“Scandalo a Gaeta: Tredici rinvii a giudizio per la vendita dell’ex-piazzale della stazione. Cittadini chiedono le dimissioni di assessori e dirigenti”

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Gaeta: Rinvio a Giudizio per Amministratori e Dirigenti Comunali

L’ordinanza emessa dal Gup del Tribunale Massimo Lo Mastro, che ha disposto il rinvio a giudizio per 13 amministratori e dirigenti del comune di Gaeta e dell’ex Consorzio industriale del sud pontino, ha scatenato conseguenze politiche immediate. Le accuse riguardano lottizzazione abusiva, turbata libertà degli incanti e abuso d’ufficio nella vendita del piazzale dell’ex stazione ferroviaria a una società immobiliare di recente costituzione. Le minoranze di centro sinistra, in vista del consiglio comunale del 22 dicembre, hanno anticipato la richiesta di avviare l’iter per l’acquisizione dell’area a patrimonio pubblico, nell’interesse della città e dei suoi cittadini.

Richieste delle Minoranze e Possibili Cambiamenti nella Giunta

Le minoranze di centro sinistra chiedono che la Giunta dia mandato al dirigente competente per avviare l’acquisizione dell’area a patrimonio pubblico. Inoltre, chiedono la rimozione della dirigente del settore “Riqualificazione urbana”, Della Notte, che è stata rinviata a giudizio per la seconda volta in pochi mesi. Hanno anche richiesto le dimissioni dell’attuale vice sindaco ed assessore all’urbanistica, Teodolinda Morini, e di Stefano Martone, legale difensore del padre Alessandro, anch’egli rinviato a giudizio. Le minoranze minacciano di rivolgersi al Prefetto di Latina se il sindaco Leccese non provvederà a queste richieste.

Il Rinvio a Giudizio Come Svolta Politica per Gaeta

Il rinvio a giudizio dei 13 amministratori e dirigenti comunali per la vendita del piazzale dell’ex stazione ferroviaria rappresenta una svolta politica per Gaeta. Le minoranze consiliari sottolineano che non si tratta di una condanna, ma dell’avvio di un procedimento giudiziario che ha un impatto politico significativo. La vicenda era stata portata all’attenzione del Consiglio Comunale in passato, ma le richieste delle minoranze erano state disattese. Ora, con il rinvio a giudizio, i dubbi sollevati dalle minoranze negli ultimi anni sulla vicenda e sulla condotta della politica locale vengono confermati.

Il Movimento Cinque Stelle si unisce alle richieste delle minoranze e chiede le dimissioni del vicesindaco ed assessore all’urbanistica, Teodolinda Morini. Il Movimento ritiene che la sua presenza in giunta sia diventata incompatibile a causa delle accuse di diniego dell’accesso agli atti, abusivismo edilizio e rinvio a giudizio nella vendita della stazione. Il Movimento Cinque Stelle si rivolge al sindaco Leccese affinché ritiri immediatamente le deleghe a Morini, sottolineando l’importanza di preservare la dignità delle istituzioni da una sciatteria politica e un’indecenza democratica singolare.

La vicenda della vendita del piazzale dell’ex stazione ferroviaria si conferma quindi come un momento cruciale per la politica di Gaeta, mettendo in discussione il potere consolidato e aprendo la possibilità di un cambiamento nel panorama politico della città.

Ultimo aggiornamento il 4 Aprile 2024 da

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