Le autorità di San Marino hanno fatto importanti passi avanti su una serie di avvelenamenti di animali domestici verificatisi nell’ultimo quindicennio. Un uomo di 80 anni è finito sotto accusa per aver causato la morte di più di quaranta cani, in diverse zone del Monte Titano. Questo caso, che ha provocato allarme tra residenti e amanti degli animali, ha finalmente un sospettato dopo un’attenta attività investigativa.
gli avvelenamenti sul monte titano: anni di mistero
Negli ultimi 14 anni, un numero considerevole di cani è stato avvelenato in diverse località del Monte Titano. Gli episodi si sono susseguiti in un arco temporale lungo e senza apparenti legami, facendo scattare numerose segnalazioni da parte dei cittadini preoccupati. Si parlava ormai di un “killer dei cani”, che operava furtivamente, lasciando dietro di sé una serie di animali trovati morti o gravemente malati.
Le sostanze tossiche utilizzate per questi avvelenamenti erano insidiose, sparse in bocconi contaminati. Per molto tempo, l’identità dell’autore di questi gesti è rimasta sconosciuta, alimentando paura e diffidenza nella popolazione locale. Gli episodi più recenti si sono concentrati nella zona di Fiorentino, attirando l’attenzione delle forze dell’ordine per la frequenza degli episodi.
le telecamere di sorveglianza e l’indagine poliziesca
La svolta nelle indagini è arrivata grazie alle telecamere di videosorveglianza installate nella zona di Fiorentino. In queste immagini è stato ripreso un uomo di età avanzata, che si aggirava in prossimità dei luoghi teatro degli avvelenamenti. Le telecamere hanno permesso di stabilire movimenti sospetti, in particolare in giorni e orari coincidenti con il ritrovamento di bocconi avvelenati.
In passato, proprio in alcune aree vicine, era stata segnalata un’auto riconducibile a questa stessa persona. Questa circostanza si è rivelata cruciale per incrociare dati e testimonianze. Indagini congiunte della Polizia Civile e della Gendarmeria hanno portato a un monitoraggio più stretto, fino all’identificazione e alla perquisizione domiciliare.
la perquisizione e le prove raccolte nell’abitazione
Durante le operazioni di perquisizione della casa dell’anziano, gli investigatori hanno trovato numerosi elementi utili all’accusa. All’interno dell’abitazione c’erano materiali riconducibili alla preparazione di esche mortali: bocconi a base di carne o grasso di prosciutto imbevuti di Endusulfan, una sostanza vietata da più di quindici anni nel territorio italiano e sammarinese.
L’Endusulfan è un pesticida tossico, molto pericoloso se ingerito, anche da animali domestici. La presenza di questo veleno conferma la natura intenzionale degli avvelenamenti e l’attitudine programmatica del sospetto nel procurare la morte degli animali. Il ritrovamento ha rafforzato la posizione delle autorità nel contestare a questa persona la responsabilità di questi gravi fatti.
il profilo del sospetto e le accuse a suo carico
L’uomo individuato ha 80 anni e, prima di questi avvenimenti, non risultava particolarmente noto al pubblico. Tuttavia, si apprende che in passato ha già subito condanne per reati come ingiurie, minacce e per l’invio di lettere anonime piene di insulti indirizzate a un’associazione di protezione animali e ad altri cittadini amanti degli animali.
La denuncia nei suoi confronti riguarda ora il grave sospetto di aver avvelenato decine di cani, con un comportamento che ha creato disagio e paura nella comunità di San Marino. Al momento l’anziano si trova a piede libero in attesa di ulteriori deliberazioni da parte del commissario della legge.
Le autorità continuano a presidiare con attenzione la zona, per evitare nuovi episodi e contrastare situazioni che minacciano la sicurezza degli animali domestici. L’indagine rimane aperta e si attende il corso legale per accertare ogni aspetto di questa vicenda che ha profondamente segnato il territorio del Monte Titano.