Il piccolo comune di Sant’Andrea di Conza, situato in provincia di Avellino, ha recentemente partecipato alla selezione per il titolo di Capitale della cultura italiana per il 2027. Nonostante la titolarità sia stata assegnata a Pordenone, l’esperienza vissuta ha lasciato un segno indelebile sulla comunità. Il sindaco, Gerardo Pompeo D’Angola, ha condiviso le sue riflessioni sul significato di questa competizione, sottolineando l’orgoglio di rappresentare una terra ricca di storia e cultura.
Un comune dalla storia ricca
Sant’Andrea di Conza è un comune di circa 1.300 abitanti, appartenente alla provincia di Avellino, noto per la sua bellezza paesaggistica e il patrimonio culturale. Le radici storiche di questa località affondano in un passato affascinante, volendo rappresentare la tradizione e la cultura delle comunità dell’Irpinia. Le colline che circondano il paese offrono panorami mozzafiato, e i monumenti storici, tra cui chiese ed edifici risalenti a epoche passate, sono testimoni di una storia che meriterebbe di essere valorizzata maggiormente.
La candidatura a Capitale della cultura per il 2027 non è solamente un obiettivo programmato, ma una vera opportunità per il comune di rafforzare la propria identità e il legame con il territorio. Una sfida che si allinea perfettamente con l’intento di elevare la consapevolezza culturale e di attrarre visitatori da diverse parti d’Italia e non solo.
L’esperienza della candidatura
L’esperienza di concorrere per il prestigioso titolo ha avuto un forte impatto sulla comunità. Il sindaco D’Angola ha enfatizzato i momenti di confronto avvenuti con altre città italiane, i cui patrimoni culturali rappresentano un valido esempio di come storia e innovazione possano convivere e attrarre investimenti e turisti. “È stata un’esperienza straordinaria – ha dichiarato – che ci ha permesso di mostrare ciò che di bello abbiamo da offrire”.
La città non ha solo messo in evidenza le proprie caratteristiche storiche, ma ha anche lavorato per progettare iniziative che potessero arricchire l’offerta culturale, promuovendo eventi che coinvolgessero tutta la comunità e diffondendo una rinnovata energia. La candidatura ha avuto anche il supporto di “Cantiere Città”, un’iniziativa volta a sostenere tutte le città finaliste, sviluppata su proposta del presidente della Commissione ministeriale, Davide Cesario.
Guardare avanti con determinazione
Nonostante non si sia aggiudicata il titolo, Sant’Andrea di Conza ha tratto insegnamenti preziosi dalla partecipazione e dal supporto di altre città irpine. La determinazione di D’Angola e della sua giunta è evidente nel voler continuare a lavorare per migliorare il territorio. Con oltre una ventina di sindaci della “Città Alta Irpinia” uniti nell’intento di valorizzare la cultura e le tradizioni, il sogno di una Sant’Andrea protagonista nel panorama culturale italiano è più vivo che mai.
In queste settimane, è previsto che la comunità si riunisca per pianificare le prossime mosse, lavorando su progetti culturali che possano integrare funzionalità e attrattiva turistica, per rendere il comune un polo di interesse per chi ama scoprire luoghi ricchi di storia e tradizione. “Crediamo in un futuro qui, nel nostro territorio”, ha affermato D’Angola, lasciando presagire un futuro che, sebbene pieno di sfide, si preannuncia luminoso per Sant’Andrea di Conza.