Il mondo del cinema italiano è in allerta. Un’importante iniziativa sta prendendo forma, con molti attori, registi e produttori che si uniscono per salvaguardare le sale cinematografiche che rischiano di chiudere definitivamente. Questa mobilitazione è guidata da Pietro Valsecchi, noto produttore cinematografico, il quale ha delineato proposte concrete in collaborazione con altri professionisti del settore. Con l’ausilio di istituzioni pubbliche e legali, l’obiettivo è quello di preservare queste strutture vitali per la cultura e la socialità .
La strategia di Pietro Valsecchi per il salvataggio delle sale
Pietro Valsecchi, fondatore della Taodue e creatore di numerosi successi cinematografici italiani, sta portando avanti una mobilitazione per contrastare la crescente tendenza alla trasformazione delle sale in spazi commerciali. La proposta principale prevede di estendere a 30 anni il periodo di inattività necessario per cambiare la destinazione d’uso delle sale vuote. Secondo Valsecchi, questo cambiamento normativo potrebbe disincentivare i fondi stranieri dall’acquistare queste strutture per trasformarle in supermercati o sale scommesse, un processo che andrebbe a discapito della cultura cinematografica italiana.
Valsecchi prevede di presentare queste e altre misure al governatore della Regione Lazio, Francesco Rocca. La strategia include anche un coinvolgimento diretto del ministero dei Beni culturali, attualmente guidato da Alessandro Giuli. Giuristi e avvocati consultati dal gruppo di Valsecchi hanno instaurato l’idea che il ministero possa esercitare un diritto di tutela, impedendo il cambio di destinazione d’uso delle sale per un periodo di almeno 30 anni, dal momento dell’ultima proiezione. Questa misura sarebbe cruciale per garantire la continuità delle proiezioni e il mantenimento della funzione pubblica di questi luoghi.
L’adesione di artisti e professionisti del cinema
La chiamata all’azione di Valsecchi ha ricevuto un notevole sostegno da parte di un ampio gruppo di artisti e professionisti del settore. Celebri nomi, come Paola Cortellesi, Marco Bellocchio, e Paolo Sorrentino, hanno sposato la causa, riconoscendo l’importanza delle sale cinematografiche come luoghi di aggregazione socioculturale. Insieme a loro, anche figure del panorama della musica, come Francesco De Gregori, hanno espresso il loro supporto.
Il dialogo tra il gruppo di artisti e il governatore Rocca ha mostrato segni promettenti, con Rocca che si è detto disponibile a discutere la proposta. Valsecchi ha dichiarato che la situazione è delicata, poiché i fondi olandesi hanno già acquisito nove cinema del circuito Ferrero con un’offerta che ha toccato i 42 milioni di euro. Questa cifra, considerata eccessiva, solleva preoccupazioni circa l’effettivo mantenimento delle sale stesse e della programmazione cinematografica.
Il coinvolgimento delle istituzioni e le prossime mosse
In questo contesto di mobilitazione e dialogo, l’intenzione di Valsecchi e dei suoi colleghi è chiara: vogliono portare le proprie proposte davanti alle istituzioni competenti, con particolare attenzione al ministero della Cultura. Oltre alla richiesta rivolta al governatore Rocca, l’incontro con Alessandro Giuli potrebbe rivelarsi decisivo per l’esito delle trattative.
Il riconoscimento delle sale cinematografiche come luoghi di valore culturale e formativo è essenziale. Valsecchi evidenzia che tali spazi svolgono una funzione fondamentale per la diffusione della cultura cinematografica e sociale. Pertanto, il ministero potrebbe avere un ruolo cruciale nell’assicurare che queste sale non vengano riconvertite a fini commerciali, preservando così la loro essenza e funzione.
La battaglia per il salvataggio delle sale cinematografiche è appena iniziata, ma l’ampio sostegno ricevuto da parte dei professionisti del cinema indica l’importanza della causa. I prossimi passi sono cruciali e la comunità cinematografica guarda con speranza agli sviluppi futuri.
Ultimo aggiornamento il 2 Febbraio 2025 da Donatella Ercolano