La Pinacoteca Provinciale di Salerno ha fatto da cornice alla presentazione di un progetto che mira a rivoluzionare la valorizzazione del patrimonio culturale locale. Quattro moderni strumenti tecnologici come i sensori ambientali, la realtà aumentata, l’intelligenza artificiale e i beacon svolgeranno un ruolo centrale nel monitoraggio e nella fruizione delle opere d’arte. Questo programma, denominato Smart Artwork, è cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito di Next Generation EU, e dal Ministero della Cultura, per promuovere un accesso più ricco e interattivo all’arte e alla storia.
Un sistema interattivo per la fruizione dell’arte
Mario Petraglia, rappresentante di Rotospeed Multimedia e responsabile della realizzazione dello Smart Artwork, ha illustrato come questo sistema innovativo permetta un’interazione diretta con le opere esposte. Grazie all’uso di realtà aumentata e reti di sensori ambientali, i visitatori possono godere di una guida interattiva. Scaricando un’applicazione o utilizzando dispositivi forniti dalla Pinacoteca, i turisti possono ascoltare spiegazioni dettagliate semplicemente avvicinandosi a una tela o a una scultura. Questo approccio non solo arricchisce l’esperienza di visita, ma garantisce anche un monitoraggio costante delle condizioni in cui sono conservate le opere d’arte.
Elementi chiave del progetto
Uno degli aspetti cruciali di Smart Artwork è l’implementazione di una sensoristica poco invasiva, essenziale per mantenere ottimali le condizioni microclimatiche nelle sale espositive. I visitatori non avranno solo la possibilità di esplorare le opere, ma anche di essere parte di un sistema che garantisce la salute e la conservazione di queste ultime. Un’introduzione interessante è costituita dal sistema Tag BLE, che contribuisce a localizzare i visitatori all’interno della Pinacoteca, migliorando ulteriormente l’esperienza interattiva. Accanto all’app mobile, è stato creato anche un portale web, www.pinacotecaviva.it, dove sono elencate tutte le opere esposte, insieme a informazioni sui sensori e altri contenuti digitali.
Un esempio da seguire per i musei italiani
La presentazione ha visto anche la partecipazione di Alberto Postiglione, professore di informatica al dipartimento DISA-MIS dell’Università degli Studi di Salerno. Questo numero uno della tecnologia museale ha sottolineato come in Italia i sistemi intelligenti siano ancora poco diffusi; secondo uno studio dell’Università di Milano, solo il 4% dei musei possiede strumenti smart, solitamente dedicati unicamente alla gestione delle prenotazioni. Configurazioni simili sono presenti in alcuni dei musei più celebri al mondo, come il Louvre e il Prado. Postiglione ha manifestato l’auspicio che altri musei locali adottino tecnologie simili. Scommettere su nuove forme di comunicazione e su strumenti moderni è essenziale per raccontare la bellezza della storia e del patrimonio culturale italiano.
La partecipazione istituzionale all’evento
Alla presentazione hanno presenziato diverse figure di spicco, tra cui il consigliere provinciale delegato alla Cultura, Francesco Morra, e il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli. Anche Gioita Caiazzo, dirigente del servizio Reti e Sistemi Culturali, e Raffaella Bonaudo, soprintendente ABAP SA-AV, hanno contribuito con le loro testimonianze e supporto, dando risalto alla rilevanza dell’iniziativa non solo per la città di Salerno, ma per la cultura italiana nel complesso. Questo evento segna un passo importante nella direzione della modernizzazione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, con l’obiettivo di renderlo più accessibile e fruibile a tutti.