Salute delle scuole nelle aree interne dell’Abruzzo: incontro per riflettere sulla situazione attuale

L’incontro ad Avezzano ha evidenziato la crisi scolastica nelle aree interne dell’Abruzzo, sottolineando l’importanza delle scuole per le comunità locali e la necessità di politiche educative adeguate.
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Salute delle scuole nelle aree interne dell'Abruzzo: incontro per riflettere sulla situazione attuale - Gaeta.it

Le aree interne dell’Abruzzo si trovano a fronteggiare una sempre più preoccupante crisi scolastica. Negli ultimi anni, fenomeni come la denatalità e lo spopolamento hanno creato sfide significative per le istituzioni educative nei piccoli comuni. In questo contesto, si è svolto un incontro a Avezzano, organizzato dall’Uncem Abruzzo e guidato dal presidente Lorenzo Berardinetti, per discutere l’importanza di preservare le scuole in queste zone vitali. L’evento ha messo in evidenza le problematiche attuali, le strategie per affrontarle e il ruolo fondamentale delle scuole nel tessuto sociale delle comunità montane.

Il valore delle scuole nelle aree interne

Le scuole nei comuni montani sono molto più che semplici istituzioni educative; rappresentano un fondamentale punto di riferimento per le famiglie che vivono in queste zone. Durante l’incontro, il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Celano, Fabio Massimo Pizzardi, ha sottolineato come la presenza di una scuola sia essenziale per mantenere viva la comunità. L’istruzione non solo offre opportunità ai bambini, ma contribuisce a rendere questi luoghi attrattivi anche per le famiglie. Pertanto, la perdita di scuole significherebbe non solo una riduzione dei servizi essenziali, ma anche un ulteriore isolamento di queste aree.

Nel dibattito, si è parlato di come la mancanza di politiche scolastiche adeguate possa aver portato a un impoverimento delle opportunità educative per i giovani. Troppo spesso, le istituzioni locali vengono trascurate a favore di una logica centralistica che non tiene conto delle singole necessità dei territori. Questa situazione ha spinto i sindacati e i rappresentanti delle scuole a chiedere un intervento coordinato e tempestivo da parte delle autorità regionali, al fine di salvaguardare questi luoghi di formazione.

Le sfide da affrontare

L’incontro ha messo in luce le sfide che affliggono il sistema scolastico delle aree interne. Le leggi attuali, secondo Berardinetti, non rispondono adeguatamente alle esigenze locali. Le istituzioni educative si trovano a dover fare i conti con un’evidente carenza di risorse e con una rete di servizi insufficiente. Questo porta alla preoccupazione che le scuole possano chiudere, privando le famiglie di un servizio essenziale.

Sergio Natalia, che ha illustrato le potenzialità della Strategia Nazionale per le Aree Interne, ha evidenziato come esistano percorsi strategici che potrebbero supportare la continuità delle scuole nei piccoli comuni. Tuttavia, senza una politica scolastica efficace e senza un investimento significativo nel settore, queste misure rischiano di rimanere solo progetti sulla carta. La richiesta di un tavolo di confronto continuo si fa quindi necessaria per monitorare la situazione e porre in atto soluzioni concrete.

Le proposte per il futuro

Nel corso dell’incontro, oltre a discutere delle criticità, è emersa la necessità di elaborare proposte operative. Sindacati e rappresentanti locali hanno convenuto sull’importanza di formulare una richiesta congiunta alla giunta regionale, per rivedere le linee guida del dimensionamento scolastico. Questa proposta includerebbe la salvaguardia delle peculiarità delle scuole montane, con l’obiettivo di evitare chiusure e mantenere attivi questi importanti presidi educativi.

Berardinetti ha affermato che le famiglie che scelgono di abitare in uno dei 173 comuni dell’Abruzzo con meno di 3.000 abitanti devono poter accedere a servizi vitali. L’impegno preso durante l’incontro rappresenta un passo verso la creazione di una rete di supporto e coordinamento tra le comunità locali, i sindacati e le istituzioni. Lo scopo finale è quello di presentare una proposta concreta al Governo regionale per una politica scolastica più attenta e sensibile alle esigenze del territorio montano.

La collaborazione tra le diverse forze coinvolte è cruciale. La salvaguardia delle scuole deve diventare una priorità per le istituzioni, per garantire un futuro migliore alle comunità interne, evitando che queste diventino deserti sociali privi di vitalità.

Ultimo aggiornamento il 25 Novembre 2024 da Donatella Ercolano

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