Un intervento congiunto della polizia e della Procura dei Minorenni di Milano ha portato alla salvezza di cinque bambini, tra cui un maschio e quattro femmine, costretti a vivere in una baracca senza alcun accesso a elettricità , acqua corrente o servizi igienici. La vicenda si è consumata nei pressi di un campo nomadi a Quarto Oggiaro, dove gli agenti hanno trovato i piccoli in condizioni a dir poco precarie.
una vita di disagio e precarietÃ
Il contesto della situazione
La scoperta della polizia è avvenuta durante un controllo di routine in un campo nomadi, dove gli agenti hanno incontrato una donna romena di 45 anni. Questa, secondo quanto riportato, aveva in custodia temporanea i cinque bambini, privi di documenti, che le sarebbero stati affidati dai genitori. La donna ha spiegato che i genitori dei bambini vivono in situazioni disparate: alcuni sarebbero in carcere, mentre altri si trovano all’estero. Una condizione di vulnerabilità che ha costretto i piccoli a una vita incerta e priva di elementi basilari di sostentamento.
La madre dei bambini sosteneva di mantenere la sua famiglia ricorrendo all’elemosina, ma la mancanza di risorse e le difficili condizioni di vita in cui versavano hanno alimentato serie preoccupazioni riguardo al benessere fisico e psicologico dei bambini. Gli agenti, di fronte a tale situazione, hanno compreso immediatamente che era necessario un intervento urgente per garantire sicurezza e protezione ai minori.
Azione delle autoritÃ
Con il supporto della Procura dei Minorenni di Milano, gli agenti del commissariato di Quarto Oggiaro hanno avviato una rapida indagine per ricostruire le origini e le storie di ciascun bambino, convenendo che la situazione richiedeva un intervento tempestivo. Dopo aver esplorato alternative, è stato deciso il loro collocamento in comunità protette, con il coinvolgimento del Pronto Intervento Minori del Comune di Milano. Questo approccio ha permesso di individuare nel giro di ventiquattro ore delle strutture adeguate pronte ad accogliere i piccoli.
il salvataggio e l’intervento medico
La ricerca dei bambini
Il giorno seguente alla scoperta della situazione critica, gli agenti sono tornati nel campo nomadi in cerca della donna e dei bambini. Tuttavia, non hanno trovato alcuna traccia di loro. La loro ricerca li ha portati in un parco poco distante, dove hanno trovato finalmente i cinque minori. Qui, i bambini erano in condizioni igieniche deplorevoli, bivaccando a terra sotto una pianta, cercando riparo dal caldo e dalla stressante situazione di precaria esistenza.
Intervento sanitario e protezione
Riconoscendo immediatamente il rischio per l’incolumità psicofisica dei minori, i poliziotti, supportati dal Pronto Intervento Minori e dalla Polizia Locale, hanno agito con tempestività . I bambini sono stati portati presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Sacco per una visita medica approfondita. Questo intervento ha rappresentato un passo cruciale per valutare le condizioni di salute dei piccoli e per garantire loro il supporto necessario in un momento così critico.
Dopo le verifiche mediche, i bambini sono stati successivamente accompagnati nelle comunità protette individuate, dove potranno finalmente ricevere le cure e la protezione di cui necessitano, lontani da una vita di disagio e sfruttamento.
L’intervento delle autorità sottolinea l’importanza della vigilanza e della responsabilità civile nel tutelare i diritti dei più vulnerabili, quei minori che meritano un futuro migliore e la possibilità di crescere in un ambiente sicuro e sano.