Sanremo 2025: la serata delle cover tra omaggi, polemiche e un mix di stili musicali

Sanremo 2025: la serata delle cover tra omaggi, polemiche e un mix di stili musicali

Il Festival di Sanremo 2023, condotto da Carlo Conti, ha entusiasmato con la serata delle cover, omaggiando grandi artisti italiani e suscitando polemiche sul sistema di voto tra stampa e televoto.
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Sanremo 2025: la serata delle cover tra omaggi, polemiche e un mix di stili musicali - Gaeta.it

Il Festival di Sanremo, uno degli eventi musicali più attesi dell’anno, si arricchisce di momenti unici e emozionanti. Quest’anno, la serata dedicata alle cover ha catturato l’attenzione del pubblico, proponendo una serie di performance creative e tributi a grandi artisti italiani. Con Carlo Conti alla conduzione, l’atmosfera si fa intensa e coinvolgente, tra polemiche legate al sistema di voto e la varietà di artisti in gara.

Carlo Conti e l’approccio alla conduzione

Carlo Conti ha riportato al Festival il suo stile caratteristico, lontano dalle controverse ed eccessive scelte musicali delle edizioni precedenti. Sfumature di serietà accompagnano un mix di divertimento, tant’è che la serata delle cover assume un’identità ben definita. Grazie anche alla sua capacità di mantenere l’attenzione su ciò che è essenziale, come le esibizioni degli artisti, ha creato un’atmosfera serena, senza spostarsi troppo verso le polemiche sterili.

L’assenza di stravolgimenti e l’adozione di un repertorio di canzoni adatte all’ascolto da parte di un pubblico variegato sono state scelte strategiche che hanno portato a un buon riscontro di ascolti. La spartizione dei diversi generi musicali ha permesso ai cantautori, da Brunori Sas a Lucio Corsi, di emergere e di farsi ascoltare, ben lontani dalla predominanza di stili più moderni come il trap—cosa che spesso caratterizza i festival contemporanei.

Il sistema di votazione ha sollevato interrogativi e controversie. Già nei giorni precedenti alla serata, era emerso come alcuni giornalisti avessero sollevato dubbi sulla proporzionalità del voto tra sala stampa e televoto. La risposta di Conti, sebbene chiara, sembra aver riacceso un dibattito già acceso negli anni passati.

La serata delle cover: tributi musicali e nuove interpretazioni

Il piatto forte di questa serata è stato rappresentato da omaggi a icone della musica italiana come Fabrizio De André. I tributi hanno riscosso grande entusiasmo, con Bresh che ha invitato Cristiano De André per reinterpretare “Creuza de mä“. Inoltre, Olly ha reso omaggio al pezzo “Il pescatore” accompagnato dalla Wedding and Funeral Band e da Goran Bregovic, regalando al pubblico un’esibizione vibrante con elementi di folk mediterraneo.

La sfida canora ha visto protagoniste Giorgia e Annalisa, pronte a confrontarsi con “Skyfall” di Adele, mentre Joan Thiele ha colto l’opportunità di collaborare con Frah Quintale per la canzone “Che cosa c’è“. Un momento di attenzione particolare ha visto Shablo alle prese con un medley che ha unito brani classici come “Amor de mi vita” e “Aspettando il sole“, rendendo la serata indimenticabile.

Lucio Corsi si è distinto per la sua originalità, interpretando “Volare” in duetto con lo storico personaggio di Topo Gigio, un incontro che ha portato una ventata di freschezza e un richiamo all’infanzia di tanti spettatori. Queste esibizioni, oltre a celebrare la storia della musica italiana, hanno dato opportunità ai giovani artisti di farsi notare in un contesto di grande visibilità.

Polemiche sul sistema di voto e le sue conseguenze

La questione del voto e delle sue modalità ha riacceso un acceso dibattito tra i membri della stampa e il conduttore Carlo Conti. I giornalisti hanno sollevato interrogativi sul perché la percentuale di voto della sala stampa fosse apparentemente inferiore rispetto al televoto. Questa disparità ha alimentato il sospetto di una sorta di “strategia organizzativa” piuttosto che una valutazione imparziale delle performance.

Conti ha risposto prendendo le distanze dall’idea di accordi premeditati, sottolineando il rispetto per il lavoro dei giornalisti. Tuttavia, la discussione ha riemergere la memoria di episodi passati in cui la giuria di giornalisti sembrava influenzare in modo determinante il risultato finale, sminuendo l’importanza del vincitore scelto dal pubblico.

Queste polemiche si inseriscono in un contesto di crescente attenzione al Festival come barometro della musica pop italiana, rendendo ogni singola serata un crocevia di talenti e discussioni, sempre sotto lo sguardo vigile dei media e del pubblico. La certezza è che, qualunque squilibrio possa emergere, Sanremo continua ad attrarre e affascinare, dimostrando ancora una volta la sua importanza nel panorama musicale italiano.

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