Nella suggestiva cornice del Parco Naturale Sirente-Velino, è nato il primo caseificio artigianale dedicato all’allevamento di bufale. Si chiama Sant’Agata ed è già al centro dell’attenzione gastronomica grazie all’iniziativa della pizzeria Carpe Diem e del distributore Cuor di Latte. Recentemente, il caseificio è stato presentato alla stampa gastronomica da Emilio Brighigna, titolare della pizzeria, e Daniele Villano, il fondatore di Cuor di Latte, evidenziando così l’importanza del prodotto locale e della filiera corta nel promuovere la qualità alimentare.
La nascita di Sant’Agata e il suo legame col territorio
Il caseificio Sant’Agata trova la sua sede nell’incantevole Valle Subequana a Castelvecchio Subequo, in provincia dell’Aquila, un’area montana dell’Abruzzo nota per la bellezza del suo paesaggio. Dietro a questo progetto ci sono Fulvio e Antonella Santilli, una coppia che ha deciso di unirsi nella vita e nel lavoro, dando vita a una realtà casearia che ha come obiettivo principale il rispetto delle tradizioni locali. La scelta del nome si rifà alla Chiesa di Sant’Agata, risalente al XII secolo, segnando un forte legame con le radici storiche del luogo. Con determinazione e passione, Fulvio e Antonella allevano bufale e mucche per produrre formaggi artigianali di alta qualità, in un contesto che valorizza l’autenticità e la tradizione, rappresentando al contempo un esempio di agricoltura sostenibile.
La qualità del latte e la produzione artigianale
Una delle caratteristiche distintive del Caseificio Sant’Agata è l’approccio alla produzione casearia. Fulvio è chiaro riguardo alla loro filosofia: “Utilizziamo solo latte di bufala proveniente dai nostri stessi animali.” Questo permette di garantire una filiera corta che assicura il controllo totale sulla qualità del prodotto finale. La scelta di foraggi biologici, coltivati nei terreni dell’azienda, sottolinea il loro impegno per pratiche agricole rispettose dell’ambiente. La produzione avviene senza l’aggiunta di conservanti e coloranti, riservando particolare attenzione al mantenimento dell’autenticità dei sapori. Ogni fase della lavorazione è eseguita con cura, dalla mungitura alla trasformazione del latte in formaggi e mozzarelle, offrendo così un prodotto che racconta la storia del territorio attraverso il suo gusto unico.
Degustazione e eventi al Caseificio Sant’Agata
Durante la recente presentazione, Fulvio e Antonella hanno messo in luce le abilità del mastro casaro Paolo Gallo, il quale ha deliziato i presenti con una dimostrazione live di filatura sia del caciocavallo di latte di mucca che della mozzarella di bufala. Questo momento di interazione diretta ha permesso ai giornalisti di apprezzare la freschezza e la genuinità dei prodotti, amplificando l’interesse attorno alla loro offerta. L’evento è stato anche l’occasione per una ricca degustazione di piatti preparati con gli ingredienti del caseificio, tra cui una ricotta di bufala affumicata e diverse pizze innovative che mettendo in risalto le specialità casearie locali. La risposta positiva da parte dei presenti dimostra come Sant’Agata sia destinato a diventare un punto di riferimento nel panorama gastronomico abruzzese.
Carpe Diem e Cuor di Latte: un sostegno alla tradizione locale
La pizzeria Carpe Diem, fondata nel 2012 da Emilio Brighigna e dalla moglie Angelica De Berardinis, continua a voler investire sul territorio e sulla qualità dei prodotti. Con cinque pizzerie attive in diverse località dell’Abruzzo, l’impresa ha ottenuto vari riconoscimenti, tra cui due spicchi nella guida Gambero Rosso. Anche Daniele Villano di Cuor di Latte, che fornisce latticini di alta qualità, ha individuato nel Caseificio Sant’Agata un’opportunità per valorizzare l’artigianato locale. Il progetto di sostegno coinvolge tutte le province abruzzesi, eccetto l’Aquila, portando avanti una missione comune: offrire al pubblico prodotti di eccellenza, frutto di un’attenta lavorazione e della passione per le tradizioni locali.
Domani, il caseificio e i suoi produttori continueranno a nutrire questa visione, mostrando che la tradizione e l’innovazione possono coesistere in armonia, contribuendo così a un futuro gastronomico ricco di sapori autentici.
Ultimo aggiornamento il 18 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano