Un nuovo filone d’indagine si è aperto sulla Guardia di Finanza, dopo denunce di maltrattamenti e abusi sessuali tra le allieve. La Procura de L’Aquila sta esaminando messaggi compromettenti tra ufficiali, che confermerebbero pressioni inaccettabili sulle giovani reclute. Le accuse riguardano un clima pesante e intimidatorio, alimentato da due distinti eventi legati all’istituto di formazione a Coppito, dove sono emersi elementi inquietanti e preoccupanti.
l’inchiesta sulla proposta di esame in cambio di favori sessuali
un’accusa grave
La situazione ha preso piede a seguito di una denuncia di stupro presentata da un’allieva della Scuola per ispettori e sovrintendenti di Coppito, presentata a fine maggio. L’ultimo sviluppo dell’inchiesta ha rivelato che uno dei capitani-istruttori avrebbe offerto un passaggio di grado a un esame in cambio di atti sessuali. L’accusa ha portato alla luce un aumento degli abusi del potere all’interno della Guardia di Finanza, dove le allieve avrebbero subìto pressioni pesanti da un gruppo di ufficiali.
indagini in corso
Dopo il primo di questo scottante caso di abuso, i capi della Guardia di Finanza hanno disposto il trasferimento immediato di quattro capitani in altri uffici per incompatibilità ambientale. Questo spostamento è stato visto come una misura necessaria per garantire un’indagine equa. Attualmente, uno dei capitani è indagato per violenza sessuale, mentre gli altri tre sono coinvolti per presunti maltrattamenti e pressioni sulle allieve. La chat analizzata dagli inquirenti ha messo in evidenza commenti inappropriati, segno di una cultura di sopraffazione all’interno dell’istituto.
contenuti delle chat e il clima pesante
commenti inaccettabili e pressioni sulle allieve
Le conversazioni tra i capitani sotto indagine rivelano espliciti commenti riguardanti l’aspetto fisico delle allieve e presunti “provvedimenti” disciplinari. Frasi del tipo «diamo il via alla caccia» e «quella la punisco se non fa come dico io» sono state tra le più inquietanti emerse dall’analisi dei messaggi. Questi insulti non solo riflettono un intento persecutorio, ma creano anche un clima di terrore tra le allieve, costringendole a subire passivamente le pressioni. A seguito delle ricerche condotte, è emerso che i contenuti degli smartphone in questione sono stati acquisiti e analizzati, fornendo un’ulteriore documentazione per l’inchiesta.
il ruolo delle autorità competenti
La sigla della Finanza, insieme alla Squadra mobile aquilana, sta seguendo da vicino il caso, accelerando le procedure per garantire giustizia alla vittima. Una richiesta di incidente probatorio potrebbe avvenire a breve, al fine di raccogliere testimonianze e prove cruciali per delineare con chiarezza le responsabilità di ciascun ufficiale coinvolto. Inoltre, a Roma è attiva anche una Procura militare che si occupa del caso, illustrando l’importanza e la serietà con cui vengono trattate queste accuse.
la situazione legale del capitano indagato
gli avvocati difensori e le prossime fasi
Già nei giorni scorsi, i legali del capitano coinvolto, Cesare Placanica e Maria Leone, hanno espresso ottimismo circa l’andamento dell’indagine, sostenendo la correttezza del trasferimento del loro assistito. Hanno confermato di essere pronti a intraprendere un’azione legale per dimostrare l’innocenza del loro cliente. Qualora la Procura avanzasse una richiesta di incidente probatorio, il capitano dovrà affrontare l’analisi approfondita delle prove, tra cui le conversazioni via messaggio e le testimonianze delle vittime.
dettagli sul caso della vittima
La testimonianza dell’allieva, che ora è assistita da un avvocato, sarà fondamentale. Secondo la denuncia, l’aggressione sarebbe avvenuta durante un incontro per motivi di studio presso l’abitazione del capitano, dove, dopo un rifiuto, la giovane sarebbe stata costretta a subire violenza. Le evidenze mediche fornite al pubblico ministero confermano i traumi subiti. Fino a questo momento, le indagini restano aperte e si attende di capire se ci siano state altre vittime del sistema di abusi accertati.
I dettagli emersi dall’inchiesta della Guardia di Finanza evidenziano un contesto di violenza e abuso di potere all’interno del corpo, un fenomeno che richiede un’analisi più approfondita e una risposta ferma da parte delle istituzioni competenti.