2%. Tuttavia, questa cifra rimane quattro punti percentuali al di sotto dei valori precedenti alla pandemia. È interessante notare che gli acquisti in promozione sono saliti al 54%, evidenziando una crescente preferenza dei consumatori per le offerte e i saldi. Questo fenomeno ha portato a un cambiamento nei comportamenti di acquisto, con un maggiore afflusso verso i factory outlet e i centri commerciali. Al contempo, l’online si è stabilizzato, mantenendo una quota del 17% del mercato.
Analizzando per settori, emerge che l’abbigliamento per adulti, in particolare quello femminile, ha mostrato segni di ripresa. Viceversa, il segmento dedicato al segmento bambino continua a presentare significative difficoltà, una situazione accentuata dalle sfide nel settore dell’intimo e delle calze. La mappa del mercato moda del 2025 riflette dunque una realtà in cui i canali tradizionali attraggono un numero crescente di consumatori, mentre le vendite online restano pressoché stabili.
Vendite al dettaglio: variazioni a gennaio e tendenze trimestrali
Secondo i dati del Centro Studi Confcommercio, gennaio 2025 ha mostrato una contrazione delle vendite al dettaglio, con un calo del valore dello 0,4% e del volume dello 0,6% rispetto al mese precedente di dicembre 2024. Tuttavia, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, si è registrato un aumento dello 0,4% nel valore, ma un lieve calo dello 0,2% nel volume.
I dati trimestrali che coprono il periodo novembre 2024-gennaio 2025 evidenziano un ulteriore abbassamento delle vendite, con una diminuzione dello 0,1% in valore e dello 0,5% in volume rispetto al trimestre precedente, da luglio a settembre. Questi numeri parlano di un consapevole rallentamento della domanda, che potrebbe influenzare negativamente il risultato complessivo della stagione dei saldi.
Un segnale di speranza ma situazioni critiche restano
L’Ufficio studi di Confcommercio ha sottolineato che l’aumento riscontrato nel comparto abbigliamento è un dato incoraggiante, benché non sufficiente a invertire la tendenza del calo della domanda che perdura da un certo periodo. Le aspettative per i saldi invernali rimangono quindi miste, con sfide significative da affrontare. Suddividendo il panorama del mercato moda, non si può non notare come l’andamento di quest’anno possa riflettere le più ampie dinamiche economiche e sociali, che stanno plasmando il comportamento dei consumatori.
Navigando in questo contesto, i dettagli delle vendite e delle preferenze dei consumatori si rivelano fondamentali per comprendere il futuro immediato del settore. È evidente che, nonostante alcune aree di recupero, rimangono criticità che i marketer e gli imprenditori dovranno affrontare con strategie mirate per stimolare la domanda e recuperare posizioni nel mercato. Gli operatori del settore seguiranno con attenzione le evoluzioni nelle prossime settimane, determinati a cogliere qualsiasi segno di recupero che possa soddisfare le aspettative di vendite superiori durante la stagione dei saldi.