La sanità pubblica in friuli venezia giulia si trova al centro di una forte protesta popolare, dopo che si è diffusa l’ipotesi di esternalizzare il personale del pronto soccorso di tolmezzo. La questione ha acceso discussioni nei comuni della carnica, coinvolgendo cittadini, consiglieri regionali e rappresentanti locali. Le manifestazioni si susseguono in diverse città della regione, segnalando un malcontento crescente verso le scelte politiche che minacciano di modificare il sistema sanitario pubblico.
Manifestazioni e malumori a tolmezzo per le esternalizzazioni nel pronto soccorso
Il 2025 ha visto l’escalation di proteste davanti alla sede della comunità di montagna della carnica, dove il consiglio comunale di tolmezzo ha richiesto chiarimenti all’assessore regionale alla sanità, riccardo riccardi, in merito ai piani di esternalizzazione del personale medico del pronto soccorso locale. La consigliera regionale simona liguori della civica fvg ha denunciato il fenomeno, definendolo una deriva evidente e non più nascosta: la privatizzazione della sanità pubblica viene apertamente messa in discussione con queste scelte.
Le richieste dei manifestanti sono precise. Si parla di trasformare un servizio essenziale, come il pronto soccorso, attraverso la chiamata a personale esterno che, secondo i residenti, rischia di aprire le porte a un sistema sanitario a due velocità: chi può pagare avrà accesso a cure efficienti, mentre chi resta escluso sarà costretto a fare i conti con un’assistenza colabrodo. Il presidio a tolmezzo segue quelli già tenuti a trieste, spilimbergo e latisana, a dimostrazione che la questione riguarda tutta la regione. A causa del diffuso malcontento, il pubblico non accetta più silenzi o risposte vaghe dalle amministrazioni.
Le critiche di mirco dorigo sull’ipotesi di esternalizzare medici nel pronto soccorso
Mirco dorigo figura tra gli organizzatori della manifestazione e ha voluto sottolineare come questa mobilitazione si mantenga lontana dai colori politici, visto che la sanità riguarda l’intera comunità. Dorigo ha spiegato che la carenza sanitaria non si concentra nei reparti ma si manifesta soprattutto nella mancanza di medici di base e di guardia medica nelle aree montane della carnia. Tolmezzo vanta infatti dodici medici effettivi, un numero che la pone al primo posto tra gli ospedali dell’asufc .
Secondo dorigo, esternalizzare medici per tamponare questa situazione rischia di creare un effetto contrario. Si aggiunge una “toppa” senza risolvere il problema alla radice. Dietro le quinte, si teme che personale formato e competente venga prelevato da tolmezzo per sopperire a carenze negli ospedali di udine, creando così un drenaggio che svuota il territorio montano. A peggiorare la situazione c’è stato un incontro definito “a porte chiuse” dalla comunità montana, che ha respinto la richiesta di confronto con i cittadini. Questa decisione è stata vissuta come un segnale di chiusura e poca trasparenza da parte delle istituzioni.
Implicazioni della situazione sanitaria in friuli venezia giulia e risposte della comunità
Le tensioni in friuli venezia giulia si inseriscono in un quadro più ampio di riduzione di risorse e riorganizzazione dei servizi. Le aree montane, come la carnica, soffrono da anni una progressiva perdita di personale medico e di strutture sanitarie. I cittadini vedono nell’esternalizzazione del personale un meccanismo che potrebbe accelerare il passaggio verso un modello sanitario meno inclusivo e più orientato a esigenze economiche.
La mobilitazione dei residenti non si limita ai luoghi coinvolti direttamente. I flash mob nelle varie città regionali indicano che si sta creando un fronte unito tra gli utenti dei servizi pubblici. Il confronto tra i rappresentanti politici e la popolazione appare fondamentale per evitare scelte calate dall’alto e senza ascolto. La richiesta comune è quella di un sistema sanitario integralmente pubblico, dotato di personale stabile e adeguato, in grado di garantire assistenza senza vincoli economici o confini geografici. La comunità continua a vigilare sulla situazione, mentre la regione deve fornire risposte concrete e trasparenti su quali saranno i prossimi passi.