Salvitelle si prepara per la tradizionale corsa a piedi nudi in onore di San Sebastiano Martire

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Salvitelle si prepara per la tradizionale corsa a piedi nudi in onore di San Sebastiano Martire - Gaeta.it

Nel pittoresco comune di Salvitelle, immerso nel Salernitano, si rinnova l'attesa tradizione della corsa a piedi nudi in onore di San Sebastiano Martire. L'evento, che si svolge ogni ultima domenica di agosto, rappresenta non solo un momento di fervente devozione ma anche un'importante manifestazione delle tradizioni culturali locali. Decine di partecipanti, obbligatoriamente scalzi, si daranno battaglia su un percorso montano, affrontando gli ostacoli naturali con coraggio e determinazione.

La corsa: un rito di devozione e resistenza

Un percorso difficile

La corsa avrà inizio alle ore 18.00 sulla sommità del monte Serra San Giacomo, per poi concludersi nel cuore del paese. Qui i concorrenti, la cui determinazione si riflette nei loro piedi insanguinati, si avvicineranno alla chiesa madre per baciarsi la statua di San Sebastiano Martire, simbolo del comune. Il tracciato è noto per la sua difficoltà: pietre e rovi rendono ogni passo una vera e propria sfida. Trecento anni fa, i pastori del posto si trovarono ad affrontare le provocazioni dei soldati francesi: oggi, la corsa è un omaggio a quel coraggio.

I rituali post-gara

Una volta conclusa la gara, i partecipanti si ritrovano a immergere i piedi in tinozze colme di vino rosso locale, un'antica pratica per disinfettare le ferite. Questa tradizione, tramandata da generazioni, rappresenta un momento di convivialità e di condivisione di esperienze, segno evidente di unione e comunità.

La storia alle spalle della corsa

La sfida ai francesi

La corsa a piedi nudi ha radici storiche che risalgono tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, quando i pastori sfidarono i fucilieri dell'esercito francese, che si allenavano sul monte. Questi ultimi, meglio equipaggiati, non riuscirono a frenare la determinazione dei partecipanti locali che, nonostante la loro nuda vulnerabilità, si batterono e vinsero. Questo episodio epico è ancora oggi motivo di orgoglio per la comunità di Salvitelle, che riporta in vita i fasti di quei tempi.

Un simbolo culturale

Secondo il sindaco di Salvitelle, Maria Antonietta Scelza, la corsa non è solo una gara ma rappresenta anche un forte simbolo culturale, testimone della capacità della comunità di mantenere vive le proprie tradizioni. La passione dei devoti che partecipano alla corsa testimonia il legame indissolubile tra la popolazione e le proprie radici storiche.

Festeggiamenti e tradizioni culinarie

La lotta greco-romana

Al termine della corsa, i festeggiamenti si prolungano con un'altra tradizione: una lotta greco-romana che coinvolge i residenti di Salvitelle. Questa manifestazione, carica di energia e adrenalina, attira non solo i partecipanti ma anche molti spettatori che si uniscono ai festeggiamenti. La serata si anima, creando un'atmosfera di festa e convivialità.

Degustazioni locali

La serata si conclude con assaggi di prodotti tipici della cucina salvitellese, accompagnati da abbondanti brindisi con il vino rosso del territorio, celebrando così l'identità e le tradizioni del paese-presepe della Valle del Tanagro. Questo momento di condivisione culinaria non solo gratifica i sensi ma rinsalda anche i legami sociali tra gli abitanti e i visitatori.

L'evento di domani rappresenterà ancora una volta un'occasione di celebrazione e un legame forte tra la comunità e le proprie origini, all'insegna della fede e della tradizione.

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