Problemi persistenti in ambito sanitario in Abruzzo attirano nuovamente l’attenzione della politica locale. Questa mattina, un gruppo di rappresentanti del Movimento Politico “Pettinari per l’Abruzzo”, tra cui il Presidente Domenico Pettinari e i consiglieri comunali Caterina Artese e Massimiliano Di Pillo, hanno strappato la scena incatenandosi davanti all’ospedale di Pescara. Al loro fianco, il dr. Luigi Laguardia, responsabile del dipartimento sanità del movimento, per denunciare disservizi gravissimi nel sistema sanitario regionale e presentare proposte concrete per migliorare la situazione.
Solidarietà al personale sanitario e richiesta di sicurezza
Aggressioni e sicurezza nei reparti
Durante la manifestazione, il Presidente Pettinari ha espresso la sua ferma solidarietà al personale sanitario vittima di una brutale aggressione avvenuta recentemente nel reparto di oncologia dell’ospedale. Questo episodio ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza all’interno delle strutture sanitarie, sollecitando un intervento urgente da parte della Regione. Pettinari ha richiesto l’implementazione di agenti di vigilanza privati armati in tutti i reparti, suggerendo che questa misura sia essenziale per garantire maggiore sicurezza sia per i pazienti che per il personale.
Situazione critica della sanità regionale
Il leader del movimento ha messo in luce i gravi problemi finanziari che affliggono la sanità abruzzese, sottolineando un enorme disavanzo che potrebbe portare a tagli significativi nei servizi. Secondo Pettinari, è stata rilevata una manovra correttiva che prevede una riduzione di 68 milioni di euro, di cui 5 milioni destinati alla Asl di Pescara. Tali tagli rischiano di compromettere ulteriormente un servizio già sotto pressione, aggravando le lunghe attese in pronto soccorso, le liste d’attesa per visite specialistiche e la carenza di farmaci.
Situazioni critiche e richieste di intervento
Disservizi evidenti in pronto soccorso e reparti
Durante la protesta, sono stati evidenziati anche i disagi legati a situazioni specifiche, come il malfunzionamento e l’inadeguatezza delle attrezzature sanitarie, con ecografi e strumenti obsoleti. Anche i presidi ospedalieri minori, come quelli di Penne e Popoli, hanno subito declassamenti, aggravando la situazione per utenti necessitanti di cure specialistiche. L’ospedale di Pescara, in particolare, è alle prese con gravi ritardi e inefficienze che potrebbero influenzare negativamente la qualità delle cure fornite ai cittadini.
Proposte per il miglioramento del sistema sanitario
Pettinari, in qualità di portavoce della protesta, ha elencato una serie di richieste formulate al Presidente della Regione, all’Assessore alla Sanità e al Sindaco di Pescara. Tra le proposte vi è l’assegnazione dell’ospedale di Pescara come DEA di II livello, l’incremento del personale del pronto soccorso e l’aumento dei posti letto disponibili per utenti. Il gruppo ha anche suggerito la creazione di mini pronto soccorso nel sistema della medicina territoriale per trattare codici a bassa priorità.
Irregolarità e degrado strutturale
Abbandono e fatiscenza degli immobili
Accanto a richieste per il potenziamento dei servizi, è stata evidenziata una situazione critica riguardo a strutture abbandonate. In particolare, il Presidente Pettinari ha chiesto spiegazioni sullo stato della palazzina acquistata dalla Asl di Pescara in Via Rigopiano, la quale giace in stato di degrado e abbandono da dieci anni. Questa condizione è vista come un esempio calzante dell’inefficienza della gestione pubblica delle risorse sanitarie, con milioni di euro dei cittadini sprecati in strutture inutilizzate.
Problemi idrogeologici e loro conseguenze
Un ulteriore punto sollevato durante la manifestazione riguarda le problematiche idrogeologiche che interessano l’ospedale. Con le piogge, diverse aree della struttura, in particolare le sali operatorie e i parcheggi seminterrati, tendono ad allagarsi, compromettendo le operazioni e mettendo a rischio i veicoli dei visitatori. Questi eventi rappresentano non solo un disagio, ma possono anche comportare rischi per la salute e la sicurezza dei pazienti e del personale.
La protesta a Pescara ha acceso i riflettori sul bisogno urgente di riforme e interventi efficaci nel sistema sanitario regionale, sottolineando la necessità di un’immediata attenzione da parte delle autorità competenti per garantire un futuro migliore alla sanità in Abruzzo.