Il dibattito sulle recenti manovre del governo italiano si intensifica, con il sindacato Fillea Cgil che esprime preoccupazioni evidenti sulle condizioni dei lavoratori. Antonio Di Franco, segretario generale della categoria edile, sottolinea l’importanza di ascoltare il disagio crescente tra i lavoratori e propone uno sciopero generale per il prossimo 29 novembre. Le sue dichiarazioni evidenziano l’urgenza di affrontare questioni cruciali come il potere d’acquisto, il settore industriale e le politiche di welfare.
Le ragioni dietro lo sciopero del 29 novembre
Antonio Di Franco ha espresso critiche severe nei confronti delle scelte economiche del governo, sottolineando che la manovra attuale ignora le vere esigenze del Paese. Secondo il segretario della Fillea Cgil, l’industrializzazione sta mostrando segnali di declino, evidenziato da un calo della produzione. Pertanto, il sindacato ha deciso di mobilitarsi in difesa dei diritti dei lavoratori, chiedendo un maggior impegno nella crescita economica e nel miglioramento della qualità della vita.
Di Franco ha richiamato l’attenzione sui 17 miliardi di euro in più che lavoratori e pensionati hanno pagato quest’anno in imposte sul reddito. Nonostante le richieste per investire questi fondi in settori cruciali come la sanità e l’istruzione, il risultato è stato insufficiente. Con un potere d’acquisto dei salari in calo del 10% e un’inflazione in aumento del 17%, è chiaro che la situazione economica è insoddisfacente. Inoltre, il leader sindacale ha messo in evidenza che i profitti straordinari di banche e aziende non sono stati reindirizzati a favore della collettività , aggravando le disuguaglianze sociali.
Questo sciopero rappresenta non solo una protesta ma anche una richiesta urgente di attenzione e intervento da parte del governo, mirata a risolvere problematiche che sono sotto gli occhi di tutti.
Un settore delle costruzioni in evoluzione
Entrando nei dettagli dello stato del settore delle costruzioni, Di Franco ha condiviso che, attualmente, l’industria delle costruzioni si mostra resiliente, contrariamente ad altri segmenti dell’economia. I dati Istat confermano che il settore continua a crescere, sostenuto in parte dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dai bonus edilizi introdotti negli anni precedenti.
Nonostante ciò, il dirigente sindacale evidenzia un problema critico: i lavoratori edili stanno affrontando sfide significative, inclusi turni estesi e condizioni di lavoro insoddisfacenti. Il rispetto per i diritti dei lavoratori è una delle priorità , soprattutto in un momento in cui il lavoro nel settore è impegnativo e le fatalità sul lavoro sono in aumento. La richiesta di un contratto più equo per i lavoratori edili è diventata una battaglia importante, considerando che le aziende del settore attualmente registrano utili.
Di Franco ha sottolineato la necessità di redistribuire i profitti a favore dei lavoratori, per garantire che anche loro possano beneficiare della crescita del settore. L’assenza di un approccio diretto da parte del governo per affrontare queste questioni rappresenta un punto di frustrazione per i sindacati.
Critiche alle politiche del governo
Le dichiarazioni di Di Franco si sono fatte più severe quando si è trattato di analizzare le recenti scelte del governo in materia di efficienza energetica e leggi urbane. Ad esempio, la decisione di votare contro la direttiva Ue sulle case green è stata vista come un passo indietro nella gestione delle politiche ambientali.
La manovra proposta dal governo non solo riduce i bonus edilizi, ma sembra anche limitare l’orizzonte temporale delle agevolazioni fiscali. Se i crediti d’imposta si riducono dal 50% al 36% e sono previsti solo fino al 2027, questo potrebbe incentivare il lavoro non regolare, rendendo la situazione del mercato del lavoro ancor più precaria. Questo scenario è allarmante per Di Franco, che teme un aumento del lavoro sommerso e delle attività illecite nel settore.
Il ruolo delle casse edili nella legalitÃ
Di Franco ha anche messo in luce l’importanza delle casse edili, sottolineando che queste istituzioni sono fondamentali per garantire il rispetto delle normative nel settore. Esse gestiscono il fenomeno del lavoro irregolare e tutelano i diritti dei lavoratori, assicurandosi che venga erogato il salario di cui hanno diritto. Senza il loro intervento, la regolarità nel pagamento di ferie e tredicesime sarebbe a rischio.
In un contesto in cui il numero di sigle sindacali sembra aumentare, il segretario ha affermato che è necessario avere chiarezza su chi rappresenta i lavoratori. La proliferazione di enti bilaterali con attestati di formazione discutibili costituisce un pericolo per la sicurezza dei lavoratori.
Il sindacalista ha concluso che l’azione del governo deve riflettere un impegno reale verso la legalità e il benessere dei lavoratori. Davanti alle sfide economiche e sociali attuali, l’attenzione alle politiche di welfare e ai diritti del lavoro deve diventare una priorità per costruire un futuro più equo e sostenibile.
Ultimo aggiornamento il 28 Novembre 2024 da Armando Proietti