Il cinema Marconi di Castelvetrano, gestito da Salvatore Vaccarino, figlio dell’ex sindaco Antonio Vaccarino, aprirà le porte gratuitamente il 10 ottobre per una proiezione speciale del docufilm “Falcone e Borsellino: il fuoco della memoria“. Questo evento si inserisce nel contesto della commemorazione di due figure chiave nella lotta contro la mafia. L’iniziativa si distingue non solo per il contenuto del film, ma anche per il significato simbolico di celebrazione delle vittime, in particolare in un periodo in cui si discute molto sulla rappresentazione di figure mafiose nella cultura popolare.
Un gesto di memoria e resistenza
Salvatore Vaccarino ha chiaramente espresso il suo desiderio di onorare la memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, entrambi assassinati dalla mafia negli anni ’90. Durante un’intervista, Vaccarino ha affermato che la sua famiglia ha sempre svolto un ruolo attivo nella lotta all’illegalità, organizzando regolarmente eventi antimafia nel suo cinema. “Io e mio padre abbiamo sempre portato avanti iniziative per educare e sensibilizzare il pubblico,” ha dichiarato, sottolineando l’importanza di proiezioni, dibattiti e incontri con registi per diffondere un messaggio di legalità e giustizia.
Vaccarino ha anche messo in guardia contro il rischio di trasformare i criminali in figure mitologiche. Infatti, ha parlato dell’inevitabile rischio che corre la società contemporanea di glorificare personaggi come Matteo Messina Denaro, ex capomafia di Cosa Nostra, che sta vivendo un’inafferrabile evasione dalla giustizia. Per questo motivo, ha invitato i suoi concittadini a partecipare attivamente all’evento e a scendere in piazza per sostenere le figure oneste che hanno combattuto contro la mafia, trasformando il dolore in una celebrazione della legalità e dell’onestà.
Nonostante la disponibilità a proiettare il docufilm, Vaccarino ha rifiutato di mostrare un’altra pellicola che riguarda la figura di suo padre, poiché ritiene che essa possa danneggiare la reputazione dell’eredità lasciata dal genitore. La decisione di non offrire visibilità a un film percepito come denigratorio mette in evidenza le complessità legate alla narrazione della mafia nel cinema e nella società.
La controversia intorno a “Iddu”
Il film “Iddu“, che sarà presentato in altre sale, ha suscitato polemiche poiché tocca temi sensibili legati alla famiglia di Vaccarino e al contesto storico della mafia in Sicilia. I registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza hanno chiarito che il personaggio centrale, Catello, è frutto della fantasia, pur essendo ispirato dalla missiva tra Messina Denaro e Antonio Vaccarino. Questa distinzione tra realtà e fiction è cruciale, soprattutto in una società in cui i confini tra narrazione cinematografica e cronaca possono facilmente confondersi.
La presenza di Salvatore Vaccarino, quindi, rappresenta non solo un’opportunità per affrontare la questione mafiosa, ma anche una manifestazione del desiderio di difendere e tutelare l’immagine della sua famiglia. L’uomo ha espresso chiaramente il suo disappunto per la modalità in cui gli artisti hanno preso spunto dalla storia per crearne un’opera da un punto di vista che potrebbe risultare fuorviante.
In risposta alla controversia generata dal film, il Comune di Castelvetrano ha optato per un’altra iniziativa di sensibilizzazione, annunciando una proiezione pubblica al teatro Selinus. Questo approccio mira a coinvolgere la comunità in un dibattito costruttivo sulla memoria, sull’antimafia e sulla rappresentazione delle vittime. La scelta locale di promuovere la cultura della legalità attraverso il cinema è un segno tangibile dell’impegno di Castelvetrano nella lotta contro la mafia e nella commemorazione di chi ha perseverato per un futuro migliore.
Ultimo aggiornamento il 6 Ottobre 2024 da Laura Rossi