La mattina di oggi, il centro di Genova ha visto una significativa mobilitazione da parte dei lavoratori del trasporto pubblico locale, impegnati in uno sciopero di otto ore. La protesta, promossa da importanti sindacati come Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, è stata motivata dalla necessità di rinnovare il contratto collettivo nazionale e dalle problematiche che affliggono il settore, come la carenza di personale e la sicurezza dei lavoratori.
Le ragioni della mobilitazione
Sicurezza e potenziamento del personale
I rappresentanti sindacali hanno evidenziato che la sicurezza del personale viaggiante è una delle priorità . Nell’attuale contesto, i lavoratori denunciano misure insufficienti atte a tutelare la loro incolumità mentre sono in servizio. Non solo la sicurezza, ma anche la crescente carenza di autisti si sta trasformando in un problema serio per il settore, portando a una riduzione dei servizi in molte aree.
I sindacati hanno fatto eco alla preoccupazione che la continua emorragia di personale possa compromettere definitivamente la qualità del servizio. “Stiamo assistendo a un vero e proprio esodo di autisti, attratti da offerte di lavoro più vantaggiose in altri settori,” ha dichiarato Giuseppe Gulli, segretario regionale di Uiltrasporti. La mancanza di incentivi economici e le condizioni di lavoro attuali contribuiscono a queste scelte, mettendo a rischio il funzionamento stesso del trasporto pubblico.
Salari e condizioni di lavoro inadeguati
Un aspetto cruciale emerso durante la protesta riguarda i salari dei dipendenti. Secondo i sindacati, gli stipendi sono insufficienti rispetto al costo della vita e non riescono a garantire un adeguato potere d’acquisto. “Un nuovo assunto guadagna circa 1.100 euro al mese – afferma Gulli – e questo non è competitivo. Non sorprende che molti optino per impieghi migliori altrove.”
Andrea Gamba della Filt Cgil, ha sottolineato che le rivendicazioni non si limitano solo all’aumento salariale, ma si estendono a una revisione delle strategie aziendali: “Le imposizioni da parte delle controparti sono insostenibili. È necessario un impegno serio e tangibile per migliorare le condizioni di lavoro.”
La reazione della politica
Appello a un intervento straordinario
Durante la manifestazione, i sindacalisti hanno lanciato forti appelli affinché la politica intervenga per migliorare la situazione del trasporto pubblico locale. Santo Pugliese, segretario regionale della Fit Cisl, ha affermato: “Siamo impegnati a livello nazionale e regionale per richiedere misure straordinarie. Se oggi ci troviamo in questa situazione, significa che è necessario che qualcuno ascolti le nostre esigenze.”
C’è la consapevolezza che, senza un adeguato supporto da parte del governo e delle istituzioni locali, il settore del trasporto pubblico locale in Liguria potrebbe trovarsi in una crisi irreversibile, compromettendo non solo i servizi, ma anche la vita quotidiana dei cittadini.
L’adesione massiccia allo sciopero
Secondo i dati comunicati dai sindacati, l’adesione allo sciopero è stata molto alta, sia a livello urbano che provinciale. Edgardo Fano, segretario di Faisa Cisal, ha evidenziato che il settore infrastrutture deve ricevere un’adeguata attenzione da parte di tutti gli enti coinvolti, inclusi Governo, Regione e città metropolitana. La loro responsabilità è quella di garantire finanziamenti adeguati per sostenere il trasporto pubblico, un servizio fondamentale per il tessuto sociale e urbano della città di Genova.
Oltre alle rivendicazioni concrete, la manifestazione ha rappresentato un momento di unità tra i lavoratori, un segnale chiaro che la trasparenza e la dignità nel lavoro non possono essere trascurate. Mentre la mobilitazione continua, non resta che attendere sviluppi che possano avvicinare le parti alla risoluzione delle attuali problematiche del settore.