Sbarco migranti al Porto Di Ancona , 40 volontari coordinati da rossi

Sbarco migranti al Porto Di Ancona , 40 volontari coordinati da rossi

161 migranti soccorsi vicino a Tripoli sbarcano ad Ancona il 22 aprile, con l’intervento di 40 volontari della Croce rossa Marche che garantiscono assistenza sanitaria, sociale e il progetto Restoring family links.
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Il 22 aprile 161 migranti soccorsi vicino a Tripoli sono sbarcati ad Ancona con l'assistenza della Croce Rossa Marche, che ha coordinato accoglienza, primo soccorso e supporto sociale, sottolineando il valore umano dell'intervento. - Gaeta.it

Lo sbarco dei 161 migranti giunti al porto di Ancona il 22 aprile è stato accompagnato dall’intervento della Croce rossa marche. La nave umanitaria della ong Solidaire ha portato nello scalo adriatico persone salvate in mare vicino a Tripoli. Tra queste, diversi minori non accompagnati e adulti provenienti da diverse nazioni. La partecipazione attiva dei volontari marchigiani agli interventi di accoglienza e primo soccorso resta un punto fermo nelle attività di assistenza sul territorio.

Lo sbarco della nave umanitaria solidaire e la gestione al porto di Ancona

La nave della ong Solidaire ha attraccato nel porto di Ancona la sera di martedì 22 aprile, trasportando 161 persone soccorse in varie operazioni di salvataggio vicino alle coste libiche. Tra i migranti a bordo si contavano 5 donne e una ventina di minori, tutti tra i 14 e i 17 anni, prevalentemente provenienti dal Bangladesh ma con una presenza significativa di persone provenienti da paesi come Egitto, Pakistan e Siria. L’arrivo di questa imbarcazione rientra nelle operazioni di soccorso umanitario che questa condotta dei volontari è ormai abituata a gestire, in stretto coordinamento con la prefettura di Ancona e altre realtà del territorio che operano nell’accoglienza.

Intervento dei volontari della croce rossa marche

L’organizzazione dello sbarco ha visto l’intervento diretto di circa 40 volontari della Croce rossa delle Marche, impegnati nella gestione dell’accoglienza e della sicurezza. La loro attività si è svolta sia a bordo nave sia sulle banchine del porto, per assicurarsi che tutte le persone venissero assistite dal punto di vista medico e sociale subito dopo la discesa. Lo sbarco si conferma un momento delicato che richiede una risposta precisa e coordinata tra forze dell’ordine, istituzioni locali e associazioni umanitarie.

Il ruolo della croce rossa marche durante le operazioni di emergenza e assistenza

La Croce rossa delle Marche ha assunto una posizione chiave nell’organizzazione dei soccorsi. Le squadre presenti hanno assicurato la presenza di medici e infermieri a bordo della nave, pronti a intervenire per qualsiasi necessità sanitaria. A terra, altri volontari hanno lavorato come operatori sociali, mediatori linguistici e logisti, garantendo un’assistenza olistica ai migranti appena arrivati.

Progetto restoring family links

Un aspetto importante dell’intervento riguarda gli operatori impegnati nel progetto Restoring family links . Questo servizio mira a rintracciare i familiari disperso di chi arriva, un’azione che ha grande valore umano e pratico per ricostruire i legami interrotti durante i viaggi, spesso difficili e lunghi. Il lavoro in questo campo viene svolto in collaborazione con altre società di Croce rossa e Mezzaluna rossa, oltre che con il Comitato internazionale di Croce rossa, per garantire un’azione coordinata a livello globale.

Il servizio civile europeo è stato coinvolto in questa esperienza, con un volontario che ha potuto seguire da vicino ogni fase dell’intervento. Questa presenza rinforza la formazione pratica e la comprensione diretta delle emergenze migratorie, un’opportunità formativa riconosciuta nel mondo del volontariato e dell’assistenza sociale.

La testimonianza della presidente della Croce Rossa Marche e il valore umano dello sbarco

Rosaria del Balzo Ruiti, presidente della Croce rossa delle Marche, ha descritto l’attività come un protocollo che si è radicato negli anni ma che mantiene sempre un’intensa carica emotiva per i volontari coinvolti. Le operazioni di accoglienza restano un momento toccante e allo stesso tempo faticoso, che impegna uomini e donne chiamati a rispondere a bisogni complessi con professionalità e cuore.

Il contesto di questo sbarco è stato segnato anche da un evento di portata mondiale: la recente morte di papa Francesco, figura simbolo di accoglienza verso chi vive in difficoltà. La presidente ha sottolineato come questa perdita abbia accentuato il senso del compito svolto dai volontari. Il messaggio che “nessun essere umano è illegale” ha guidato le operazioni, alimentando una solidarietà che si è tradotta in un’accoglienza concreta.

Il pensiero rivolto a papa Francesco lega idealmente i volontari al suo insegnamento. È un legame che dà ancora più forza e senso a chi lavora sul campo, di fronte a persone che hanno attraversato esperienze difficili cercando sicurezza e protezione. L’accoglienza del gruppo di migranti ad Ancona diventa così non solo un gesto di assistenza materiale, ma un impegno civile che raccoglie un’eredità umana e spirituale.

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