Sara Sorrenti, in arte Sarafine, ha scelto di lasciare la Calabria per seguire la propria strada lontano dal pragmatismo del territorio natale. Dopo studi in Economia aziendale, ha vissuto prima a Londra, poi a Lussemburgo e infine a Bruxelles, luoghi in cui ha vissuto esperienze che hanno segnato la propria vita e la sua crescita artistica. Oggi, al Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka, racconta a chi ha seguito la sua evoluzione come cantante e musicista. La sua storia è fatta di momenti difficili e di una ricerca intensa di sé, culminata nella pubblicazione dell’EP ‘Un trauma è per sempre‘.
Dalla Calabria all’Europa tra studi e isolamento sociale
Sara è nata a Vibo Valentia, in Calabria, e dopo aver completato gli studi universitari in Economia aziendale ha intrapreso un cammino lontano da casa. Londra è stata la prima tappa di un viaggio che proseguirà a Lussemburgo e Bruxelles. In queste città ha affrontato un periodo di isolamento sociale che descrive come una chiusura totale verso la società. Questa fase è vissuta molto prima del suo successo televisivo a XFactor 2023. Vivere lontano dal contesto familiare e culturale a cui era abituata le ha permesso di scoprire aspetti profondi del suo carattere ma anche di scontrarsi con nuove difficoltà. Lo stress e la fatica emotiva accumulate hanno influenzato la sua creatività e la sua musica.
Esperienze a Bruxelles
Nello specifico, Bruxelles è stata una città dove ha cominciato a esibirsi ma senza grandi risultati, spesso colpita da fischi e insuccessi. Questo non le ha impedito di continuare a coltivare il suo sogno e a costruire lentamente un’identità artistica che ora mette a frutto. La sua esperienza in Europa non è stata solo una fuga ma un momento di studio e raccolta interiore che le ha permesso di crescere come persona e performer. È da questo vissuto che ha estratto la materia prima dell’EP uscito a dicembre 2024, dal titolo emblematico: ‘Un trauma è per sempre‘.
L’ep ‘un trauma è per sempre’ tra rabbia, introspezione e accettazione
Il lavoro musicale di Sarafine riflette le difficoltà incontrate nel tentativo di realizzarsi nella musica. Nel disco emergono tre temi chiave: rabbia, introspezione e accettazione di sentimenti considerati complicati o socialmente poco accettati. L’EP nasce da un processo inconsapevole: mentre scriveva si è resa conto che quasi tutte le canzoni raccontavano episodi legati a traumi personali significativi. Il “trauma supremo” è rappresentato dalla scelta di dedicarsi alla musica, strappandosi a un ambiente familiare e sociale dove il valore materiale prevaleva sulle passioni artistiche.
Temi principali dell’EP
Il disco è una collezione di emozioni forti e riflessioni sulla propria storia. La cantante parla di “sentimenti non eticamente ben visti” ma necessari a mostrare la realtà così com’è stata vissuta. Quel che appare evidente è la lotta interiore tra la spinta a seguire la propria vocazione e la resistenza di un contesto pragmatico che l’ha fatta sentire spesso “bocciata”. Questa contrapposizione dà al disco un’intensità che arriva dritta all’ascoltatore. Sarafine ha scelto di prendersi tempo prima di pubblicare musica dopo la vittoria a XFactor, dedicando quasi un anno a scrivere brani autentici, senza forzature.
Con questo lavoro ha segnato un momento di svolta, rifiutando la fretta del mercato discografico per costruire un percorso coerente con sé stessa. Il pubblico ha risposto con interesse e partecipazione, riconoscendo la sincerità che traspare dai testi e dagli arrangiamenti musicali.
L’evoluzione artistica: musica, dj set e contaminazioni culturali
Sarafine non si limita a essere una cantante. Aggiunge alla propria dimensione quella di musicista e dj. La sua formazione artistica ha attraversato vari generi musicali e ha combinato diversi stili per trovare un sound originale. Nella musica dance convive con elementi techno e influenze latinoamericane, come nel brano ‘La Regina della macarena‘ tratto proprio dal suo EP. A un primo ascolto il pezzo sembra lontano dal resto della sua produzione ma, come spiega l’artista, quelle sonorità contribuiscono a sostenere il racconto narrativo della canzone.
Contaminazioni e stile
Queste composizioni funzionano come piccole favole, dove il testo si sposa con la musica adeguata per dare un senso completo alla storia raccontata. La ricerca di contaminazione evidenzia la volontà di non confinarsi a un’unica identità musicale, ma di esplorare suoni vari senza perdere coerenza espressiva. L’evoluzione di Sarafine ha seguito una crescita personale con tappe segnate da prime esperienze dal vivo, appunto i concertini a Bruxelles, fino all’attuale stabilità artistica che la vede protagonista di un tour che ha coinvolto molte città italiane.
L’approccio dell’artista riunisce la passione per la musica con una chiara volontà di essere autentica, anche quando le sue scelte non coincidono con aspettative altrui. Il suo legame con la Calabria emerge con ironia, ammettendo di “piacere abbondare”, un modo per sottolineare il carattere forte e la determinazione che contraddistinguono il suo lavoro.
Una nuova fase di serenità e la risposta del pubblico nei live
Dopo anni di difficoltà e momenti inquieti, Sara dichiara di aver trovato una fase nella vita dove può finalmente coltivare la propria felicità professionale e personale. Il lavoro in ambito musicale le permette di essere se stessa senza dover sottostare a logiche esterne o a “meccanismi di aspettative” che la soffocavano in passato. Anche quando si esibisce di fronte a poche persone, rimane carica e motivata.
Il tour italiano del 2024 ha dimostrato che il suo pubblico è cresciuto, portandola a far ballare e cantare molte persone in diverse città. Il riscontro live conferma la forza di un progetto che nasce dall’intimità e dall’onestà artistica. Ora si prepara a nuove date estive ed invernali, anche se le date non sono ancora state ufficializzate. La prospettiva di tornare a calcare palchi in tutta Italia segna una fase importante per lei, che intende consolidare questa fase di crescita.
Il pubblico sembra apprezzare sempre di più una musica che parte dal vissuto personale e che non si piega a modelli standardizzati. Questa posizione è in linea con un mutamento più ampio nel panorama italiano, che vede un ritorno a generi come il rock e la musica suonata. Sarafine rimane fedele al proprio percorso che passa attraverso un costante confronto con sé e una ricerca di serenità, seguendo solo le proprie aspettative.