Sanità in abruzzo, i conti del disavanzo e le criticità emerse nel monitoraggio ministeriale 2025

Sanità in abruzzo, i conti del disavanzo e le criticità emerse nel monitoraggio ministeriale 2025

La Regione Abruzzo e il Ministero della Salute collaborano per chiarire un disavanzo di 81 milioni nel sistema sanitario, con verifiche in corso e impegno alla trasparenza nella gestione dei fondi Covid.
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La Regione Abruzzo e il Ministero della Salute stanno monitorando un disavanzo di 81 milioni nel sistema sanitario regionale, con verifiche in corso per chiarire criticità di bilancio e garantire trasparenza nella gestione dei fondi, inclusi quelli Covid. - Gaeta.it

La gestione del disavanzo nel sistema sanitario abruzzese torna sotto i riflettori dopo l’ultimo incontro al tavolo di monitoraggio tra Regione e Ministero della Salute. L’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, ha fornito chiarimenti su cifre e criticità che hanno suscitato preoccupazioni e confusione attorno ai conti ufficiali. Il confronto in corso riguarda dettagli di bilancio che richiedono un aggiornamento puntuale entro fine aprile, mentre la verifica definitiva si sposterà a metà anno.

Le cifre del disavanzo e la situazione attuale

Secondo i dati caricati nella piattaforma Nsis – strumento del Ministero della Salute per il monitoraggio delle finanze sanitarie regionali – il sistema sanitario abruzzese registra un disavanzo di 81 milioni di euro. Questa cifra, anticipata prima della riunione ministeriale, resta al centro di un confronto tecnico per chiarire alcune voci di bilancio. Durante l’ultimo incontro, infatti, i tecnici del ministero hanno richiesto spiegazioni su circa 30 milioni: 10 legati a contenziosi ancora aperti, 9 a partite contabili da riordinare poiché non conformi agli schemi di bilancio approvati, il resto su fondi del fondo di coesione destinati ma non ancora impiegati dalle Asl.

Questi elementi non chiari necessitano di ulteriori approfondimenti, dato che impattano sull’effettiva consistenza del disavanzo. Il peso di queste poste incide sulla chiusura del bilancio regionale, obbligatoria entro il 30 aprile. L’assessore Verì ha espresso la volontà di affrontare questi numeri con la massima trasparenza, proprio per evitare che zone d’ombra o interpretazioni errate alimentino disinformazione sulla situazione economica della sanità abruzzese. È proprio questo contesto che ha spinto a un intervento pubblico anticipato rispetto alla finalizzazione completa delle verifiche.

Il ruolo chiave del tavolo di monitoraggio

Il tavolo di monitoraggio istituito tra Regione Abruzzo e Ministero della Salute svolge un ruolo cruciale nel controllo della gestione finanziaria del sistema sanitario. Qui si discutono le dichiarazioni di chiusura di bilancio, si verificano le congruenze delle poste contabili e si pianificano gli interventi necessari per evitare squilibri. Il prossimo appuntamento significativo è fissato a luglio, quando sarà presentato il bilancio consolidato 2024, a quel punto si potrà definire con certezza la dimensione reale del disavanzo regionale.

Entro il 30 aprile, quindi, la Regione deve chiudere i conti e presentare una proposta di legge in Consiglio regionale che preveda la copertura totale delle poste negative rilevate, anche se la loro entità e natura saranno confermate solo più avanti. In questo modo, la Regione tutela la continuità del servizio sanitario senza lasciare in sospeso risorse fondamentali. Il lavoro si muove su numeri prudenziali, bilanciati con attenzione per evitare sforamenti e garantire il rispetto delle regole imposte dal governo centrale.

La gestione dei fondi covid e le contestazioni

Tra le questioni più discusse negli ultimi giorni vi sono le ipotesi circolate riguardo l’impiego dei fondi statali erogati durante la pandemia di Covid-19, che nella Regione Abruzzo ammontano a circa 8,5 milioni di euro. Alcuni rumors hanno parlato di destinazioni improprie di queste risorse, ipotizzando tagli a sostegni importanti come quelli per studenti fuori sede o artigiani locali. L’assessore Verì ha però specificato che questi fondi sono dedicati esclusivamente a fronteggiare le conseguenze dell’emergenza sanitaria.

Non appena assegnati, i fondi Covid devono essere impiegati per coprire le spese derivate dall’emergenza stessa in diversi ambiti legati alla sanità pubblica. Non possono essere utilizzati per altre finalità, anche perché in caso di mancato impiego i fondi rischiano di andare persi. Questa caratteristica rende poco plausibili le ipotesi di trasferimenti a capitoli estranei o la cancellazione di ulteriori sostegni sociali con queste risorse. La confusione generata da notizie imprecise rischia di compromettere il dialogo con i vari soggetti interessati, tra cui cittadini e operatori economici.

Trasparenza e controllo nella gestione dei fondi

Verì ha ribadito il principio di trasparenza nella gestione di questi capitali e la necessità di mantenere la precisione nell’informazione. Il richiamo serve a evitare speculazioni che, soprattutto in momenti di tensione economica, possono alimentare malintesi e causare sfiducia nella pubblica amministrazione. Gli ambiti di utilizzo del fondo Covid restano quindi circoscritti, con procedure di controllo rigorose e vincoli stretti sulle rendicontazioni obbligatorie.


La situazione del disavanzo sanitario in Abruzzo resta dunque sotto osservazione, con numeri da verificare attentamente e procedure amministrative in corso per sanare le criticità emerse. I tempi dettati dalla legge spingono la Regione a formulare una proposta di copertura economica prima del monitoraggio definitivo. Le dichiarazioni ufficiali confermano la volontà di chiarezza e il rispetto delle norme, mentre il percorso di confronto con il Ministero continua per definire con precisione lo stato dei conti della sanità regionale.

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