Nei primi sei mesi del 2024, la Sardegna ha ottenuto la performance più alta tra le regioni italiane in termini di export, con un incremento del 18,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo risultato è particolarmente significativo se comparato al calo del 1,1% a livello nazionale, evidenziando la resilienza dell’economia sarda in un contesto globale incerto.
Crescita delle esportazioni sarde: un confronto regionale
Performance regionale
Analizzando i dati Istat, la Sardegna emerge nettamente con il suo +18,8%, superando altre regioni del sud Italia come la CALABRIA e il MOLISE . Al contrario, regioni come le MARCHE, la BASILICATA e la LIGURIA segnano flessioni tendenziali significative, rispettivamente -41,3%, -40,9% e -26,3%.
Contesto nazionale
A confronto con il dato medio nazionale, che denuncia un calo dell’export, la crescita sarda assume un significato particolare. Le regioni del NORD-OVEST, NORD-EST e CENTRO hanno vissuto un decremento rispettivamente del -3,5%, -2,3% e -1,4%. Anche le Isole hanno mostrato tendenze positive, con un incremento dell’export del 7,3% e una crescita più modesta degli altri regioni del SUD .
Settori chiave dell’esportazione sarda
Il settore petrolifero
Il settore della raffinazione dei prodotti petroliferi ha avuto un ruolo cruciale per il successo delle esportazioni sarde. Con una variazione positiva del 16,7% rispetto allo stesso periodo del 2023, questo segmento ha fornito il contributo maggiore alle performance positive della regione. Il peso di questo settore si è fatto sentire in valori assoluti, dato che ha spinto il saldo tra esportazioni e importazioni verso un terreno positivo nei confronti dell’Europa, anche se a livello globale il saldo risulta negativo.
Diversificazione dell’export
Al di là dei prodotti petroliferi, l’analisi del commercio sardo evidenzia opportunità di diversificazione che potrebbero essere esplorate. I settori che potrebbero beneficiare di ulteriori investimenti e sviluppo includono agricoltura, artigianato e prodotti alimentari, che nel corso degli anni hanno manifestato potenzialità inespresse.
Ripresa dopo un 2023 difficile
Andamento delle esportazioni
Il 2023 ha rappresentato un anno difficile per l’export sardo, caratterizzato da flessioni che hanno raggiunto picchi di -46,3% nel secondo trimestre. La ripresa è nettamente visibile dai primi mesi del 2024, il quale ha portato a un incremento di quasi 9 punti percentuali nel primo trimestre, proseguendo con un positivo +18,8% nei successivi tre mesi.
Il contesto post-pandemia
Sebbene i dati attuali siano incoraggianti, è fondamentale collocarli nel contesto della ripresa economica dopo le difficoltà poste dalla pandemia di Covid-19. Le performance di esportazione del 2021 e 2022 avevano mostrato segnali di robustezza, elementi che ora rappresentano un punto di riferimento per misurare il ritorno a livelli di normalità economica.
Tendenze nelle importazioni sarde
Flessione delle importazioni
In contrapposizione con l’export, il settore delle importazioni in Sardegna ha continuato a mostrare segnali di diminuzione. Durante il primo trimestre del 2024, si è registrato un calo di oltre sette punti percentuali, prolungando un trend negativo che dura da quattro trimestri. Tuttavia, la diminuzione è meno accentuata rispetto ai tre trimestri precedenti del 2023.
Dinamiche delle importazioni
Nel secondo trimestre del 2023, le importazioni avevano subito una contrazione del -36,2%, seguita da -29,7% e -19,8% nei successivi trimestri. A fronte di questo scenario, il primo trimestre del 2024 ha visto una diminuzione del 7,1%, un valore comunque inferiore rispetto alla media nazionale.
