Un’operazione condotta dagli agenti della Squadra amministrativa e di sicurezza della Questura di Ancona ha portato alla luce un’attività illecita di tatuaggio e rimozione di tatuaggi. Un 37enne, assistito dalla compagna, operava nella propria abitazione senza la necessaria autorizzazione e certificazioni, attirando l’attenzione delle autorità a seguito di una denuncia fatta da una madre preoccupata per l’integrità della propria figlia minore.
Denuncia e indagini
Le indagini hanno avuto inizio nel mese di dicembre 2024, quando la madre di una minorenne ha segnalato un episodio allarmante: la figlia aveva fatto un vistoso tatuaggio sul braccio senza il consenso parentale dal 37enne. In risposta a questa situazione, la polizia ha intrapreso accertamenti mirati per verificare l’eventualità di un’attività illegale.
Le informazioni raccolte hanno rivelato che il soggetto non solo eseguiva tatuaggi ma si era anche pubblicamente proposto per trattamenti di rimozione tatuaggi mediante laser. Questi servizi, tradizionalmente riservati ai professionisti medici certificati, venivano erogati senza alcuna precauzione o rispetto delle normative di sicurezza sanitaria. La gravità dell’illecito e il possibile danno alla salute dei clienti hanno spinto la polizia ad intervenire.
Perquisizione e sequestro di attrezzature
Il 12 marzo, la polizia ha eseguito una perquisizione autorizzata dalla Procura di Ancona, scoprendo un vero e proprio laboratorio di tatuaggio all’interno dell’abitazione del 37enne. Durante l’operazione, gli agenti hanno sequestrato l’apparecchiatura laser usata per la rimozione dei tatuaggi, oltre a un equipaggiamento completo di strumenti e materiali necessari per il lavoro.
Un aspetto inquietante della perquisizione è emerso con il ritrovamento di 400 aghi contaminati da sangue e materiale biologico. Questi dispositivi, la cui gestione richiede un trattamento specifico per evitare rischi sanitari, erano stati presuntamente dismessi in maniera irregolare, costituendo un ulteriore violazione delle normative sanitarie e di sicurezza.
Conseguenze legali
A seguito della scoperta, il 37enne e la compagna, entrambi di origine straniera, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria. Le sanzioni comminate sono consistite in multe che ammontano a un totale di 15mila euro, un segnale della severità con cui la legge tratta le pratiche abusive in ambito sanitario e di igiene pubblica.
Gli eventi evidenziano non solo la necessità di vigilanza sulle professioni regolamentate, ma anche il rischio che coinvolge indifesi consumatori, come nel caso della minorenne. La polizia di Ancona, insieme ad altri enti competenti, sembra impegnata a monitorare e reprimere simili attività abusive, al fine di garantire la sicurezza e la salute dei cittadini.