Scoperta a Notre-Dame: identificata la possibile sepoltura del poeta Joachim du Bellay

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Scoperta a Notre-Dame: identificata la possibile sepoltura del poeta Joachim du Bellay - Fonte: Euronews | Gaeta.it

Gli scavi nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi, avviati dopo il devastante incendio del 2019, hanno rivelato importanti ritrovamenti archeologici. Tra le otto tombe scoperte dagli archeologi, il mistero su uno dei corpi ha finalmente preso forma. Grazie a due anni di ricerche approfondite, è emersa l'ipotesi che il secondo individuo sepolto possa essere il poeta rinascimentale francese Joachim du Bellay, un contributo significativo alla storia culturale francese.

Il contesto degli scavi a Notre-Dame

La ricostruzione dopo l'incendio

Nel 2019, la cattedrale di Notre-Dame subì un incendio devastante che portò alla sua chiusura per importanti opere di restauro. Durante questi lavori, il team dell'Institut national de recherches archéologiques préventives ha avviato scavi che avrebbero reso possibile l'esplorazione del suolo antistante la cattedrale. Quando furono portate alla luce le otto tombe, l'interesse degli archeologi e degli storici fu immediato, dato che il materiale utilizzato per le bare in piombo indicava l'importanza dei defunti. Le tombe, alcune delle quali risalenti a epoche differenti, sono state analizzate per identificare l'identità e le condizioni di vita di queste figure storiche.

La scoperta delle prime tombe

Tra le scoperte fatte, la prima tomba identificata apparteneva a un importante canonico, Antoine de La Porte. Questo ha suscitato la curiosità per l'identificazione del secondo corpo, che ha richiesto un'analisi approfondita per comprendere chi potesse essere. Le peculiarità evidenti nella sepoltura, insieme all'importanza storica del luogo, hanno spinto gli studiosi a considerare il defunto come una figura di rilievo, potenzialmente associata alla cultura francese.

Analisi e ricerche sul corpo non identificato

Metodologie di identità

Sotto la direzione del professor Éric Crubézy, le indagini sul secondo corpo hanno dato il via a una serie di studi su ossa e reperti. Analisi forensi, esami antropologici e studi clinici hanno rivelato tratti fisici, come una conformazione del femore indicative di un'indole equestre, suggerendo che il defunto avesse praticato la cavalcata. Questa caratteristica ha portato al soprannome di "cavaliere" e ha avvalorato ulteriormente l'idea che il corpo possa esser stato quello di un importante poeta o gentiluomo dell'epoca.

Indizi e patologie

Le analisi hanno inoltre confermato la presenza di tracce di tubercolosi delle ossa cervicali, assieme a segni di meningite cronica. Queste informazioni correlate all'immagine che emerge dallo studio delle opere di du Bellay – in particolare una menzione ai suoi problemi di salute in poesie come "La complainte du désespéré" – hanno fatto sì che gli esperti considerassero serie le possibilità che il corpo fosse effettivamente quello del poeta.

Chi era Joachim du Bellay?

Profili e opere

Joachim du Bellay, nato nel 1522 e scomparso nel 1560, è una figura centrale della Pléiade, un movimento poetico francese del XVI secolo che si proponeva di riformare lingua e letteratura. Du Bellay condivideva il palco con eminenti poeti come Pierre de Ronsard e Jean-Antoine de Baï, e le sue opere rappresentano un ponte tra tradizione e innovazione nella cultura letteraria francese.

Eredità culturale

Seppur si credeva fosse sepolto nella cappella Saint-Crépin, appartenente alla sua famiglia in Notre-Dame, la sua tomba non era stata mai rinvenuta. La vita di du Bellay è stata caratterizzata da viaggi significativi, tra cui un tragitto epico da Parigi a Roma, che sarebbe stato un gesto estremamente arduo per chi soffriva della sua malattia. Crubézy ha sottolineato come queste esperienze e la sua aristocratica appartenenza alla corte reale possano fornire un quadro coerente alla misteriosa identità del corpo.

Restano interrogativi

Questioni rimaste in sospeso

Nonostante le ricerche promettenti, rimangono ancora importanti dubbi sull'identificazione finale di du Bellay. Christophe Besnier ha spiegato che l'analisi isotopica ha rivelato che il defunto visse nelle aree di Parigi o Rodano-Alpi fino a dieci anni di età, mentre du Bellay nacque in una località ben distante, in Anjou. Questa discrepanza ha sollevato questioni riguardo la geolocalizzazione dell'individuo.

Prospettive future

Altri studi sono previsti per cercare di ottenere più chiare informazioni sull'età del defunto, anche se un'analisi genetica è impensabile senza un campione di DNA comparativo. Dominique Garcia ha evidenziato l'importanza di questo materiale rispetto alla solidità delle ipotesi attuali, ma le incertezze rimangono, lasciando aperte le porte alla ricerca futura.

La scoperta continua a stimolare l'interesse, con esperti e appassionati pronti a seguire l'evoluzione di questa intrigante storia della cultura francese.

Ultimo aggiornamento il 19 Settembre 2024 da Marco Mintillo

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