Commercio con l’Unione Europea
Esportazioni e importazioni verso l’UE
Nel delicate delle relazioni commerciali, i dati evidenziano una netta prevalenza dell’export rispetto all’import. Nei primi tre mesi del 2024, le importazioni dalla UE ammontano a 270 milioni di euro, mentre le esportazioni verso questi Paesi raggiungono circa 706 milioni di euro, confermando una bilancia commerciale favorevole.
Andamenti tendenziali
Le importazioni dai Paesi UE sono aumentate del 5,4%, mentre le esportazioni hanno subito un lieve calo dell’0,6%. Questo dato conferma un’inversione di tendenza rispetto alla dinamica complessiva, dove le altre regioni italiane hanno registrato un decremento del 7% nel periodo analizzato.
Rapporti commerciali con i Paesi extra UE
Esportazioni in crescita
Il commercio con i Paesi extra UE durante il 2024 ha mostrato un forte incremento, con le esportazioni che segnano un +15,2%, rompendo una serie di trimestri negativi. Al contrario, le importazioni si attestano a -8,4%, continuando un trend negativo già avviato nel 2023.
Confronto con il passato
Riscontrando i dati degli ultimi quattro anni, il 2022 aveva registrato i valori più alti, con un picco nell’export di 1.523 milioni di euro durante il secondo trimestre. Attualmente, le importazioni sono quasi il doppio rispetto alle esportazioni, evidenziando un’importante differenza nel commercio estero.
Rilevanza dei prodotti petroliferi
Predominanza nell’export
La raffinazione dei prodotti petroliferi rappresenta una quota significativa dell’export sardo, contribuendo con il 34% delle esportazioni nei primi sei mesi del 2024, rispetto al 29,1% dello stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato sottolinea l’importanza del settore nel panorama economico regionale.
Analisi della bilancia commerciale
Senza includere il settore petrolifero, i valori di esportazioni e importazioni in Sardegna rivelano una sostanziale differenza, dove le esportazioni scendono da 1.952 milioni di euro a 312 milioni escludendo tali prodotti, confermando la centralità della raffinazione nel tessuto economico dell’isola.
Principali mercati di scambio
Focus sull’export
Nel primo trimestre del 2024, quasi la metà delle esportazioni sarde si indirizzano verso la SPAGNA, con 328 milioni di euro, seguita dalla FRANCIA e dalla SLOVENIA. Questo scenario evidenzia l’importanza dei mercati europei per l’economia locale.
Importazioni e origine dei prodotti
Le principali origini delle importazioni sono le nazioni dell’UE, in particolare la GERMANIA, i PAESI BASSI e la FRANCIA, che rappresentano le prime economie fornitrici, mentre le importazioni da Paesi extraeuropei, come LIBIA e STATI UNITI, evidenziano la diversità delle fonti commerciali.
Saldo commerciale complessivo
Bilancio positivo con l’UE
Nonostante i risultati favorevoli in Europa, il saldo commerciale globale della Sardegna è negativo, ammontando a -545 milioni di euro, ma tale cifra si riduce a -133 milioni al netto dei prodotti petroliferi. L’analisi evidenzia una certa vulnerabilità, soprattutto con i mercati extraeuropei.
Tipologie di prodotto e destinazione
L’analisi del mercato mostra che i prodotti destinati ai Paesi UE coprono principalmente il settore dei minerali e prodotti artistici, mentre gli alimenti sono maggiormente diretti verso il mercato americano. Questa differenzialità nelle esportazioni offre spunti di riflessione sulle opportunità di crescita in vari settori.
Strategie regionali per promuovere l’export
Supporto all’export e attrazione di investimenti
Per garantire un contesto competitivo alle imprese sarde, la Regione ha adottato diverse strategie indirizzate a sostenere l’export e attrarre capitali stranieri. Tali misure puntano a rivitalizzare le PMI, fondamentale per l’economia locale.
Misure concrete in atto
Il programma POR FESR 2021-2027 prevede finanziamenti significativi per sostenere la competitività e la transizione verso un’economia green, evidenziando un impegno concreto nel promuovere l’innovazione e la digitalizzazione nel settore imprenditoriale.