In Sardegna, il connubio tra un agente patogeno e il cambiamento climatico sta causando danni significativi alle foreste di querce da sughero e leccete. La siccità crescente e la diffusione del fungo Phytophthora stanno alimentando fenomeni di disseccamento e deperimento che mettono a rischio l’ecosistema forestale. La Regione sta attuando misure di monitoraggio e intervento per fronteggiare questa situazione critica.
I fattori di crisi per le foreste sarde
Il ruolo del cambiamento climatico
Le foreste della Sardegna stanno affrontando una crisi senza precedenti, aggravata dal cambiamento climatico. La siccità , sempre più marcata, ha un impatto devastante sulla vegetazione, in particolare sulle querce da sughero e le leccete. Questi alberi, simbolo del paesaggio sardo, mostrano segni evidenti di stress idrico che ne compromettono la salute e la sopravvivenza a lungo termine. La mancanza di acqua non solo influisce sul ciclo vitale degli alberi, ma li rende anche più vulnerabili all’attacco di agenti patogeni, come il noto fungo Phytophthora.
Il fungo Phytophthora e le sue conseguenze
La Phytophthora, o fitoftora, è un fungo che ha dimostrato di avere un impatto devastante sulle radici delle piante, compromettendo la loro capacità di assorbire nutrienti e acqua. In Sardegna, questo patogeno ha colpito non solo le querce da sughero, ma ha esteso la sua portata a diverse specie vegetali, fra cui lecci, olivastri e addirittura macchia mediterranea. L’epidemia è particolarmente diffusa nella regione dell’Ogliastra, dove il disseccamento ha causato la perdita di ampie aree forestali. Anche in altre zone della costa orientale, come il Sarrabus, la situazione è critica e richiede un monitoraggio costante.
Le azioni intraprese dalla Regione Sardegna
Tavolo tecnico e risorse finanziarie
La Regione Sardegna ha attivato un tavolo tecnico in collaborazione con esperti di Agris, Università degli Studi di Sassari, Corpo Forestale e Forestas per analizzare e gestire la crisi. Durante queste riunioni, è emersa la necessità di implementare misure efficaci per tutelare l’ecosistema forestale. A tal fine, sono stati già stanziati 1 milione e 150mila euro, previsti in una delibera che dettaglia le prime azioni di intervento. Questi fondi saranno essenziali per la ricerca di soluzioni adeguate e per l’implementazione di tecnologie avanzate, come droni con sensori multispettrali, atti a monitorare lo stato di salute delle piante.
Monitoraggio e diagnosi
Il monitoraggio delle foreste è cruciale per distinguere tra i fenomeni di disseccamento e deperimento. Attraverso l’uso di strumenti tecnologicamente avanzati, gli esperti potranno analizzare la quantità di clorofilla presente negli alberi colpiti e sviluppare strategie di intervento mirate. Secondo il ricercatore Salvatore Seddaiu, una corretta diagnosi della condizione delle piante permetterà di collocarle in uno stadio di avanzamento della malattia che può risultare reversibile. Di conseguenza, le azioni potrebbero focalizzarsi sull’ambiente circostante per migliorare le condizioni di resistenza delle piante affette.
La speranza per il futuro delle foreste sarde
La situazione attuale, sebbene allarmante, non segna la fine delle querce da sughero e delle leccete della Sardegna. Con le giuste strategie di intervento e un monitoraggio attento, è possibile affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico e dai patogeni. Le azioni intraprese dalla Regione Sardegna mirano non solo a salvaguardare l’ecosistema, ma anche a mantenere un legame culturale e identitario con le foreste, che rappresentano un patrimonio naturale inestimabile. La collaborazione tra enti di ricerca e amministrazione regionale sarà fondamentale per garantire un futuro sostenibile agli alberi simbolo della Sardegna.