Il dibattito in corso a Genova sul destino dello stadio Ferraris si intensifica. Al centro delle discussioni c’è l’offerta d’acquisto presentata al Comune da Cds Holding, che coinvolge sia il Genoa che la Sampdoria. Le posizioni divergenti tra centrodestra e centrosinistra stanno plasmando un confronto acceso, con proposte e risposte che si susseguono.
La proposta del centrosinistra: mantenere il Ferraris pubblico
Silvia Salis, candidata del centrosinistra, ha recentemente espresso il desiderio di mantenere lo stadio Ferraris sotto il controllo pubblico. Durante un’intervista rilasciata a Primocanale, ha sottolineato che la ristrutturazione dello stadio potrebbe permetterne un utilizzo più versatile, a beneficio della comunità locale. Oltre a ospitare eventi sportivi, il Ferraris potrebbe diventare una sede per concerti e manifestazioni culturali. Salis ha anche ipotizzato l’idea di finanziare la ristrutturazione tramite un “mutuo a lungo termine“, nella speranza che lo stadio continui ad essere un patrimonio della città . Questa visione mira a garantire che i cittadini possano beneficiare di uno spazio multifunzionale, capace di integrare diverse forme di intrattenimento e sport.
Salis ha messo in evidenza quanto sia importante la riqualificazione di un simbolo della città , come il Ferraris, esprimendo ottimismo sul fatto che la gestione pubblica possa preservare il valore storico e culturale dello stadio.
La risposta del presidente Bucci e le difficoltà economiche
Marco Bucci, presidente della Regione Liguria, ha prontamente risposto alle dichiarazioni di Salis. Ha messo in evidenza che la concessione del Ferraris a privati è, a suo avviso, la strategia più efficace per avanzare nel progetto.
In questa ottica, Bucci ha evidenziato l’importanza di comprendere la differenza tra concessioni e proprietà , affermando che i privati che investiranno nello stadio si aspetteranno anche dei ritorni economici. L’attenzione si è poi spostata sulla questione finanziaria, particolarmente delicata, con Bucci che ha dichiarato che reperire circa 80 milioni, ora addirittura 100, non è un’impresa facile. Secondo lui, è indispensabile trovare soluzioni finanziarie concrete per dare seguito al progetto di ristrutturazione.
Bucci non ha evitato di criticare la proposta di Salis sui mutui a lungo termine, suggerendo che è necessario avere una chiara strategia di finanziamento per affrontare tali investimenti. Ha sottolineato che l’intervento dello Stato con fondi pubblici potrebbe rendere realizzabile questo progetto, ma si è mostrato scettico riguardo alla probabilità che ciò accada, soprattutto in un periodo economico così complesso.
Il futuro dello stadio e le aspettative dei tifosi
Il dibattito sul Ferraris non è solo politico; tocca anche l’animo di migliaia di tifosi genovesi. Entrambi i club, Genoa e Sampdoria, hanno espresso il loro interesse per la gestione e lo sviluppo dello stadio, consapevoli che un’ammodernamento potrebbe rivelarsi vantaggioso per l’attrattività degli eventi sportivi e delle iniziative collaterali.
Il futuro dello stadio resta incerto, ma le conversazioni in corso potrebbero avere un impatto significativo sulle prossime decisioni politiche e finanziarie. I tifosi si aspettano che il nuovo stadio non solo migliori le esperienze di gara, ma diventi un punto di riferimento per eventi che possano richiamare l’attenzione su Genova. Mantenere il Ferraris sotto l’egida della città , quindi, non è semplicemente una questione di gestione immobiliare, ma un’opportunità per rinnovare un’icona storica e rafforzare la comunità locale.
Con la crescente pressione sia da parte dei politici sia dei cittadini, le prossime settimane saranno cruciali per capire quale direzione prenderà il futuro dello stadio Ferraris e, con esso, il futuro calcistico di Genova.