La recente tragedia che ha colpito il quartiere di Scampia ha scosso profondamente la comunità locale, in particolare gli abitanti delle Vele. Due giovani vite innocenti sono state spezzate, portando dolore e rabbia tra i residenti. Il Comitato Vele di Scampia si fa portavoce di un sentimento condiviso, richiedendo un intervento immediato da parte delle autorità locali e europee. Questo articolo analizza la situazione attuale, l’appello al governo e il contesto storico del quartiere.
Il dolore e la rabbia della comunità
Un appello energico alla mobilitazione
In una nota stampa, il Comitato Vele di Scampia esprime il suo profondo dolore per la perdita dei due giovani, sottolineando che “non meritavano di vedere spezzata così la propria vita e i propri sogni“. La comunità è unita nella richiesta di una reazione immediata da parte delle istituzioni. “Non c’è tempo da perdere“, affermano gli attivisti, evidenziando la necessità di una task force straordinaria per garantire che vengano costruiti alloggi sostitutivi per gli abitanti delle Vele. I residenti chiedono espressamente che le Vele Gialla e Rossa vengano abbattute, segnando una volontà di cambiamento e rinascita per il quartiere.
Solidarietà e sostegno
La nota del Comitato mostra anche una profonda preoccupazione per le bambine ferite e per chi continua a versare in gravi condizioni. Gli abitanti delle Vele non si sentono soli in questo momento difficile: la comunità è attivamente mobilitata e molti artisti e associazioni stanno esprimendo la loro solidarietà. I cittadini di Scampia, molte volte stigmatizzati, si uniscono per superare il dolore della tragedia e per reclamare i loro diritti.
La questione abitativa e la lotta per la dignità
La precarietà delle condizioni di vita
Da anni, i residenti delle Vele vivono in condizioni di precarietà e vulnerabilità. Le strutture, una volta simbolo di una promessa di riqualificazione, si sono trasformate in un campo di battaglia per le forze politiche, che hanno spesso rallentato il processo di rinnovo urbano. Ogni corteo e manifestazione rappresenta una richiesta di dignità e responsabilità, non solo nei confronti di chi vive nelle Vele, ma per tutta la comunità di Scampia. Gli abitanti sanno bene che una casa dignitosa è un diritto fondamentale e non possono accettare ulteriori ritardi nella soluzione dei problemi abitativi.
L’occupazione dell’Università come ultima risorsa
Di fronte a una macchina dei soccorsi considerata inadeguata e impreparata, gli sfollati della Vela Celeste si sono rifugiati in spazi che ritengono appartenere a loro di diritto, come l’Università, frutto di un piano di riqualificazione pensato dai residenti stessi. Questa mossa non deve essere vista come un’occupazione, ma piuttosto come una risposta necessaria a una crisi imminente. La comunità chiede chiarimenti e supporto, evidenziando il loro ruolo attivo nel processo di riqualificazione.
Iniziative di solidarietà e raccolta fondi
Punto di raccolta per i beni di prima necessità
In risposta all’emergenza, il Comitato ha organizzato un punto di raccolta al cantiere 167 in via della Resistenza per beni di prima necessità. Questa iniziativa sottolinea l’importanza del sostegno reciproco tra i residenti e la solidarietà della comunità. Inoltre, è previsto un ulteriore punto di raccolta presso Mezzocannone occupato, in via Mezzocannone civico 12. L’impegno costante dei residenti per garantire il benessere di tutti è prova della resilienza che contraddistingue il quartiere.
La mobilitazione continua
La comunità sta dimostrando una straordinaria capacità di unirsi e mobilitarsi in momenti di crisi. L’aumento di sostegno da parte di singoli e associazioni è un segnale forte di solidarietà. Il mondo dell’arte, in particolare, si sta mobilitando per sostenere la lotta degli abitanti delle Vele, creando sinergie che possono contribuire a dare nuova forza alla causa per il diritto a una vita dignitosa e a un alloggio sicuro. La lotta di Scampia è una lotta di tutti, e il momento è cruciale per richiedere cambiamenti significativi.