Pasqua e Pasquetta 2025 a Scauri: tra mare, parco, archeologia e tradizioni locali, ecco dove andare e cosa fare in una delle mete più autentiche del litorale laziale.
Chi conosce Scauri sa che basta poco per sentirsi altrove. Non c’è bisogno di grandi viaggi, né di località alla moda. A Pasqua e Pasquetta, questo angolo di costa tra mare, parco e ruderi romani, si conferma ancora una volta il rifugio perfetto per chi cerca una giornata diversa. Senza fretta, senza folla, ma con qualcosa da guardare, da gustare e da portare a casa.
Il mare d’aprile, la spiaggia dei Sassolini e i sentieri tra gli alberi
A fine marzo e nei primi giorni d’aprile, il mare di Scauri è ancora calmo. Pochi in spiaggia, qualcuno che passeggia, altri seduti sulle pietre con un panino in mano. La Spiaggia dei Sassolini, in particolare, resta il punto più fotografato. Ma se ci vai la mattina presto, è solo tua. Niente chiasso, solo lo sciabordio dell’acqua e il profumo della pineta.
Per chi ama camminare, il Parco di Gianola è una certezza. Sentieri semplici, adatti a tutti, che si arrampicano tra macchia mediterranea, ulivi, ruderi e scorci sul golfo. Ideale per Pasquetta, se vuoi fare due passi dopo pranzo o sistemare una tovaglia in un punto all’ombra e mangiare all’aperto.
Un salto nella storia romana e un ponte sospeso che pochi conoscono
Non tutti lo sanno, ma a pochi minuti dal mare c’è uno dei siti archeologici più suggestivi del basso Lazio: Minturnae. Si cammina sulle pietre dell’antica Via Appia, tra i resti di un teatro romano, colonne sparse e pezzi di acquedotto. Nessuna recinzione invadente, nessun biglietto da mostrare ogni due passi. Solo silenzio, cicale e un po’ di vento.
Se poi ti spingi verso il Garigliano, puoi trovare un’altra chicca: il Ponte Real Ferdinando. È il primo ponte sospeso in ferro costruito in Italia. Strano vederlo lì, nascosto tra gli alberi, eppure affascinante. Ci passi sopra e non senti niente sotto, solo il fiume che scorre lento.
Tra un panino con la tiella e una passeggiata al castello
Chi sceglie di restare in paese, può salire a Minturno alta, il borgo con la vista. Il Castello Baronale è il punto più alto e da lì il panorama è quasi da cartolina. In paese si respira ancora aria di casa. Panetterie che sfornano ciambelle dolci, botteghe aperte anche il giorno di festa, bar con tavolini fuori.
A Pasqua molti ristoranti propongono piatti semplici, quelli veri. Zuppe di pesce, tiella di scarola, fritture miste, pecorino fresco e un buon bicchiere di rosso della zona. Se cerchi qualcosa da portare via per il picnic, nessun problema: lo preparano volentieri.
Processioni, silenzi e piccoli eventi da scoprire
Come ogni anno, non mancheranno le processioni pasquali, i riti antichi che ancora resistono. Le campane, i canti, i volti seri, tutto molto sentito. Non è uno spettacolo per turisti, è qualcosa che si fa da sempre. E chi passa per caso si ferma a guardare, quasi con rispetto.
In alcuni angoli, tra Scauri e Minturno, si tengono mercatini artigianali, piccoli eventi musicali, mostre fotografiche. Niente di organizzato in grande. Ma capita spesso, e chi è lì lo scopre solo camminando.