Scoperta archeologica a Bonito: sepoltura risalente al I-X secolo a.C. trova nuova luce

Scoperta archeologica a Bonito: sepoltura risalente al I-X secolo a.C. trova nuova luce

A Bonito, in provincia di Avellino, è stata scoperta una sepoltura risalente tra il I e il X secolo a.C., offrendo nuove prospettive sulla storia e cultura dell’area.
Scoperta archeologica a Bonito Scoperta archeologica a Bonito
Scoperta archeologica a Bonito: sepoltura risalente al I-X secolo a.C. trova nuova luce - Gaeta.it

Un’importante scoperta archeologica ha fatto notizia a Bonito, un comune situato in provincia di Avellino, dove durante i lavori di dissodamento di un terreno è stata rinvenuta una sepoltura risalente a un periodo compreso tra il I e il X secolo a.C. Questo ritrovamento offre nuove opportunità per approfondire la conoscenza della storia e della cultura dell’area.

La scoperta della sepoltura

Il ritrovamento è avvenuto in un’area che ha già dimostrato la sua rilevanza archeologica, in quanto, solo pochi mesi fa, erano stati scoperti reperti di grande valore, come manufatti pre-romani databili tra il VI e il VII secolo a.C. Durante le operazioni di dissodamento, i lavoratori hanno scoperto una grande lastra di pietra. Rimuovendola, sono emersi i resti di un corpo umano, dando vita a una sepoltura intera che ha suscitato l’interesse delle autorità competenti.

Il coordinamento delle operazioni di scavo è stato affidato ai carabinieri, che hanno collaborato strettamente con funzionari della Soprintendenza archeologica. Questa operazione ha permesso di garantire che il sito venisse trattato con la massima attenzione e i dovuti protocolli, assicurando che ogni reperto fosse catalogato e analizzato in maniera accurata.

Interesse archeologico e monitoraggio

Il valore della sepoltura scoperta è stato immediatamente riconosciuto dalle autorità competenti, che l’hanno dichiarata di “interesse archeologico“. Ciò significa che il sito non solo offre spunti per studi futuri, ma rappresenta anche un’importante testimonianza delle pratiche funerarie e cultura dell’epoca in cui è stata realizzata. L’approccio scrupoloso dei professionisti coinvolti mira non solo a preservare i resti, ma anche a comprendere meglio il contesto in cui questi venivano collocati.

Le scoperte archeologiche spesso avvengono in aree colpite da lavori di costruzione, il che rende fondamentale un costante monitoraggio delle operazioni. Il caso di Bonito ribadisce l’importanza di integrare le attività di costruzione con la ricerca archeologica, per salvaguardare il patrimonio storico e culturale del territorio.

Rilevanza storica e futura ricerca

La riscoperta di reperti e sepolture in quest’area del sottobosco campano presenta un’opportunità per storici e archeologi di fare luce su elementi finora poco conosciuti riguardo alla società e alle tradizioni di quei secoli antichi. Studi su ossa umane, strumenti e materiali utilizzati possono fornire indizi fondamentali sui rituali funerari e sulla vita quotidiana delle popolazioni che abitavano nella regione.

Ogni scoperta come quella effettuata a Bonito non solo arricchisce il nostro patrimonio culturale, ma offre anche spunti di riflessione sul passato. Analizzare il contesto archeologico permette di migliorare la comprensione dei legami tra le diverse civiltà che si sono succedute nel territorio, facendo riflettere sulla continuità e sulle trasformazioni culturali nel tempo.

In questo modo, il ritrovamento a Bonito si inserisce in un continuum di studi storici e archeologici, incoraggiando un rinnovato interesse e impegno nella salvaguardia della storia locale.

Change privacy settings
×