La guardia di finanza di crotone ha individuato e bloccato una cava abusiva di inerti sulle sponde del fiume neto, nel comune di castelsilano. L’attività illecita ha portato alla denuncia di un uomo per vari reati ambientali e contestuali al traffico illecito di materiali. Il sequestro ha coinvolto anche mezzi pesanti impiegati nelle operazioni di escavazione illegale, evidenziando danni ambientali rilevanti nella zona.
Operazioni di controllo della guardia di finanza durante le festività pasquali
Durante il periodo pasquale, il comando provinciale della guardia di finanza di crotone ha intensificato i controlli sul territorio, concentrandosi su traffici sospetti legati a materiali da costruzione e attività non autorizzate. L’attenzione si è focalizzata sulla statale 107, denominata “silana – crotonese“, dove una pattuglia ha fermato un autocarro con carico di inerti oltre il limite consentito.
Il veicolo trasportava un carico di materiale senza i documenti di trasporto obbligatori, elemento che ha spinto i militari a intraprendere un’indagine più approfondita. Consultando le banche dati a disposizione, hanno potuto risalire all’origine del materiale e hanno scoperto che proveniva da una cava abusiva sulle rive del fiume neto. La mancanza di documentazione ha fatto scattare i controlli sul posto, confermando l’irregolarità della situazione.
Caratteristiche e impatto ambientale della cava abusiva
La cava abusiva si estendeva su una superficie di circa 139mila metri quadrati, equivalente a più di 13 ettari, e sorgeva lungo il fiume neto, nel territorio di castelsilano. Le operazioni di estrazione degli inerti avvenivano senza alcun permesso, con l’impiego di ruspe e macchine escavatrici cingolate. Questi mezzi venivano usati per lo sbancamento del letto fluviale e la movimentazione del materiale, attività rigorosamente vietate in assenza di autorizzazioni.
L’azione ha provocato modifiche consistenti all’assetto naturale della zona: la deviazione del corso del fiume e l’innalzamento della falda acquifera. Questi mutamenti hanno aumentato il rischio idrogeologico già presente nella zona, con potenziali conseguenze per la sicurezza e per l’ambiente circostante. La cava ha causato danni estetici e strutturali al paesaggio, configurando reati quali distruzione o deturpamento di bellezze naturali.
Sequestro dei mezzi e denunciato responsabile per reati ambientali e penali
I finanzieri hanno posto sotto sequestro tutta l’area di estrazione abusiva e i mezzi impiegati, valutati intorno ai 100 mila euro tra ruspe e altre attrezzature. La decisione si basa sulla necessità di bloccare attività che compromettono l’integrità territoriale e mettono a rischio la sicurezza idrogeologica del territorio.
Una persona è stata denunciata per furto aggravato, modifica dello stato dei luoghi, deviazione di acque e danneggiamento delle bellezze naturali. Le accuse evidenziano la gravità degli atti, che hanno danneggiato un’area naturale pregiata. L’operazione conferma l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare i fenomeni illeciti legati al traffico illegale di inerti e alle modifiche ambientali non autorizzate.
Continue attività di monitoraggio e controllo
Le attività proseguiranno per accertare eventuali ulteriori responsabilità , coinvolgendo anche i monitoraggi ambientali necessari a verificare gli effetti sul territorio interessato. Lo scenario presenta criticità importanti da affrontare col massimo rigore normativo.