I lavoratori della sanità privata si preparano a una mobilitazione di grande impatto il prossimo 23 settembre. Circa 200mila operatori delle strutture che applicano i contratti Aiop e Aris sanità privata e Rsa esprimeranno il loro discontento a causa del mancato rispetto degli accordi contrattuali. Le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno annunciato un’astensione dal lavoro per ogni turno, sottolineando l’urgenza di affrontare questioni cruciali relative ai diritti e alla dignità dei lavoratori.
motivazioni della protesta
Mancato rispetto degli impegni contrattuali
Le organizzazioni sindacali hanno evidenziato come gli impegni contrattuali, stipulati per garantire diritti e dignità agli operatori della sanità, non siano stati rispettati. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno ribadito la loro stanchezza nei confronti di una situazione che si protrae da troppo tempo. Questo sciopero nazionale non è solo una risposta all’insoddisfazione lavorativa, ma anche una presa di posizione chiara per ribadire l’importanza del riconoscimento professionale all’interno del settore.
Necessità di contratti adeguati
La protesta è inoltre alimentata dalla consapevolezza che i lavoratori delle Rsa vivono una condizione di incertezza legata al contratto, fermo da oltre 12 anni. I sindacati hanno richiamato l’attenzione su due accordi ponte esistenti, necessari per unificare i tabellari e porre le basi per un nuovo contratto unico nel settore. La situazione è ulteriormente aggravata dalla scadenza del contratto Aris Aiop della sanità privata, avvenuta quattro anni fa, che ha visto il suo ultimo rinnovo nel 2020 solamente per il triennio 2016-2018, dopo un blocco della contrattazione durato ben 14 anni.
le richieste sindacali
Apertura di nuovi tavoli di trattativa
In seguito all’annuncio di sciopero, i sindacati hanno avanzato richieste chiare riguardo l’apertura di due tavoli di trattativa, così da poter discutere i punti di stallo attuali. Tuttavia, le risposte ricevute dalla controparte sono state appagate di scetticismo, poiché condizioni di dialogo sono state poste sulla disponibilità di risorse da parte dello Stato. Questo ha sollevato reazioni di frustrazione fra le rappresentanze sindacali, le quali percepiscono una grave indifferenza da parte dei decisori, tanto più in un settore cruciale per la salute pubblica.
Il futuro della sanità privata
La mobilitazione degli operatori della sanità privata non è solo una questione di contratti, ma sottolinea in modo incisivo i rischi legati alla sostenibilità e alla qualità dei servizi offerti. La mancanza di attenzione e la difficoltà nel garantire diritti e doveri ai lavoratori potrebbero influenzare negativamente le prestazioni sanitarie, con effetti diretti sulla salute della popolazione. Per i sindacati, la difesa della professionalità e del futuro di questi lavoratori rappresenta una priorità, così come il riconoscimento della loro dignità.
La prospettiva dello sciopero del 23 settembre è quindi il risultato di un lungo periodo di attesa e frustrazione, ma è anche un tentativo di risollevare l’attenzione su una questione che coinvolge non solo i lavoratori, ma la salute e il benessere di tutti.