La recente audizione del generale Mauro Obinu, che all’epoca dei fatti era capitano del Reparto operativo dei Carabinieri di Roma, ha riportato l’attenzione sulle scomparse di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Entrambi i casi rimasero avvolti nel mistero per decenni, alimentando ipotesi e teorie che si intrecciano con il contesto storico e sociale dell’epoca. Obinu ha dichiarato di aver inizialmente considerato la possibilità di un coinvolgimento della cosiddetta tratta delle bianche, e ha parlato di come l’idea di un intrigo internazionale sia emersa nel corso delle indagini.
un legame tra le due scomparse
Durante il suo intervento alla Commissione bicamerale di inchiesta, Obinu ha messo in luce un elemento importante: la connessione tra le due ragazze, scomparse a Roma negli anni ’80. A legare Emanuela e Mirella c’erano non solo la giovanissima età, ma anche una foto di un’udienza papale che ritrae le due in un momento di apparente normalità. Questo dettaglio ha portato a speculazioni su un possibile rapporto tra le due scomparse. Gli investigatori, all’inizio delle indagini, si erano orientati verso l’ipotesi dello sfruttamento sessuale, sostenuti anche da esperienze precedenti di colleghi che avevano affrontato la criminalità organizzata nella capitale.
l’evoluzione delle indagini
Obinu ha raccontato di come, con l’emergere di vari “disturbatori” – figure che hanno cercato di interferire con le indagini – ci sia stata una profonda confusione nera nelle informazioni, creando ostacoli per gli inquirenti. Individui come l’Amerikano, Pierluigi e Mario, hanno complicato ulteriormente il quadro già difficile. Questo porta a una riflessione sulla complessità dei casi di scomparsa e alla difficoltà di mantenere il focus su piste concrete quando si è sopraffatti da notizie fuorvianti e informazioni non verificate.
intrigo internazionale o crimine sessuale?
Nel corso della sua audizione, il generale ha messo in evidenza che, in un primo momento, la sua intuizione conduceva a un’interpretazione di natura sessuale nel caso di Emanuela. Tuttavia, con l’avvento di notizie e dossier sempre più centrati su tipi di reati legati al crimine organizzato, le sue considerazioni furono ampliate per abbracciare l’idea di un intrigo che potesse coinvolgere anche il Vaticano e eventi storici come l’attentato al Papa del 1981. Sebbene Obinu abbia rivalutato la sua posizione, rimanendo aperto a varie spiegazioni, ha sottolineato il carattere tragico e inquietante della situazione.
un fallimento investigativo
Concludendo la sua testimonianza, Obinu ha definito il caso delle scomparse un “grande insuccesso investigativo”. Questo riconoscimento evidenzia non solo le difficoltà incontrate dagli investigatori, ma anche le implicazioni emotive e sociali di tali eventi nel contesto della società italiana. La mancanza di risposte definitive ha lasciato ferite aperte e domande senza risposta, contribuendo a una narrazione che continua a generare attenzione e interesse. La ricerca della verità su quanto accaduto a Emanuela Orlandi e Mirella Gregori continua a essere un tema caldo, in grado di catturare l’immaginario collettivo.