Il nuovo Codice della Strada è entrato in vigore e ha immediatamente fatto sentire il suo impatto con multe in tutta Italia. Le norme rinnovate mirano a garantire la sicurezza nelle strade, applicando sanzioni più severe per chi guida sotto l’influenza dell’alcol o utilizza il telefono cellulare mentre è al volante. Inoltre, il codice introduce restrizioni per i conducenti di monopattini, obbligando l’uso del casco. Questa nuova normativa ha sollevato un dibattito significativo, evidenziando le preoccupazioni di vari settori e personalità pubbliche.
Norme severe contro la guida in stato di ebbrezza
Con oltre tremila incidenti mortali ogni anno sulle strade italiane, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha espresso la necessità di adottare misure più severe. Ha richiesto una forte razionalità da parte delle forze dell’ordine, incoraggiando l’uso del “buon senso” durante le prime applicazioni delle norme. Le sanzioni per la guida in stato di ebbrezza sono state inasprite: i conducenti sorpresi con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro rischiano l’arresto da 6 mesi a 1 anno, oltre a un’ammenda che va da 1.500 a 6.000 euro e la sospensione della patente da uno a due anni.
Le nuove regole hanno già portato a episodi significativi. Due automobilisti di Viterbo hanno fatto notizia dopo essere stati fermati poco dopo la mezzanotte con un tasso di alcol nel sangue che superava i 2 grammi per litro; oltre alle sanzioni previste, hanno tamponato e speronato veicoli della polizia. Questa categoria di infrazioni rappresenta un chiaro segnale della serietà delle nuove disposizioni.
L’uso del telefonino alla guida: la prima applicazione a Napoli
A Napoli, i primi verbali secondo il nuovo Codice della Strada hanno riguardato l’uso del telefonino mentre si guida. Questi comportamenti, sempre più diffusi, sono stati identificati come una delle principali cause d’incidenti. Il capo dei vigili urbani, Ciro Esposito, ha confermato che entro le prime ore della giornata erano stati elevati sei verbali per l’infrazione, coinvolgendo conducenti di sesso diverso. Sul tema è intervenuto anche il Codacons, che ha avvertito del rischio che l’inasprimento delle sanzioni possa risultare oneroso se non supportato da un incremento dei controlli sulle strade.
La preoccupazione non riguarda solamente le sanzioni, ma anche l’effettiva capacità di monitorare e punire i comportamenti scorretti. Senza un adeguato piano di sorveglianza, il rischio è che queste misure non abbiano l’impatto desiderato sulla sicurezza stradale.
Nuove norme per i monopattini: obbligo di casco e preoccupazioni per l’applicazione
Le recenti modifiche al Codice della Strada hanno introdotto anche misure specifiche per i monopattini. Da oggi è in vigore l’obbligo di indossare il casco, un provvedimento giustificato da un alto numero di incidenti legati a questo mezzo, che ha visto 300 episodi e 18 morti l’anno scorso. Salvini ha ricordato che è necessario garantire sicurezza anche per i ciclisti e gli utenti della strada in generale.
Tuttavia, l’obbligo di casco ha suscitato reazioni controverse benché giustificato. Molti hanno evidenziato che tali disposizioni potrebbero rendere complicato l’utilizzo dei monopattini in sharing, mezzi che hanno preso piede nelle principali città italiane. A Firenze, per esempio, sono già state emesse sanzioni per chi circolava senza casco sul monopattino, con multe fissate a 50 euro.
Assosharing ha criticato il provvedimento, definendolo “inapplicabile”. L’associazione ha segnalato che l’obbligo di casco, valido indipendentemente dall’età o dal tipo di monopattino, è unico in Europa e non considera le differenze tra mezzi e finalità. Questo potrebbe complicare ulteriormente la fruibilità dei monopattini condivisi, i quali sono diventati una risorsa fondamentale per coniugare praticità e sostenibilità nei centri urbani.
La discussione intorno al nuovo Codice della Strada è solo all’inizio, e molte questioni rimangono irrisolte. Come saranno implementate queste misure e quale sarà l’effetto reale sulle strade rimane un importante interrogativo per le autorità e i cittadini.
Ultimo aggiornamento il 14 Dicembre 2024 da Sofia Greco