Scoperta di una tomba reale ad Abydos: un team egiziano-americano svela nuovi misteri storici

Scoperta di una tomba reale ad Abydos: un team egiziano-americano svela nuovi misteri storici

Scoperta una tomba reale e un laboratorio di ceramica ad Abydos, risalenti al secondo periodo intermedio dell’antico Egitto, offrendo nuove prospettive sulle pratiche funerarie e la vita quotidiana dell’epoca.
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Scoperta di una tomba reale ad Abydos: un team egiziano-americano svela nuovi misteri storici - Gaeta.it

Un recente ritrovamento archeologico nella necropoli di Gebel Anubi ad Abydos, condotto da un team egiziano-americano, ha riportato alla luce una tomba reale risalente al secondo periodo intermedio dell’antico Egitto. La scoperta, avvenuta a circa sette metri di profondità, rivela molto di più: un laboratorio di ceramica e diverse sepolture che offrono una finestra preziosa sulla vita e le pratiche funerarie dei popoli antichi.

La tomba reale di Abydos: caratteristiche e dettagli

Il team di archeologi, guidato da Josef Wegner dell’Università della Pennsylvania, ha trovato una camera funeraria monumentale costruita in calcare, con pareti rivestite di mattoni crudi. Questo spazio, inizialmente alto cinque metri, si distingue per un ingresso affrescato con immagini delle dee Iside e Nefti, simboli di protezione e fede durante le cerimonie funebri. Le iscrizioni in geroglifici, ora sbiadite, once delineavano il nome del faraone, andato perduto con il tempo.

Il sito di Abydos è famoso per le sue necropoli, dove numerosi faraoni antichi furono sepolti. La tomba rinvenuta di recente si inserisce perfettamente in questo contesto storico, ma presenta un’importanza unica per la sua grandezza e il suo stato di conservazione. I resti ritrovati potrebbero contribuire a ricostruire dettagli fondamentali riguardanti le pratiche funerarie e la cultura egiziana dell’epoca.

Scoperta di un laboratorio di ceramica a Banawit

Oltre alla tomba, è emersa una struttura che appare essere un laboratorio di produzione di ceramica nel villaggio di Banawit, situato a nord di Abydos. Secondo quanto dichiarato da Mohamed Abdel Badie, responsabile delle Antichità Egiziane, i primi esami indicano che il laboratorio è stato attivo durante l’epoca bizantina. In seguito, è stato utilizzato come luogo di sepoltura nel VII secolo d.C.

L’analisi delle sepolture ritrovate nel laboratorio ha rivelato numerosi scheletri e mummie. Tra queste, è stata identificata la mummia di un bambino avvolto in un cappuccio di tessuto colorato e il cranio di una giovane donna di circa trent’anni. Questi ritrovamenti offrono indizi preziosi sulla vita quotidiana e le tradizioni funerarie delle comunità antiche, rivelando un aspetto umano e intimo delle loro esistenze.

Ipotesi sull’identità del faraone sepolto

Una questione centrale riguardo alla tomba scoperta è l’identità del faraone che vi riposava. Sebbene i cartigli, normalmente utilizzati per identificare i sovrani, siano stati distrutti, la struttura e il posizionamento della tomba hanno messo in luce una possibile connessione con il faraone Senebkay, già rinvenuto nel 2014 ad Abydos.

Gli esperti ipotizzano che questa sepoltura possa risalire a uno dei predecessori di Senebkay, come Senaiib o Paentjeni. Entrambi sono noti per la costruzione di importanti monumenti religiosi e la loro potenziale connessione con questa nuova scoperta potrebbe ampliare la conoscenza sulla linea di successione dei faraoni.

Importanza delle scoperte per la storia dell’Egitto

Il rinvenimento della tomba reale e del laboratorio di ceramica ha un valore inestimabile per la ricerca archeologica. La tomba offre nuovi elementi per comprendere come si sono evolute le sepolture nella necropoli di Abydos, una località chiave per la storia del regno egizio durante il secondo periodo intermedio, un’epoca caratterizzata da cambiamenti significativi nel governo e nella cultura.

Il laboratorio di ceramica suggerisce che l’area fosse una delle principali fonti di produzione, con significativi reperti che includono forni e una grande quantità di vasi. Inoltre, la scoperta di ostraka, frammenti di ceramica incisi, può fornire informazioni su pratiche commerciali e sulla tassazione dell’epoca, migliorando la comprensione dell’economia e dell’organizzazione sociale dell’antico Egitto.

Il team archeologico proseguirà le indagini, sperando di svelare nuovi segreti che potranno arricchire ulteriormente la nostra comprensione di questo affascinante periodo storico.

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