Un’inchiesta condotta dalla Procura antimafia di Brescia ha portato all’arresto di cinque persone coinvolte nella scomparsa di Pasquale Lamberti, un imprenditore svanito nel nulla il 3 luglio 2021. Lamberti aveva lasciato un messaggio sul suo cellulare indicando presunti responsabili della sua sparizione. Questa situazione ha acceso un faro su presunti reati fiscali e attività illecite legate a un contesto di criminalità organizzata.
Gli arresti e le indagini
La Guardia di Finanza e i Carabinieri di Brescia hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di cinque individui, di cui due sono stati portati in carcere e altri due posti ai domiciliari. Le persone coinvolte risiedono in diverse città italiane, tra cui Milano, Sondrio, Monza e Taranto. Gli inquirenti hanno disposto anche il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per un valore superiore a 650.000 euro.
Le indagini hanno messo in luce presunti collegamenti tra i sospettati e contesti di criminalità organizzata di tipo ‘ndranghetista. In particolare, si è appurato che il gruppo avrebbe acquisito, tramite una società con sede in Svizzera, il controllo di una azienda bresciana operante nel settore zootecnico, indebolendola finanziariamente fino a causare il suo fallimento.
I dettagli delle operazioni illecite
Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo coinvolto nella crisi dell’azienda zootecnica non solo avrebbe dissipato cospicue somme di denaro, ma avrebbe anche acquistato beni immobili e utilizzato auto di lusso. I membri della banda si sarebbero serviti di carte di credito prepagate emesse da una piattaforma finanziaria elvetica. Il patrimonio aziendale è stato quindi sistematicamente depauperato, portando a una grave situazione di insolvenza.
Le attività illecite avrebbero incluso anche l’accesso a finanziamenti garantiti dallo Stato per oltre 1,7 milioni di euro, oltre a ottenere anticipi su crediti commerciali attraverso istituti bancari per un ammontare di circa 400.000 euro. Questi crediti erano originati da fatture per operazioni considerate “inesistenti”.
Sequestro preventivo e implicazioni legali
Oltre agli arresti e al sequestro di beni per circa 650.000 euro, la Procura di Brescia ha emesso un sequestro preventivo d’urgenza su somme di denaro e disponibilità finanziarie che superano i due milioni e mezzo di euro. Sono state messe sotto osservazione anche le quote di una società coinvolta in questa intricata vicenda, con l’obiettivo di arginare le possibili perdite finanziarie e assicurare che i beni acquisiti con illeciti vengano recuperati.
Le autorità competenti continuano a monitorare la situazione, con la speranza di fare luce sulla scomparsa di Pasquale Lamberti e di smascherare più dettagliatamente la rete di attività criminali legate a questo caso che coinvolge diversi attori e territori.
Ultimo aggiornamento il 17 Gennaio 2025 da Sofia Greco