Sara Gama, difensore storico di Juventus e della nazionale italiana femminile, ha comunicato il ritiro dal calcio giocato. La giocatrice, nota anche per il ruolo da capitano, ha scelto il sito ufficiale della Juventus per condividere il proprio addio con una lettera che ripercorre la carriera iniziata a Trieste fino agli ultimi successi con il club bianconero. Il messaggio richiama i momenti chiave della sua esperienza professionale e i legami umani che l’hanno accompagnata.
Gli inizi a trieste e i primi passi nel calcio femminile regionale
Sara Gama racconta di aver cominciato a giocare a calcio nel suo quartiere triestino, tra lungomare di Barcola e piccoli campetti con gli amici. La sua prima squadra è stata lo Zaule, seguita dalla Polisportiva San Marco, una delle prime realtà completamente femminili in zona. In quegli anni il calcio femminile era meno strutturato, spesso sostanzialmente amatoriale, con impianti spartani come quelli del Villaggio, tra acqua e terra, che facevano da sfondo agli allenamenti e alle partite.
Nelle stagioni successive Gama è passata a squadre friulane come Tavagnacco e Chiasiellis, che rappresentavano un gradino più alto. In quei club ha potuto misurarsi con competizioni più organizzate e affrontare una crescita tecnica e tattica, pur restando nel Nord-est italiano. Queste esperienze territoriali hanno fatto da solida base al suo percorso, permettendole di affermarsi come difensore di riferimento a livello nazionale.
Esperienze internazionali e la svolta in club prestigiosi
La carriera di Gama si è poi arricchita con trasferimenti all’estero. A Los Angeles ha vissuto il calcio femminile americano, tra i più avanzati al mondo, e ha potuto confrontarsi con nuovi modelli di gioco e organizzazione sportiva. A Parigi è arrivata la prima esperienza significativa in Europa fuori dall’Italia, importante per maturare professionalmente e arricchire il bagaglio tecnico.
Una volta tornata nel nostro paese, Sara ha giocato nel Brescia, dove ha conquistato vittorie importanti a livello di club, inserendosi in un contesto che ha anticipato lo sviluppo del calcio femminile italiano verso risultati di rilievo. In parallelo la sua presenza in nazionale è stata costante, con presenze in Europei e mondiali, gare in cui ha indossato con orgoglio la maglia azzurra e accumulato esperienza internazionale.
L’era juventus e l’affermazione a livello nazionale e europeo
L’approdo di Sara Gama alla Juventus ha segnato un capitolo decisivo della sua carriera. Con il club torinese ha vinto numerosi titoli e affrontato competizioni continentali, consolidando la Juventus come una delle forze principali del calcio femminile in Italia. Gama è diventata capitano, punto di riferimento tanto dentro quanto fuori dal campo.
Nella lettera di addio, la giocatrice sottolinea l’importanza delle compagne e l’intensità dei momenti vissuti insieme, oltre la mera dimensione sportiva. Ricorda lo sguardo di chi, appena iniziato quel cammino, già intuiva il valore di quel progetto e la portata di ciò che stava per nascere. L’esperienza con la Juventus si è trasformata in un percorso di crescita, sia personale che collettivo, fatto di sfide, vittorie e relazioni profonde.
Il saluto finale e il ringraziamento a famiglia, compagne e tifosi
Gama chiude il suo messaggio ringraziando la famiglia, che le ha permesso di scegliere liberamente la propria strada. Nel testo emerge la gratitudine verso le persone che sono diventate parte della sua vita durante quegli anni intensi, compagne di squadra e tifosi che hanno condiviso esperienze e crescita.
Ricorda anche che il calcio, seppur vissuto in viaggi tra città e nazioni, lascia tracce indelebili nelle emozioni e nei rapporti umani. Il pallone, simbolo del suo cammino, oggi viene lasciato andare ma non sparisce. L’amore per lo sport e la comunità che lo circonda resta un legame incancellabile per la 36enne triestina, che con questa scelta chiude una fase importante della propria vita sportiva.