La tensione a Corso Vercelli non sembra affatto attenuarsi. A seguito di un grave episodio di violenza avvenuto ieri, il Comune ha adottato misure immediate per garantire la sicurezza nell’area. L’incidente ha coinvolto la titolare del Bar Stella e un gestore di Ama Frutta, scatenando un dibattito intenso sulle problematiche di convivenza sociale nel quartiere.
L’episodio di violenza che ha scosso il quartiere
Nella mattina di ieri, la titolare del Bar Stella è stata aggredita nei pressi del suo locale. Gli aggressori, stando alla testimonianza della donna, avrebbero vandalizzato la sua automobile, colpendola con calci e pugni. La vittima ha fatto sapere di aver subito venti giorni di prognosi e un possibile intervento chirurgico. “Da due anni viviamo in una situazione insostenibile. Non posso nemmeno scaricare le merci senza rischiare di essere aggredita”, ha dichiarato, evidenziando l’esperienza traumatica vissuta. La situazione è stata aggravata dalla presenza delle cassette di frutta del vicino esercizio Ama Frutta, stando a quanto riferito dalle autorità locali.
La risposta del Comune e le misure di sicurezza
Di fronte a questo grave episodio, il sindaco Matteo Chiantore ha annunciato misure urgenti. Questa mattina, una squadra tecnica ha installato new jersey di protezione di fronte al negozio di frutta per delimitare lo spazio e tentare di riportare ordine e sicurezza. “L’area era diventata pericolosa e non possiamo tollerare l’aggiunta delle automobili in sosta a un’area già molto problematica”, ha spiegato il sindaco.
In aggiunta a questi interventi, si tratta di una chiusura temporanea di Ama Frutta che potrebbe estendersi per circa venti giorni. Mentre il Comune cerca di affrontare la situazione, i residenti guardano con preoccupazione alle dinamiche che stanno rendendo difficile la vita nel loro quartiere.
Le dinamiche sociali che influiscono sugli scontri
Ma cosa ha innescato queste tensioni? Al centro di tutto ci sono le cassette di frutta, che non solo invadono gli spazi pubblici, ma ostacolano anche l’entrata del bar. Il titolare di Ama Frutta, Gad Mahomouod, ha difeso la sua attività, affermando che la licenza commerciale concessa dal Comune legittima la sua presenza. “Noi svolgiamo semplicemente il nostro lavoro, non possiamo essere perseguitati perché alcuni non ci vogliono. Qui è tutto regolare”, ha affermato.
La lite avvenuta non è un caso isolato; ci sarebbero stati episodi simili nei giorni precedenti, segno di un malessere più profondo che attraversa la vita del quartiere. Le forze dell’ordine, chiamate sul posto, stanno ora cercando di ricostruire le dinamiche dell’accaduto, mentre i video delle telecamere di sorveglianza saranno fondamentali per chiarire i fatti.
La storia di Mustafà e Tito: un’attività in espansione
In questo scenario difficile, Mustafà Marej e il suo cugino Tito Shair hanno avviato la loro attività di vendita di frutta e verdura, richiamando molti clienti. Con un assortimento di prodotti locali, dai pomodori alle angurie, i due giovani imprenditori hanno trovato un nicho nel mercato. “Abbiamo iniziato nel 2011, io vengo dall’Egitto e ho studiato economia e commercio”, ha raccontato Mustafà. Il loro negozio opera ventiquattro ore su ventiquattro, un modello di business che si rifà ai mercati egiziani.
La loro confidenza nel mercato e nella qualità dei prodotti offerti ha attirato una base di clienti affezionati. “Non ci interessa cosa scrivono sui social. Lavoriamo e cerchiamo di migliorare. Siamo contenti del nostro lavoro e i clienti lo apprezzano”, ha commentato Tito. Nonostante il crescente successo, le tensioni con gli altri commercianti e i residenti sembrano in crescita.
La situazione a Corso Vercelli evidenzia così un conflitto tra tradizione commerciale e nuova vita del quartiere. Mentre il Comune tenta di mettere ordine, resta da vedere come questa convivenza possa evolvere.
Ultimo aggiornamento il 27 Novembre 2024 da Donatella Ercolano