Sciopero nazionale dei corrieri Amazon a Genova per migliorare condizioni di lavoro e sicurezza

Sciopero nazionale dei corrieri Amazon a Genova per migliorare condizioni di lavoro e sicurezza

A Genova i corrieri Amazon scioperano per migliorare salute, sicurezza e condizioni contrattuali, chiedendo stabilità lavorativa, aumenti salariali e un confronto diretto con l’azienda e gli appaltatori.
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Nel 2025 a Genova i corrieri Amazon scioperano per migliori condizioni di lavoro, sicurezza, stabilità contrattuale e aumenti salariali, chiedendo un confronto con l’azienda e gli appaltatori. - Gaeta.it

Il 2025 vede a Genova, come in molte altre città italiane, la mobilitazione dei corrieri della filiera dell’ultimo miglio di Amazon, impegnati in uno sciopero nazionale. La protesta è stata organizzata da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti e punta a ottenere un rinnovo del contratto collettivo di secondo livello. Al centro della richiesta ci sono tutele più forti per la salute e la sicurezza sul lavoro, oltre a condizioni contrattuali più eque. Il presidio, che si sta svolgendo davanti alla Station Amazon di Campi, dura fino al tardo pomeriggio e coinvolge numerosi operatori impegnati nella consegna dei pacchi in città.

motivazioni alla base dello sciopero nazionale dei corrieri Amazon a Genova

La protesta dei lavoratori Amazon riguarda diversi aspetti critici legati all’organizzazione del lavoro e alle condizioni che affrontano quotidianamente. Le sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti sottolineano la necessità di miglioramenti concreti per la salute e la sicurezza dei dipendenti, soprattutto in condizioni meteo avverse. Tra le richieste più pressanti, la possibilità di sospendere le attività di consegna durante allerta meteo rossa. I sindacati denunciano che in passato, in assenza di tutele specifiche, i corrieri hanno dovuto lavorare anche in condizioni rischiose, esponendosi a pericoli evitabili. Da qui la spinta a riconoscere una responsabilità condivisa delle aziende per garantire ambienti di lavoro più sicuri.

condizioni contrattuali e precarietà

Un altro punto critico riguarda le condizioni contrattuali. Il contratto nazionale di secondo livello non è stato rinnovato da tempo, e per questo il settore chiede aggiornamenti significativi che portino a una stabilizzazione del rapporto di lavoro e un adeguamento dei salari. La precarietà rimane una presenza costante per molti corrieri addetti all’ultimo miglio, che spesso devono fare i conti con turni flessibili e ritmi intensi, senza garanzie che assicurino certezze o entrate regolari. Le organizzazioni sindacali indicano la necessità di un aumento sostanziale del valore della trasferta, un elemento chiave che pesa direttamente sul reddito dei lavoratori. Inoltre, la flessibilità oraria va modulata in modo da non peggiorare le condizioni di lavoro, riducendo i carichi e migliorando le pause.

il presidio davanti alla station Amazon di Campi: partecipazione e richiesta di dialogo

Durante lo sciopero nazionale anche a Genova si è organizzato un presidio davanti alla Station Amazon di Campi, nodo cruciale per la distribuzione nella città e dintorni. Il presidio è durato per tutta la giornata fino al tardo pomeriggio, coinvolgendo un numero rilevante di corrieri e rappresentanti sindacali. La presenza davanti alla struttura è servita molto più che a manifestare il disagio. I sindacati vogliono stimolare un confronto diretto con Amazon e le aziende che gestiscono i contratti di appralto, per trattare questioni che riguardano l’intero ciclo lavorativo.

dialogo e proposta sindacale

Questa forma di protesta ha avuto lo scopo di mettere in luce le condizioni di lavoro spesso trascurate e che, pur se effettuate in un grande gruppo come Amazon, rischiano di restare invisibili. I lavoratori chiedono una vera apertura al dialogo, con investimenti precisi su salute, sicurezza e stabilizzazione del posto di lavoro. Il presidio si configura come un momento di pressione ma anche di proposta, dove rappresentanti sindacali spingono per accordi concreti e misure praticabili. A testimonianza di ciò, le organizzazioni hanno ribadito l’urgenza di procedere con trattative che portino risultati tangibili per la categoria.

richieste dei sindacati per tutelare i corrieri e migliorare i salari

I sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno sintetizzato le richieste in alcuni punti cruciali per dare risposte concrete ai numerosi lavoratori Amazon impegnati nelle consegne. Il primo riguarda il miglioramento dell’occupazione. Questo passa per la stabilizzazione di molti contratti precari, scelta che porterebbe più sicurezza economica e personale ai corrieri. Le forme di lavoro precario sono diffuse nella filiera dell’ultimo miglio, dove molte figure sono impiegate a tempo determinato o con contratti instabili. Per queste persone, la richiesta è di percorsi condivisi che permettano passi avanti verso la stabilità lavorativa.

salario e condizioni di lavoro

Al centro del dibattito ci sono anche i salari, troppo spesso considerati insufficienti rispetto a carichi e responsabilità. La questione della trasferta è in cima all’agenda: i corrieri chiedono un aumento significativo del valore attribuito a questa voce, che incide direttamente sulle retribuzioni. Considerando che la trasferta copre le spese di viaggio e tempo lavorativo fuori base, un adeguamento significherebbe compensare più correttamente il lavoro svolto. Questi incrementi salariali devono essere reali e con un impatto che si rifletta concretamente nelle buste paga.

La flessibilità dell’orario è un tema sensibile. I sindacati evidenziano che un’organizzazione agile deve tenere conto dei limiti fisici e delle esigenze di riposo dei lavoratori, evitando di trasformarsi in un fattore di stress o danno. Ridurre i carichi di lavoro e rivedere gli orari potrebbe migliorare la qualità della vita quotidiana di migliaia di corrieri, con effetti positivi sulla sicurezza stradale e sulla capacità di svolgere le consegne in modo ordinato.

la determinazione sindacale per un confronto costruttivo con Amazon e gli appaltatori

La giornata di sciopero e presidio indica una forte volontà dei rappresentanti dei lavoratori di restare vigili e uniti nella richiesta di diritti più chiari e tutele precise. I sindacati hanno ribadito che il momento è cruciale per aprire un confronto serio e produttivo sia con Amazon, sia con le aziende appaltatrici del servizio. Questo dialogo potrebbe dare risposte fattive a questioni che ormai sono accumulate da tempo e influenzano negativamente la vita lavorativa di molti corrieri.

Il clima che si respira in questa fase è di attenzione ma anche di impazienza, poiché le richieste raccolgono una larga base di lavoratori e denunciano problemi verificati. I sindacati considerano fondamentale che le aziende accettino di discutere i temi di salute, sicurezza, stabilità contrattuale e retribuzioni. Senza questi passi, il rischio di tensioni future resta alto e la qualità del lavoro potrebbe peggiorare ulteriormente.

La mobilitazione di Genova si inserisce nel quadro di una protesta nazionale, con punte di adesione elevate e messaggi chiari verso il mercato della logistica, e verso uno dei maggiori protagonisti dell’ultimo miglio in Italia come Amazon. Con azioni come questa la categoria segnala la propria presenza e la voglia di contare nelle decisioni che riguardano il proprio lavoro. Il futuro delle consegne passa anche da qui.

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