A Scampia, un quartiere di Napoli spesso associato a stereotipi negativi e a una reputazione difficile, si respira un’aria di cambiamento. Omero Benfenati, membro del Comitato Vele, ha condiviso la determinazione della comunità locale a sfidare i pregiudizi e a lavorare per la propria dignità. Questo incontro, intitolato “Scampia in movimento: ripartire dalle periferie”, organizzato dal quotidiano La Repubblica, è stato un’importante occasione per riflettere sui passi compiuti e sul futuro da costruire.
La figura di Vittorio Passeggio e la lotta per la rigenerazione
Vittorio Passeggio, un nome che risuona con forza nei cuori degli abitanti di Scampia, è stato un faro nella lotta per la riqualificazione di questo quartiere. La sua visione ha ispirato e guidato generazioni nella battaglia contro il degrado urbano e le ingiustizie sociali. Durante l’incontro, Benfenati ha evocato il ricordo di Passeggio, sottolineando come il suo approccio pratico e il suo impegno costante abbiano dato vita a movimenti di resistenza. La comunità non si è mai arresa ed è riuscita a risollevarsi dal profondo scetticismo e dalla stigmatizzazione.
La lotta di Passeggio e del Comitato Vele rappresenta un esempio di come sia possibile costruire un’alternativa a una narrazione che tende a ridurre Scampia a un semplice simbolo di abbandono. “Abbattere i mostri di cemento, i pregiudizi e riconquistare la dignità di un popolo che non si è mai arreso,” queste parole risuonano come un forte richiamo alla collettività. La riqualificazione non è solo fisica, ma anche sociale e culturale. I progetti messi in campo mirano a trasformare Scampia in un luogo di opportunità e di dialogo.
La resistenza di una comunità contro gli stereotipi
Il lavoro del Comitato Vele non si è mai arrestato, anche quando le sfide sembravano insormontabili. “Noi non siamo spettatori del processo, noi siamo il processo stesso,” ha aggiunto Benfenati, evidenziando l’importanza dell’attivismo locale. Scampia ha affrontato etichette infamanti che per anni hanno segnato profondamente l’identità del quartiere. Ma la comunità ha reagito, trovando la forza di opporsi al degrado e alla disperazione, riscoprendo la propria autonomia e dignità.
Benfenati ha raccontato come, nonostante le difficoltà incontrate – chiusure, discriminazioni e lo stigma sociale – il gruppo abbia continuato a lavorare per un cambiamento significativo. Questa resistenza ha portato alla creazione di spazi di incontro, dialogo e crescita. La strada è ancora lunga, ma i progressi sono visibili, e la comunità è animata dalla consapevolezza di aver tolto qualche macchia dal proprio passato.
Verso un futuro di dignità e normalità
L’incontro ha tessuto un racconto di speranza e frustrazione, di delusioni e successi. Ogni passo compiuto è un passo verso la normalità e la dignità che ogni cittadino merita, afferma Benfenati. La costruzione di un futuro migliore inizia dalla consapevolezza delle proprie radici e dall’unità della comunità.
Nonostante la strada sia ancora irta di ostacoli, il messaggio di Benfenati è chiaro: l’unità e la determinazione possono portare risultati tangibili. La storia di Scampia è un patrimonio collettivo che va preservato e valorizzato, per non dimenticare mai da dove si viene e per continuare a lottare per un domani migliore. La rinascita di Scampia rappresenta una sfida non solo per la comunità locale, ma per tutti coloro che credono nella potenza della solidarietà e nella forza della speranza.