Il mondo di “il trono di spade”, serie cult ispirata ai romanzi di George R.R. Martin, è noto non solo per la complessità della trama e dei personaggi, ma anche per le sue controversie. Uno degli episodi più chiacchierati è legato a un dettaglio inquietante nel finale della prima stagione, rivelato dai creatori stessi, David Benioff e D.B. Weiss, durante i commenti degli episodi speciali. La scoperta di una protesi somigliante all’ex presidente americano George W. Bush tra le teste mozzate esposte ha suscitato reazioni bulimiche, costringendo HBO ad un intervento tempestivo.
La scena disturbante e il contesto narrativo
Nella prima stagione di “il trono di spade”, la morte di re Robert Baratheon segna l’inizio di una nuova era di conflitti. Il giovane Joffrey Baratheon, succeduto al trono, dimostra la sua crudeltà ordinando l’esecuzione pubblica di Eddard Stark e dei membri della sua casa. La scena chiave si svolge nel decimo episodio, “Fire and Blood”, dove le teste dei nemici giacciono su picche all’ingresso della Fortezza Rossa. Questo atto brutalmente simbolico serve a intimidire chiunque insidi la sua autorità. Tra le teste, quella di Ned Stark, fonte di grande impatto emotivo, enfatizza il senso di perdita e ingiustizia. Aggiungendosi al dramma, Joffrey costringe Sansa Stark a osservare questo orrore, alimentando così un ambiente già teso di vendetta e violenza.
L’esposizione delle teste ha lo scopo di costituire un monito contro i traditori, ma è stata la rivelazione di Benioff e Weiss a spostare il focus della discussione su un particolare inquietante: l’utilizzo di una protesi che appariva molto simile a George W. Bush. Questo dettaglio, inizialmente sfuggente, è diventato un argomento di dibattito acceso e ha infiammato i social media, portando a discussioni sull’appropriato uso di elementi narrativi e la loro implicazione politica.
La reazione del pubblico e le scuse ufficiali
Quando Benioff e Weiss hanno fatto riferimento alla protesi legata a Bush nei commenti del DVD, il clamore nei social è stato immediato. L’indignazione ha portato la HBO a un’azione correttiva, temporaneamente rimuovendo l’episodio dalle piattaforme digitali e programmando modifiche. In un comunicato ufficiale, HBO ha espresso il proprio disappunto, definendo la situazione come “inaccettabile” e “irrispettosa“. Questa mossa ha evidenziato l’importanza delle scelte creative e le possibili conseguenze che anche un apparente errore tecnico può avere su una vasta audience.
Benioff e Weiss, consapevoli della gravità della situazione, hanno pubblicamente espresso le loro scuse. Hanno chiarito che l’incidente non era scaturito da un intento provocatorio o politico, ma piuttosto da una questione logistica legata alle protesi disponibili per le riprese. Hanno spiegato che, a causa delle limitazioni nel budget e delle tempistiche di produzione, era comune noleggiare i materiali di scena, e che solo dopo aver concluso le riprese si erano accorti della somiglianza della protesi con l’ex presidente.
Un legame persistente tra fantasia e realtà
Nonostante le correzioni effettuate e le scuse pubbliche, l’incidente è rimasto impresso nella memoria collettiva degli spettatori e ha avuto un impatto duraturo su come i creatori devono navigare tra fantasia e realtà. L’episodio ha sollevato interrogativi sull’etica della narrazione, su quali limiti possano essere superati e sulla responsabilità di fornire contenuti sensibili in una serie tanto popolare.
Nel corso degli anni, il fandom ha spostato la propria attenzione su nuove controversie, inclusa la reazione alla serie finale, ma questa storia sul coinvolgimento di un’immagine legata a George W. Bush ha lasciato un marchio indelebile. La sua aneddotica arricchisce il mito di “il trono di spade”, come un esempio di come anche le piccole decisioni di produzione possano causare ricadute enormi e influenzare la percezione del pubblico.
Curiosamente, l’ex presidente George W. Bush non ha mai commentato ufficialmente l’accaduto, lasciando aperte domande su come la sua figura pubblica possa influenzare l’immaginario collettivo anche oltre la politica. Resta ora da capire quali altre scelte creative siano state fatte in modo simile e se ci siano stati ulteriori casi di somiglianze non intenzionali tra elementi di scena e figure pubbliche.